adolfo urso stellantis john elkann

CADUTA LA TESTA DI TAVARES, GOVERNO E STELLANTIS FANNO LA PACE A SUON DI MILIARDI – IL GRUPPO AUTOMOBILISTICO HA PRESENTATO AL MINISTERO DEL MADE IN ITALY UN PIANO DA 2 MILIARDI DI INVESTIMENTI NELLE FABBRICHE ITALIANE – DAL 2028 PARTIRÀ LA PIATTAFORMA PER LE PICCOLE AUTO A POMIGLIANO, DOVE SARÀ SVILUPPATA LA NUOVA PANDINA. A MIRAFIORI IL FUTURO DELLA 500 – IL GOVERNO AUMENTA DA 200 MILIONI A UN MILIARDO DI EURO IL FONDO 2025 PER IL SETTORE AUTO… 

1. STELLANTIS: CON IL PIANO ITALIA 2 MILIARDI PER LE FABBRICHE

Estratto dell’articolo di Filomena Greco per “Il Sole 24 Ore”

 

Jean Philippe Imparato al ministero del made in italy con adolfo urso e marina calderone

Un piano Italia c’è e prevede l’assegnazione a Pomigliano della nuova piattaforma Stella Small, l’impegno a sviluppare la nuova Fiat 500 e la nuova Pandina rispettivamente a Mirafiori e Pomigliano, la versione ibrida per i nuovi modelli in produzione a Melfi dall’anno prossimo - la nuova Lancia Gamma, la nuova Jeep Compass e la DS 7 - e, forse, anche per quelli di Cassino. Inoltre, ad Atessa, sarà sviluppato un van di nuova generazione.

 

Sono queste le principali novità annunciate dal numero uno di Stellantis in Europa, Jean Philippe Imparato, al tavolo al Mimit dedicato all’automotive.

 

L’obiettivo è quello di irrobustire il piano produttivo negli stabilimenti italiani - attraverso la nuova piattaforma Small e l’ibridizzazione dei modelli elettrici - e dare fiato alla filiera, con la previsione di volumi in crescita, però, soltanto a partire dal 2026 e investimenti per due miliardi – risorse proprie di Stellantis senza fondi pubblici ci tiene a dire l’azienda in una nota - l’anno prossimo.

 

john elkann - stellantis

Il Gruppo non conferma il target di un milione di veicoli prodotti in Italia, ma punta a rafforzare la produzione. […] Il 2025 resta un anno difficile ma dal 2026 i volumi dovrebbero aumentare del 50%. «Per ogni stabilimento - ha aggiunto - c’è un piano di produzione di modelli al 2032», mentre l’anno prossimo dai fornitori italiani il Gruppo farà acquisti per 6 miliardi.

 

Arriverà in Italia dunque la piattaforma Stla Small di Stellantis, la nuova architettura produttiva dedicata ai modelli di auto compatte nel segmento B disponibile a partire dal 2028 a Pomigliano, con due nuovi modelli in rampa di lancio. L’Italia dunque si candida a giocare un ruolo importante nelle produzioni più mass market in futuro, grazie anche agli impegni sulla futura generazione di 500 e di Pandina che garantiscono volumi fino al 2032-33.

 

adolfo urso Jean Philippe Imparato

[…] A Cassino sulla piattaforma Stla-Large saranno prodotti tre modelli, dal 2025 la nuova Alfa Romeo Stelvio, dal 2026 la nuova Alfa Romeo Giulia e poi una nuova vettura top di gamma, mentre si sta valutando se puntare anche su una versione ibrida. Ad Atessa dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van. Modena infine diventerà il polo dell’alta gamma, coinvolgendo in tale missione l’ecosistema produttivo della Motor Valley.

 

fiat panda - stabilimento di pomigliano d arco

«Ci metto la faccia» ha ripetuto Imparato davanti ai ministri Urso, Giorgetti e Calderone e davanti ai rappresentanti di lavoratori e imprese dell’indotto. Sulle strategie globali, poi, Imparato ha risposto di no alle domande sulla possibilità di fusione di Stellantis con Renault mentre resta alta l’attenzione verso l’Europa e le multe a carico dei produttori a partire dal primo gennaio. Dal 2025 il Gruppo dovrebbe salire dal 12% al 21% di quota di auto elettriche vendute sul totale, per evitare le multe che valgono «300 milioni di euro per ogni punto che non fai». Una spada di Damocle compresa tra i 15 e i 17 miliardi, come stima l’Acea, a carico dell’intero comparto per la quale serve una soluzione.

 

2. PATTO CON STELLANTIS IL GOVERNO RILANCIA: UN MILIARDO PER L'AUTO

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

adolfo urso foto di bacco (4)

[…] Di suo il governo prevede invece di rifinanziare gli interventi a favore del settore, essenzialmente le filiere produttive («che in questa fase dovranno cercare anche si riconvertirsi magari guardando ai settori continui a quello dell'auto come l'aerospazio e la difesa») stanziando in tutto 1,6 miliardi di euro in tre anni. Già dal 2025 dai 200 milioni previsti dal fondo automotive (inspiegabilmente tagliato dalla legge di Bilancio) si salirà a 800 milioni aggiungendone 500 dal Pnrr e 100 recuperati dai residui del 2024.

 

Altri 400 milioni l'anno sono già a bilancio per il 2026 ed il 2027. Da subito verranno finanziati contratti di sviluppo per 600 milioni, mini-contratti di sviluppo a favore delle Pmi (200 milioni) e accordi per l'innovazione (300 milioni). I restanti 500 serviranno a definire ulteriori interventi.

 

fiat panda - stabilimento di pomigliano d arco

Nel caso non bastassero il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al tavolo di ieri ha assicurato che per progetti sul fronte dell'innovazione non ci saranno problemi a recuperare altri fondi. Lo stesso ha fatto la ministra del Lavoro Marina Calderone, secondo la quale anche nel 2025 si troveranno le risorse per assicurare la copertura degli ammortizzatori alle realtà dove questi stanno per scadere.

 

«L'accordo che abbiamo raggiunto è importante per l'auto italiana, ma è importante per l'industria e i lavoratori italiani: è un nuovo significativo inizio» ha spiegato in conferenza stampa Urso, aggiungendo poi che chiuso positivamente questo capitolo resta in piedi il tavolo per l'automotive dove a fine gennaio il ministro conta di presentare i nuovi strumenti che verranno messi in campo per sostenere l'indotto e dove verranno presentati poi report periodici per monitorare l'avanzamento del Piano Italia. Lo sforzo complessivo viene certamente apprezzato dai presidenti delle Regioni interessate, presenti a loro volta al tavolo di ieri, e anche dai sindacati.

 

POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA

La partita non è però ancora finita», lo ammette lo stesso Urso, intenzionato ora a proseguire la battaglia per cambiare «le folle regole sulla decarbonizzazione» decise dalla precedente commissione. «Vanno cambiate da subito, perché tra 15 giorni scatta la tagliola delle multe a carico dei produttori. Per noi è la madre di tutte le battaglie e già alla prossima riunione del Consiglio europeo Giorgia Meloni solleverà la questione: l'obiettivo è cambiare con pragmatismo la politica industriale europea».

fiat panda - stabilimento di pomigliano d arco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…