
CHIP WARS – LA CINA DEFINISCE “BULLISMO UNILATERALE” LE NUOVE MISURE AMERICANE PER IMPEDIRE L'EXPORT DEI MICROCHIP, ACCUSA WASHINGTON DI “COMPROMETTERE GRAVEMENTE LA STABILITÀ DELLA CATENA INDUSTRIALE GLOBALE” E PROMETTE “AZIONI FERME" DI RISPOSTA – IL NUMERO UNO DEL COLOSSO NVIDIA, JENSEN HUANG, LANCIA UNA BORDATA ALLA CASA BIANCA: “IL CONTROLLO DEGLI USA SULL'EXPORT DI MICROCHIP PER L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE ALLA CINA È STATO NEL COMPLESSO UN FALLIMENTO, I PRESUPPOSTI CHE HANNO PORTATO ALLA NORMA SI SONO RIVELATI ERRATI...”
CINA, 'DA USA BULLISMO CON NUOVI CONTROLLI SU EXPORT CHIP'
(ANSA) - Le nuove misure americane sul controllo dell'export dei microchip avanzati sono tipi atti di "bullismo unilaterale e protezionismo".
Il ministero del Commercio cinese, promettendo "azioni ferme" di risposta contro iniziative penalizzanti, accusa Washington di "compromettere gravemente la stabilità della catena industriale globale e di approvvigionamento dei semiconduttori".
Gli Usa, si legge in una nota, "abusano" dei controlli dell'export "per contenere e sopprimere la Cina, violando il diritto internazionale e le norme fondamentali". Pertanto, Pechino esorta gli Usa "a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate".
HUANG, FALLITA STRETTA USA SU EXPORT CHIP PER IA ALLA CINA
(ANSA) - PECHINO, 21 MAG - Il controllo degli Usa sull'export di microchip per l'intelligenza artificiale alla Cina "è stato nel complesso un fallimento". Jensen Huang, numero uno del colosso Nvidia, ha puntato il dito contro "i presupposti di base che hanno portato alla norma" rivelatisi "fondamentalmente errati".
Intervenendo al Computex di Taipei, Huang ha detto che la quota di mercato di Nvidia in Cina, nel resoconto dei media locali, è scesa al 50% dal 95% detenuto invece all'inizio dell'amministrazione dell'ex presidente americano Joe Biden. La stretta, in altri termini, ha spinto le compagnie cinesi a contare sulla tecnologia sviluppata localmente.
xi jinping e donald trump - illustrazione the economist
"Le compagnie locali sono molto, molto talentuose e molto determinate, e il controllo sull'export ha conferito loro lo spirito, l'energia e il sostegno del governo per accelerare il loro sviluppo - ha proseguito Huang -. Se ci penso, nel complesso, il controllo sull'export è stato un fallimento".
Il blocco americano alla Cina sui chip ad alto valore tecnologico, a partire da quelli per l'intelligenza artificiale, ha spinto le aziende mandarine ad acquistare semiconduttori da progettisti locali come Huawei, alimentando al contempo investimenti aggressivi da parte di Pechino per sviluppare una catena di approvvigionamento autonoma da produttori esteri".
jensen huang ceo e fondatore di nvidia 1
I pesanti commenti di Huang sono maturati dopo che la Cina ha esortato gli Stati Uniti a "correggere immediatamente le proprie azioni illecite" e a bloccare le misure "discriminatorie" a seguito delle linee guida Usa che ammoniscono le aziende a non utilizzare chip per computer avanzati provenienti dalla Cina, inclusi i chip Ascend per l'IA sviluppati da Huawei.
L'azione americana ha "seriamente minato il consenso raggiunto" da Pechino e Washington durante i colloqui commerciali bilaterali ad alto livello di Ginevra di inizio maggio, utili a siglare una tregua di 90 giorni. Il ministero del Commercio cinese ha promesso misure risolute se gli Usa continueranno a danneggiare "sostanzialmente" gli interessi del Dragone, oltre a minacciare azioni legali contro chi farà rispettare le restrizioni americane su Huawei.
La Repubblica popolare "ritiene che gli Stati Uniti abusino dei controlli sulle esportazioni per contenere e reprimere la Cina, violando il diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali", ha ammonito il ministero, aggiungendo che tutto ciò "danneggia gli interessi di sviluppo e le aziende del Paese"