valdis dombrovskis

PORCA TROIKA – PENSAVATE CHE IL PATTO DI STABILITÀ FOSSE STATO ABOLITO PER SEMPRE? SENTITE COSA DICE IL BADANTE DI GENTILONI DOMBROVSKIS: “FINO A QUANDO NON CI SARÀ UN'INTESA SULLE NUOVE REGOLE, CONTINUEREMO AD APPLICARE QUELLE VECCHIE. LA CLAUSOLA CHE LO SOSPENDE PUÒ RIMANERE ATTIVA SOLO FINO A QUANDO…” – IL RECOVERY FUND NON ARRIVA? CIUCCIATEVI IL MES: “È UNA LINEA DI CREDITO FATTA SU MISURA PER QUESTA CRISI E I SOLDI SONO GIÀ A DISPOSIZIONE…”

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

paolo gentiloni valdis dombrovskis

La seconda ondata del Coronavirus porta con sé una serie di misure restrittive destinate ad aggravare ulteriormente la recessione nel 2020 e a frenare la ripresa nel 2021. Per rilanciare le economie europee basteranno i 750 miliardi del Recovery Fund approvati a luglio, in un periodo in cui il peggio sembrava ormai alle spalle?  «Se necessario siamo pronti a reagire con nuove proposte» assicura Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea.

 

rutte merkel ursula conte by osho

Ma ora, dice, l'importante è far partire al più presto il «vecchio» piano: Bruxelles spera di poter erogare i primi fondi «entro la fine della primavera», ma è necessario che l'iter legislativo si concluda al più presto.

 

E al momento i negoziati sono in fase di stallo. L'ex premier lettone ha appena allargato la sua sfera d'influenza con la delega al Commercio, che lo porterà a gestire la disputa Airbus-Boeing con l'amministrazione Usa. Nel frattempo, però, continua a occuparsi con Paolo Gentiloni dei dossier economici interni: dal Recovery Fund alla tanto attesa riforma del Patto di Stabilità.

roberto gualtieri valdis dombrovskis

 

Secondo Dombrovskis ci vorrà «molto tempo» per riscrivere le regole sui conti pubblici, ma quelle vecchie - avverte - non potranno rimanere sospese in eterno e torneranno in vigore appena possibile.

 

Nelle prossime settimane presenterete le previsioni economiche autunnali: ci sarà una netta revisione al ribasso?

«Quelle precedenti erano basate sul fatto che le misure restrittive sarebbero state applicate soltanto nella prima parte dell'anno. Ma purtroppo stiamo vedendo che non è così: c'è una seconda ondata, gli Stati stanno reintroducendo misure restrittive e questo certamente si rifletterà nelle nostre previsioni. Ci sarà certamente un effetto».

 

Quali sono i primi segnali?

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

«Il quadro è complesso, non è tutto a tinte fosche. Per esempio, in termini di occupazione la situazione non è così negativa come ci aspettavamo all'inizio. A livello economico probabilmente ci sono segnali positivi sul terzo trimestre, anche se devono essere ancora confermati. Ma al tempo stesso la situazione sanitaria si sta deteriorando e questo avrà un effetto».

 

I 750 miliardi del Recovery Fund sono frutto di un'analisi sulle esigenze economiche fatta nella scorsa primavera: c'è il rischio che si rivelino insufficienti? Servirà un Recovery Fund 2. 0?

Conte Ursula Stati Generali

«La priorità in questo momento è far partire il piano. Perché bisogna ancora finalizzare il processo legislativo, ratificare la decisione in tutti i parlamenti nazionali, i governi devono ancora disegnare i loro piani nazionali Stiamo parlando di un pacchetto considerevole: 1.800 miliardi tra il bilancio Ue e il piano Next Generation Eu. Per questo è importante che i soldi arrivino alle economie. Certamente continuiamo a monitorare la situazione da vicino e restiamo pronti a reagire con nuove proposte, se necessario».

 

Quando arriveranno i primi fondi? I governi dovranno aspettare fino alla prossima estate o c'è ancora qualche speranza di vederli in primavera?

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

«Noi speriamo di essere in grado di erogare i fondi nella prima parte del 2021, entro la fine della primavera. Ma per far sì che ciò accada è importante che il processo legislativo si concluda. Per questo faccio appello al Consiglio e al Parlamento Ue affinché si arrivi a un accordo rapidamente: l'economia Ue ne ha bisogno. Sollecito poi i governi a ratificare la decisione. Il tempo stringe: prima arriveranno i soldi e meglio sarà per le nostre economie».

 

Nel frattempo cosa possono fare i governi che hanno bisogno di fondi?

valdis dombrovskis paolo gentiloni

«Il Recovery Fund arriva dopo altre misure decise per una risposta immediata alla crisi: Sure, il fondo della Bei, l'iniziativa per riprogrammare i fondi Ue e il Mes. Si tratta di strumenti già a disposizione, pronti ad aiutare gli Stati.

 

La linea di credito del Mes è fatta su misura per questa crisi. Non ci sono condizionalità e l'unico prerequisito è che i soldi siano usati per spese sanitarie dirette e indirette. Spetta ai singoli governi dell'Eurozona decidere se utilizzarla: in caso di necessità, i soldi sono già a disposizione».

 

Nel frattempo restano sospese le regole del Patto di Stabilità: è preoccupato dall'aumento esponenziale dei deficit e dei debiti pubblici?

giuseppe conte roberto gualtieri 9

«È importante che le misure di sostegno all'economia siano mirate e temporanee proprio per evitare una situazione in cui le traiettorie fiscali post-crisi diventino insostenibili. Dobbiamo bilanciare con attenzione l'esigenza di politiche per superare la crisi con la necessità di assicurare sostenibilità di bilancio a medio-termine, riducendo i deficit e i debiti».

 

Passata la crisi, andrà riformato il Patto di Stabilità: la regola del 60% ha i giorni contati?

«La revisione delle regole è in corso. C'è una consultazione pubblica, al termine della quale ci torneremo a confrontare per vedere che tipo di aggiustamenti saranno necessari. Ma in ogni caso non cambieranno quelli che sono i nostri obiettivi: supportare le politiche di bilancio e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche».

 

Dombrovskis

Le regole dell'attuale Patto di Stabilità resteranno sospese fino a quando non sarà completata la riforma?

«Trovare un consenso sulla riforma richiederà molto tempo. Fino a quando non ci sarà un'intesa sulle nuove regole, continueremo ad applicare quelle vecchie. Credo che questo sia molto chiaro. La clausola che sospende il Patto può rimanere attiva solo fino a quando c'è una grave recessione nell'intera Ue».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...