donald trump ue

L’EUROPA SI SOTTOVALUTA: È IL PIÙ GRANDE MERCATO DEL MONDO E PUÒ TENERE TESTA AL “DAZISMO” DI TRUMP – FEDERICO FUBINI E LA LEZIONE DALLA SENTENZA DI UNA CORTE FEDERALE USA, CHE HA DICHIARATO ILLEGITTIME LE TARIFFE DEL TYCOON: “LA REAZIONE PIÙ IMBARAZZATA È ARRIVATA DAL GOVERNO BRITANNICO, IL PRIMO A CONCLUDERE UN ‘ACCORDO’ CON LA CASA BIANCA CHE ACCETTAVA I DAZI AL 10% (ORA DICHIARATI ILLEGALI), IN CAMBIO DI UNA VAGA PROMESSA” – “TALI PRECEDENTI DOVREBBERO CONSIGLIARE AGLI EUROPEI DI NON GETTARE ALLE ORTICHE CIÒ CHE LI RENDE FORTI, CREDIBILI E RISPETTATI: LA DIFESA DI MERCATI E SOCIETÀ APERTE, INVECE DELLA CHIUSURA, DEL RANCORE E DELLA SOTTOMISSIONE IMPOSTA O ACCETTATA…”

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per www.corriere.it

 

DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI

Alcuni hotel di lusso di Milano hanno notato un cambiamento nel mercato delle suite più belle (e care) che hanno in offerta. Prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, turisti e businessmen americani telefonavano mesi in anticipo per riservare le camere da cinquemila o diecimila euro a notte.

 

Poi il comportamento è cambiato: le richieste arrivano più a ridosso dei viaggi; le cancellazioni e le ri-prenotazioni si succedono al ritmo degli annunci, delle fughe in avanti e delle marce indietro di Trump sui dazi.

 

[…]

 

ursula von der leyen xi jinping

Ogni svolta in questa drôle de guerre sul commercio coincide con una modifica nel libro delle prenotazioni dei penthouse a cinque stelle delle grandi città italiane.

 

E le svolte non sono mancate: l’annullamento dei dazi «reciproci» da parte di una corte federale americana stanotte è almeno la ventisettesima sorpresa in successione a partire dai primi dazi al 10% sulla Cina del 4 febbraio scorso, fino al Liberation Day del 2 aprile e alle relative marce indietro o nuove accelerazioni.

MEME SUL CROLLO DEI MERCATI DOPO I DAZI DI DONALD TRUMP

 

[…]

 

La sentenza […] dichiara, semplicemente, che Trump non aveva il diritto di invocare uno stato di emergenza internazionale per fissare con una serie di ordini esecutivi nuovi dazi, essenzialmente, su tutto il resto del mondo.

 

Difficile sostenere che esista un’«emergenza», con la disoccupazione al 4% negli Stati Uniti e un deficit commerciale che va avanti da quasi mezzo secolo.

 

Questo è il primo brusco arretramento sugli scambi forzato dai giudici, dopo una serie di sterzate imposte a Trump da una serie di rivolte dei mercati finanziari: le stesse che stavano distruggendo migliaia di miliardi di valore azionario e spingendo i turisti americani a cancellare le loro prenotazioni nelle suite di lusso a Milano.

 

[…]

 

donald trump - unione europea

Ovviamente non finisce qua, non può finire qua. L’amministrazione americana ha già presentato un ricorso che salirà, inevitabilmente, fino a una Corte suprema di giudici in maggioranza vicini al presidente e spesso nominati da lui.

 

La Casa Bianca cercherà altre scappatoie legali per ricostituire il castello di dazi - ora smantellato - che aveva fatto salire dal 2,2% medio di gennaio fino al 10% su tutto il resto del mondo; più i dazi al 25% su auto, acciaio e alluminio, più i dazi «provvisori» al 30% sulla Cina (per non dire della minaccia di dazi al 50% sull’Unione europea se non ci fosse stato un accordo entro il 9 luglio).

 

donald trump keir starmer 3

[…] Si profilano però almeno due lezioni, una politica e l’altra relativa all’impatto economico.

 

Quest’ultimo sarà quasi inevitabilmente negativo per gran parte dell’economia internazionale: gli Stati Uniti pesano da soli per circa il 14% delle importazioni mondiali, per un valore pari quasi al 4% del prodotto lordo del Terra.

 

L’incertezza […]non può che frenare milioni di decisioni di investimento delle imprese ovunque nel mondo; […]la frenata simultanea di un numero immenso di operatori rischia di moltiplicare gli effetti avversi per la crescita mondiale.

 

[…]

DONALD TRUMP CONTRO L EUROPA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

 

È il prezzo della sregolatezza e, francamente, dell’approssimazione con cui Trump conduce le sue politiche. Lo pagheremo tutti, probabilmente lo stiamo già pagando.

 

 

C’è però poi una lezione politica. E riguarda in primo luogo l’Unione europea, Italia inclusa. Perché la reazione più imbarazzata alla sentenza americana della notte è arrivata, questa mattina, da Londra.

 

Il governo britannico era stato il primo a concludere un «accordo» con la Casa Bianca che accettava i dazi al 10% (ora dichiarati illegali), in cambio di una vaga promessa americana a ridurre […] le tariffe alle auto e l’acciaio. Tutto molto vago, tutto fuori un quadro legale, tutto soggetto agli umori di Trump. Tutto saltato stanotte.

 

[….]

 

donald trump keir starmer 2

Precedenti del genere dovrebbero consigliare agli europei di non gettare alle ortiche ciò che li rende forti, credibili e rispettati nel mondo: la supremazia del diritto invece dell’arbitrarietà; la competenza nei negoziati, invece dell’approssimazione; la difesa di mercati e società aperte, invece della chiusura, del rancore e della sottomissione imposta o accettata.

 

L’Europa perderà qualcosa dall’avvento di Trump.

 

Ma può guadagnare il rispetto del resto del mondo e dei propri cittadini. Paradossalmente, nella scala di opportunità, essa equivale a una suite a cinque stelle con vista sul resto del mondo: senza prezzo. 

I WANT TO BREAK FEE - MEME BY EMILIANO CARLI MEME SUI DAZI DI TRUMP AI PINGUINI DELLE ISOLE HEARD E MCDONALDLA GUERRA DEI DAZI - VIGNETTA BY GIANNELLIMEME SU DONALD TRUMP GOLFISTA E DAZISTAdonald trump - forza dazio - immagine generata dall intelligenza artificialeTELECINESI - MEME BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)