IL MIRACOLO DELLE COOP O SOLA A LIGRESTI? - L'UNIPOL GUIDATA DA CIMBRI HA COMPRATO FONSAI SENZA OPA PERCHE' ERA UN SALVATAGGIO, MA SUBITO DOPO LA SOCIETA' EX LIGRESTI HA MACINATO UTILI E STACCATO LAUTI DIVIDENDI

Margherita Barbero per “Il Fatto Quotidiano

 

CARLO CIMBRI jpegCARLO CIMBRI jpeg

Ci sono voluti due anni per celebrare il matrimonio ai vertici delle assicurazioni italiane tra le ex società della galassia Ligresti e il braccio assicurativo di Unipol gruppo finanziario (Ugf). Due anni in cui sembra avvenuto il miracolo del salvataggio del gruppo Fondiaria-Sai.

 

Nato nelle menti dei suoi grandi registi-creditori delle società unite a nozze Mediobanca e Unicredit, la fusione risale al 31 dicembre 2013, con la nascita di Unipolsai. Ma la compagnia bolognese guidata da Carlo Cimbri era salita al controllo delle società dell'ex gruppo Ligresti con gli aumenti di capitale del 2012, già tutto il 2013, quindi, per Fonsai risente dell’effetto Unipol.

 

CARLO CIMBRI CARLO CIMBRI ligresti e figlieligresti e figlie

L’anno scorso, il bilancio consolidato di Unipolsai, che rappresenta le attività dell’ex gruppo Fonsai prima della fusione (quello dopo l’integrazione non è confrontabile con l’anno precedente), si è chiuso in utile per 417 milioni, rispetto alla perdita di 800 milioni del 2012. Eppure, dal 2012 al 2013, i premi netti pagati dai clienti alla compagnia, ossia i ricavi di un gruppo assicurativo, sono scesi da 9,97 a 9,65 miliardi. Se Salvatore Ligresti e i figli Paolo, Jonella e Giulia sono indagati dalla magistratura e accusati, tra l'altro, di avere spolpato per anni le riserve tecniche, ossia il “fieno” che la compagnia mette in cascina in vista di possibili costi per incidenti, è perché l'attività assicurativa di Fonsai ha sempre reso parecchio.

  

hbfin08 paolo ligrestihbfin08 paolo ligresti

marcello minenna marcello minenna

Se nel 2013 sono scesi i premi pagati dai clienti, l’ultima riga di bilancio in utile contro il rosso dell’anno precedente si spiega soprattutto perché sono diminuiti sia i costi e gli oneri complessivi (tra cui gli importi pagati per incidenti e la variazione delle riserve tecniche), da 13,14 a 11 miliardi, sia le imposte, passate addirittura in negativo per 234 milioni dal dato positivo di 131 milioni del 2012. In parallelo, le attività collaterali rispetto alle assicurazioni hanno ridotto le perdite. A cominciare dal settore immobiliare che ha un risultato negativo prima delle tasse di 69 milioni dal rosso di 237 milioni del 2012.

Alberto Nagel article Alberto Nagel article

 

Le “altre attività”, che scontano il peso di due business in costante perdita come il Centro oncologico fiorentino e la catena di alberghi Atahotels (ricapitalizzata per 46 milioni ancora a febbraio), hanno chiuso il 2013 con un passivo ante imposte di 51 milioni, da quello di 95 milioni del 2012.

  

Unipol, quindi, ha ereditato dai Ligresti un business assicurativo che funziona ancora bene, più alcune attività extra che invece appesantiscono i conti. Di zavorre al bilancio, comunque, il gruppo bolognese ne sa qualcosa: quest’anno deve ricapitalizzare per 100 milioni la controllata Unipol Banca, che tra 2007 e 2013 ha perso circa 820 milioni. Le cooperative rosse possono però consolarsi con i 50 milioni abbondanti di dividendi appena staccati dalla loro controllata, attraverso Finsoe, Ugf. Quest’ultima ha archiviato il 2013 con utili consolidati di 188 milioni e ha deciso di distribuirne 120 ai soci, ben più della metà (il 64 per cento, ma si sale all'82 considerando i profitti civilistici).

Premio Guido Carli Giuseppe Vegas Premio Guido Carli Giuseppe Vegas

Salvatore Ligresti Salvatore Ligresti

 

Così, le coop sono state in parte ricompensate dello sforzo economico dell'estate del 2012, quando si sono svenate per i 500 milioni di aumento di capitale da 1,1 miliardi di Unipol, necessario per comprare Fonsai. Indirettamente, le cooperative beneficiano anche del dividendo super da 550 milioni, pari a ben l’80 per cento dei profitti consolidati (694 milioni nel nuovo assetto post fusione), appena staccato al piano di sotto da Unipolsai. In questo caso, chi ha incassato di più è la stessa Ugf controllata dalle coop, nelle cui casse sono appena entrati circa 335 milioni. Insomma, l’Ad Cimbri, che già a fine 2012, per il periodo dal 2013 al 2015, aveva fornito un'indicazione di cedole tra il 60 e l'80 per cento degli utili, ha mantenuto le promesse.

 

“Questi dividendi – commenta un analista che segue il settore delle assicurazioni – mi hanno sorpreso, credevo che sarebbero state trattenute più risorse nel gruppo Unipol, visto restano criticità come il patrimonio immobiliare ex Fonsai, che rende sempre meno, e il portafoglio di titoli derivati ora in pancia a Unipolsai”. Quello stesso portafoglio che, in sede di via libera alla fusione assicurativa ha fatto litigare il presidente della Consob Giuseppe Vegas con il capo del suo Ufficio analisi quantitative Marcello Minenna, che aveva lanciato l’allarme sulle potenziali perdite dei derivati all’epoca in carico a Unipol.

LIGRESTI CON LE FIGLIELIGRESTI CON LE FIGLIE

 

Sulla vicenda cerca di fare luce la Procura di Milano, nell’ambito di un’inchiesta che vede indagato anche Cimbri per aggiotaggio. Secondo calcoli del Sole 24 Ore, al 27 maggio gli strutturati di Unipolsai valevano 6,545 miliardi, con una plusvalenza latente di 82 milioni, contro i 6,45 miliardi della di fine dicembre, quando invece incorporavano una minusvalenza di 188 milioni.

gero19 ligresti figliagero19 ligresti figlia

 

Il gruppo Unipol ha quindi archiviato un 2013 positivo, con profitti da centinaia di milioni in larga parte girati ai soci. Eppure nella primavera del 2012 la Consob di Vegas ha esentato il gruppo bolognese dal lancio di una costosa offerta pubblica di acquisto (Opa), stabilendo che l’acquisizione di Fonsai era un “salvataggio”. Ma nel marzo 2011 la stessa Commissione di vigilanza aveva imposto l’Opa ai francesi di Groupama che avevano messo gli occhi sul “gioiellino” assicurativo dei Ligresti.

 

Dal punto di vista della Consob, la situazione del gruppo Fonsai è schizofrenica: nel 2011 non aveva bisogno di essere salvato, nel 2012 era sull'orlo del baratro e nel 2013 macina utili. I piccoli azionisti saranno a dir poco disorientati.

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO