MORETTI SFANCULA RENZI: “SE CI TAGLIANO LO STIPENDIO, NOI MANAGER PUBBLICI CE NE ANDIAMO ALL’ESTERO”

1. SPENDING REVIEW: MORETTI,SE TAGLIO PAGHE MANAGER SE NE VANNO
(ANSA) - "Lo Stato può fare quello che desidera: sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto". Così a margine di un convegno a Bologna l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sull'ipotesi di riduzione dei compensi per i super-manager. A chi gli chiedeva se in caso di un taglio della sua retribuzione potesse considerare l'ipotesi di andarsene Moretti si è limitato a replicare: "ma non c'è dubbio".

Parlando a margine dell'assemblea congressuale delle cooperative di produzione e lavoro Moretti ha aggiunto che "per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei supermanager dello Stato. Io prendo 850 mila euro l'anno, il mio omologo tedesco ne prender tre volte e mezzo tanti: siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all'italiana, ma un minimo per poter fare sì che i manager bravi vengano dove ci sono imprese complicate e dove c'è del rischio ogni giorno da dover prendere".

A giudizio dell'ad di Ferrovie dello Stato comunque "ci sono forse dei casi da dover rivedere ma la logica secondo cui uno che gestisce un'impresa che fattura" oltre 10 miliardi di dollari l'anno, "come la nostra, debba stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. Sia negli Stati Uniti che in Germania, sia in Francia che in Italia il presidente della Repubblica prende molto meno dei manager delle imprese".

Secondo Moretti, infatti, "una cosa è stare sul mercato, altro è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un'operazione politica: questa - ha concluso - è una sua scelta personale".


2. FRANCIA: FISSATO TETTO STIPENDI PER MANAGER PUBBLICI
Da www.manageronline.it del 14 maggio 2012

Il Governo Hollande blocca i super stipendi dei dirigenti statali, che non potranno superare i 450 mila euro annui.

I manager pubblici francesi non potranno più contare su stipendi da capogiro: il Ministro delle Finanze Pierre Moscovici ha infatti annunciato il contenuto di un decreto legge, in arrivo alla fine di luglio, che imporrà un tetto massimo alle retribuzioni dei funzionari della pubblica amministrazione fissato a quota 450 mila euro annui.

Tutti i dirigenti pubblici delle società partecipate dallo Stato beneficeranno di stipendi che non potranno superare di oltre 20 volte il salario più basso percepito da un altro lavoratore della stessa azienda. Un sistema che entrerà in vigore tra il 2012 e il 2013 e che sarà seguito da successive misure volte a tagliare altre tipologie di incentivi concessi ai manager statali, come bonus e stock option.

Il provvedimento varato dal Governo Hollande impone quindi un dimensionamento delle retribuzioni dei dirigenti operativi nelle aziende a maggioranza statale, tuttavia la novità più eclatante risiede nella modalità scelta per il livellamento degli stipendi, e basata su un duplice limite: se da un lato i compensi sono calcolati sulle retribuzioni più basse che caratterizzano la busta paga dei semplici dipendenti, dall'altro lato esiste anche un limite netto paria a 450 mila euro all'anno. Secondo Moscovici "Prendere 450 mila euro l'anno non mi sembra un deterrente se vogliamo uomini e donne di qualità alla testa delle nostre compagnie. La misura è stata introdotta per rendere più etiche le compagnie e in risposta alla domanda di trasparenza e giustizia".

Sebbene questa misura non potrà essere applicata all'interno delle aziende nelle quali lo Stato detiene quote di minoranza, il Governo francese afferma di volere intervenire anche in questi ambiti spingendo verso una moderazione delle retribuzioni in sede di consiglio di amministrazione. Un esempio di questa politica è dato dal caso che ruota intorno all'ex Ceo di Air France Pierre-Henri Gourgeon, intestatario di un cospicuo assegno del valore di 400 mila euro come trattamento di fine rapporto in seguito al licenziamento dalla compagnia di bandiera francese, al quale si deve sommare una liquidazione di 1,4 milioni di euro. Un bonus considerato tuttavia eccesivo dallo stesso Hollande e non certo buon esempio di moderazione e attenzione allo sperpero del denaro pubblico, tenendo conto del bilancio 2011 del gruppo chiuso con una perdita di 809 milioni di euro.


3. IL SALARIO DEL PDG (PRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE) DELLE FERROVIE FRANCESI GUILLAUME PEPY: 250MILA EURO
Da "L'Express"

http://lexpansion.lexpress.fr/actualite-economique/guillaume-pepy-la-sncf-est-lancee-dans-une-course-de-vitesse_969836.html

Domanda: "Il vostro salario annuale, 250mila euro, è più basso di quello di altri grandi manager"
Risposta di Guillaume Pepy: "E' un piccolo segreto...dello Stato! Secondo me, credo di essere già molto ben pagato. E poi le Ferrovie non hanno mica l'ambizione di quotarsi alla Borsa di Parigi!"

 

 

 

MAURO MORETTI CON UN CANE MASSIMO DALEMA E MAURO MORETTI Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A CAFA DC x PEPYMAURO MORETTI FS

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...