senard elkann saikawa fiat fca renault

MA ALLORA NISSAN NON ERA 'STO GIOIELLINO - TAGLIO DI 12.500 POSTI DI LAVORO E DEI NUOVI MODELLI, MENTRE BOLLORÉ DI RENAULT ''SOGNA DI FAR RIVIVERE LA FUSIONE CON FCA''. CHE ERA SALTATA PERCHÉ I GIAPPONESI NON ERANO STATI CONSULTATI E VOLEVANO CONTARE DI PIÙ NEL GRUPPO, SIA IN CASO DI FUSIONE SIA DI STALLO. MA OGGI SONO USCITI I CONTI E IL VANTAGGIO IN TERMINI DI RICERCA SULL'ELETTRICO NON BASTA

 

  1. RENAULT: BOLLORÉ, SOGNO DI FAR RIVIVERE FUSIONE FCA

thierry bollore' 3

 (ANSA) - Il ceo di Renault, Thierry Bolloré, condivide con il presidente del gruppo automobilistico francese, Jean Dominique-Senard, "lo stesso sogno" di far rivivere le trattative con Fca per una fusione, anche se al momento non ci sono più discussioni in corso con il gruppo italo-americano. "I fondamentali per questa operazione ci sono" ha detto Bolloré a Bloomberg Tv anche se "la nostra priorità è assicurarci che l'alleanza" con Nissan "stia funzionando nel modo più salutare" e aiutare l'alleato nipponico "a uscire" dalla difficile situazione in cui si trova, testimoniata dal crollo dei profitti nel trimestre e dai severi tagli annunciati ieri.

 

  1. NISSAN: ANNUNCIA TAGLIO DI 12.500 POSTI DI LAVORO

 (ANSA) - Per far fronte alle difficoltà finanziarie e il repentino calo delle vendite, in relazione allo scandalo che ha coinvolto l'ex presidente Carlos Ghosn, Nissan ha deciso il taglio di 12.500 posti di lavoro da qui al 2023 e la riduzione della capacità produttiva globale del 10%. L'annuncio arriva in coincidenza della pubblicazione dei risultati societari, che nei tre mesi da aprile a giugno vedono una flessione dell'utile operativo del 98,5% a 1.61 miliardi di yen. Per l'intero anno fiscale 2019 l'azienda con sede a Yokohama ha mantenuto le previsioni invariate di un utile netto a 170 miliardi di yen.

 

L'ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, è stato arrestato lo scorso novembre e successivamente rilasciato su cauzione, e dovrà rispondere di illeciti finanziari e abuso di fiducia aggravata. Nel frattempo la casa auto nipponica sta tentando di ridefinire l'alleanza con la partner francese Renault, nel tentativo di riequilibrare le partecipazioni azionarie e la gerarchia di controllo del gruppo, giudicate inadeguate.

jean dominique senard e thierry bollore'

 

 

  1. CORRE VOLKSWAGEN, SOFFRONO FORD E NISSAN

Alberto Annicchiarico per ''Il Sole 24 Ore''

 

Notizie contrastanti dal settore auto. In Germania Volkswagen ha chiuso il semestre con un utile operativo in crescita del 10,3% (+30% nel secondo trimestre) grazie al successo della nuova gamma di Suv e nonostante la debolezza della domanda su scala globale. Il costruttore tedesco prevede ricavi in aumento del 5% nel 2019. Va diversamente per Ford, fresca alleata del gruppo di Wolfsburg sul doppio versante delle auto elettriche e della guida autonoma: utili in netto calo, per la casa dell' ovale blu, a causa degli oneri da ristrutturazione globale. In crisi invece la giapponese Nissan: utile operativo in caduta libera, una previsione di taglio del 10% della capacità produttiva e taglio di 12.500 posti entro marzo 2023.

 

thierry bollore' carlos ghosn 1

Il flirt è definitivamente sbocciato non più di due settimane fa, ma sul piano dei risultati restano tuttora ben separate le strade di Volkswagen e Ford. I due alleati, che hanno ampliato alle auto elettriche e alla guida assistita la loro partnership,hanno comunicato i conti del secondo trimestre. L' immagine che se ne ricava è quella di un gruppo tedesco in forma, nonostante le difficoltà dovute al rallentamento del mercato, e di una casa, quella dell' ovale blu, alle prese con gli effetti di una profonda ristrutturazione.

 

fca renault

I Suv spingono i margini di VW A Wolfsburg ci sono arrivati un po' più tardi degli altri, però ora raccolgono i frutti della rincorsa, che pare si sia conclusa nei tempi giusti: premia soprattutto, come nel caso della francese Psa, che ha comunicato i conti mercoledì, la gamma vincente di Suv. Per esempio il compatto T-Roc (che ha messo in ombra la vecchia gloria Golf)o la Skoda Karoq: insieme hanno pesato per il 35% delle consegne contro il 25% di un anno prima.

 

Così, nonostante un calo delle consegne del 2,8% nei primi sei mesi dell' anno e dell' 1,8 nel secondo trimestre, Volkswagen ha visto esplodere l' utile operativo del 10,3% nel semestre e addirittura del 30% ( da 3,94 a 5,13 miliardi)nel secondo trimestre. I ricavi del semestre sono saliti a 125,2 miliardi (+4,9%). Tra i marchi molto bene proprio Skoda (+11% i ricavi anno su anno) e Seat (+8,3%), bene Porsche e Volkswagen. Meno bene Audi, in frenata, ma soprattutto per effetto di una fase di passaggio tra il lancio dei nuovi modelli e l' uscita di scena dei vecchi. Per il 2019 il gruppo guidato dal ceo Herbert Diess prevede vendite in crescita del 5% sul 2018 e un ritorno sulle vendite fra il 6,5 e il 7,5%.

 

FCA

Crollano gli utili di Ford Dall' altra parte dell' Atlantico continua la fase di faticoso rilancio guidata dal ceo e presidente di Ford, Jim Hackett. Al 30 giugno scorso il gruppo di Detroit ha messo a segno utili per soli 148 milioni di dollari, in calo da quasi 1,1 miliardi di un anno prima (-86,5%). Sul risultato hanno pesato gli oneri da ristrutturazione globale, soprattutto in Europa e Sudamerica, di 1,2 miliardi di dollari. I ricavi sono calati a 38,85 miliardi da 38,92 miliardi.In compenso per la prima volta da oltre tre anni, per il secondo trimestre di fila l' Ebit è aumentato (+19% a 1,4 miliardi) grazie alla forza di truck e Suv in Nord America.

 

mike manley

La cura pesante di Nissan Una gamma avara di novità ibride o elettriche in grado di sostituire i modelli diesel e la conseguente caduta delle vendite negli Stati Uniti e in Europa (-24%) ha costretto la casa giapponese di Yokohama - alle prese con una travagliata rifondazione dell' alleanza con Renault a otto mesi dall' uscita di scena dell' ex numero uno Carlos Ghosn (inquisito in Giappone) - a raddoppiare il taglio dei posti previsto su scala globale, portato ieri a 12.500 su 140mila dipendenti (entro marzo 2023). Nissan ha comunicato i conti del primo trimestre fiscale (aprile-giugno): utile operativo in caduta del 98,5% da 109 a 1,6 miliardi di yen, ricavi in calo del 13% e una previsione di taglio del 10% della capacità produttiva. Crisi nera, insomma.

 

mike manley john elkann

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…