
ORCEL SI RIMANGIA L’OPS? – UNICREDIT FA FILTRARE DI ESSERE “PRONTA A MOLLARE LA PRESA” SU BANCO BPM: GLI OSTACOLI E LE INCERTEZZE PER I PALETTI DEL GOLDEN POWER GOVERNATIVO SONO TROPPO ARDUI DA SUPERARE, E SENZA UN ACCORDO CON I FRANCESI DI CREDIT AGRICOLE (CHE HANNO IL 20% DELLA BANCA) È IMPOSSIBILE PORTARE A CASA L’OPERAZIONE – DUNQUE, CHE FARE? RESTANO APERTI I FRONTI GENERALI E COMMERZBANK - GIORGETTI: "LO STOP ALL'OPS SU BMP? FANNO QUELLO CHE VOGLIONO..."
GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
UNICREDIT: GIORGETTI, 'STOP OPS SU BPM? FANNO QUELLO CHE VOGLIONO’
(Adnkronos) - "Fanno quello che vogliono". Questa la risposta secca del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in merito alle indiscrezioni secondo cui Unicredit si appresta a rinunciare all'ops su Banco Bpm.
Parlando a margine della conferenza di apertura del Meeting annuale della Asian Development Bank a Milano, il ministro sottolinea che il governo non sarebbe contento dello sviluppo.
LA SVOLTA DI ORCEL
Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “La Stampa”
Addio a Banco Bpm. Unicredit sarebbe pronta a mollare la presa sulla banca di Piazza Meda. Al momento, il gruppo guidato da Andrea Orcel non avrebbe preso ancora nessuna decisione ufficiale, ma, in attesa del consiglio di amministrazione convocato per il prossimo 11 maggio, cresce la convinzione che ci siano troppi ostacoli e troppe incertezze lungo la strada che porta al Banco: dai paletti del Golden power al peso di Crédit Agricole, primo azionista della banca con il 19,8% del capitale.
E non per nulla, pochi giorni fa, dalla banca milanese, era arrivato un ultimatum a Orcel: «Unicredit - ha detto il presidente Massimo Tononi - decida che cosa fare e ci sono solo due opzioni. Rinunciare alle condizioni oppure rinunciare all'offerta».
Difficilmente il Golden power messo dal governo sulla scalata di Unicredit terrebbe davanti a un ricorso amministrativo, ma il messaggio politico è arrivato forte e chiaro: l'obbligo di mantenere il rapporto tra impieghi e depositi ai livelli attuali per cinque anni e quello, per una Sgr come Anima, di investire esclusivamente su titoli italiani, sono solo un modo per dire - diplomaticamente - che il governo l'operazione non l'appoggerà mai.
Ma se anche Unicredit decidesse di andare allo scontro diretto con l'esecutivo, ci sarebbe da superare lo scoglio Crédit Agricole: i francesi insieme ai pattisti, che comprendono diverse fondazioni bancarie, ma anche Enpam e Cassa Forense hanno quasi il 26,5% del capitale - che sale al 31,5% con la quota di BlackRock.
Tradotto: senza l'ok dell'esecutivo, l'operazione non vedrebbe mai la luce. Per le sinergie che Unicredit vorrebbe mettere in piede serve almeno il controllo dell'assemblea straordinaria: ma oggi è solo un'ipotesi più che remota.
Anche la lettera inviata da Unicredit al governo, con la quale si contestava la durezza del provvedimento, sembra finita nel dimenticatoio. Se il governo avesse voluto ammorbidire la posizione avrebbe avuto tutto il tempo per farlo e così adesso l'Ops, partita il 28 aprile, viaggia nel segno dell'incertezza.
[…] in uno scenario così complesso con ancora aperti i fronti Generali e Commerzbank, perché Unicredit dovrebbe insistere nell'operazione con il Banco Bpm? È quello che, più o meno, gli addetti ai lavori si aspettano dica Orcel nel consiglio d'amministrazione chiamato domenica prossima a esaminare i conti del primo trimestre.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI
Voltata la pagina di Piazza Meda, Unicredit dovrà decidere su quale dossier puntare. La Germania rappresenta lo sviluppo più interessante, almeno dal punto di vista industriale, ma Berlino non si muove dalla propria posizione di contrarietà; in Generali, Unicredit ha costruito una posizione pari al 6,5%, che vale circa 3,2 miliardi di euro.
E la possibile uscita di scena di Mediobanca che punta su Banca Generali potrebbe aprire per piazza Gae Aulenti una prospettiva di importante partner industriale. Sulle riflessioni di Orcel avranno sicuramente un peso le parole di Francesco Milleri, l'ad di Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio azionista di Generali, Mps e Mediobanca, è tornato a ipotizzare la possibile cessione della quota in Unicredit e ha spiegato di non volere «né vinti né vincitori» nel risiko bancario.[…]
ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE
andrea orcel
CREDIT AGRICOLE
SEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANO
RISIKO BANCARIO - BANCO BPM - MONTE DEI PASCHI DI SIENA - MEDIOBANCA
ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE