PIAZZA AFFARI APRE MOSCIA NELL’ULTIMA SEDUTA DELL’ANNO – MPS, DOPO LO SCHIAFFO DEI SENESI A PROFUMO, VIAGGIA IN RIBASSO – LA MANSI SPERA: “POSITIVO INTERESSE DELLE ALTRE FONDAZIONI”

1- BORSA: MILANO APRE SULLA PARITA' L'ULTIMA SEDUTA DELL'ANNO, OK FIAT
Radiocor - Le borse europee aprono sulla parita' l'ultima seduta del 2013, anno di forti guadagni per i mercati azionari. Francoforte si pre para a conquistare il podio tra i listini del Vecchio Continente con un +25,9% da gennaio, mentre al momento e' invariata come Madrid (+0,05%). Positiva Parigi (+0,17%) che nei 12 mesi segna +17,5%.

A Milano il Ftse Mib, dopo un guadagno del 5,75% nelle ultime cinque sedute nonostante un dicembre piuttosto fiacco (-0,3% circa), mostra un lieve rialzo dello 0,03%, con un +16,5% da inizio anno. Lo spread tratta sotto quota 230 punti base, in attesa dell'asta Btp. Fuori dall'Europa Tokyo ha registrato quest'anno la migliore performance da oltre 40 anni, segnando un balzo del 56%, mentre a Wall Street Dow Jones e Nasdaq segnano rispettivamente +25,7% e +37,6%.

A Piazza Affari riflettori puntati su Mps che entra in contrattazione in ritardo e scivola al momento del 2% circa, dopo la decisione dell'assemblea di rinviare l'aumento di capitale da 3 miliardi di euro a dopo maggio 2014, come chiesto dalla Fondazione. Per contro balza Fiat (+1,63%), ancora premiata dalle indiscrezioni sul raggiungimento a breve di un accordo con il sindacato Veba per l'acquisto delle restante quota detenuta da quest'ultimo in Chrysler, controllata del Lingotto. Bene le banche popolari, con Bper a +1%, Bpm +0,76% e il Banco Popolare a +0,64%.

Positiva anche Finmeccanica (+0,7%) sulla notizia, anticipata venerdi' da Radiocor, sull'arrivo di un contratto da 400 milioni di euro per AgustaWestland da parte del ministero della Difesa britannico. Per contro, sono deboli Pirelli (-0,40%), Eni (-0,345%) e Cnh (-0,24%). Sul mercato valutario euro stabile a 1,3744 dollari (1,3776 venerdi') e a 144,825 yen. Dollaro/yen a 105,34. Petrolio stabile (-0,04%) a 100,28 dollari al barile.

2-MPS, CHOC IN BORSA DOPO L'ASSEMBLEA
LaStampa.it - Un lunedì di paura. Mps rientra in contrattazioni a Piazza Affari dopo che il titolo non era riuscito a fare prezzo per eccesso di ribasso in avvio di seduta. Il Monte dei Paschi segna ora in Borsa un ribasso dell'1,5% a 0,17 euro. Appena riammessa agli scambi perdeva il 2,25% a 0,169 euro.

La vincitrice dell'assemblea Antonella Mansi, numero uno della Fondazione, è al lavoro per trovare una soluzione con le altre fondazioni. Cerca un accordo che - complice il sostegno di alcuni fondi stranieri - permetta all'ente di Palazzo Sansedoni di restare azionista di peso nel Monte che sarà.

La Mansi ha provato a rassicurare garantendo che la Fondazione non ha sfiduciato i vertici della banca e, ha detto al Corriere, «mi auguro» che Alessandro Profumo e Fabrizio Viola restino ai loro posti. Noi siamo in una situazione in cui nessuno può chiederci di suicidarci» ha aggiunto Mansi ribadendo che «io personalmente avrei evitato il 99% di tutto questo».

Nel caso Profumo decidesse di lasciare, a Siena il toto-nomine è già partito: Carlo Salvatori e Lorenzo Bini Smaghi sono i nomi che si sentono più spesso, con il primo preferito all'ex membro del board della Bce.

3- MPS: MANSI, 'POSITIVO INTERESSE DELLE FONDAZIONI PER LA NOSTRA QUOTA'
Radiocor - 'Da oggi riapriamo il libro a pagina zero'. La storica assemblea di sabato di Banca Mps, quella che ha sancito un 'divorzio' tra il primo socio e il management della banca, e' finita da mezz'ora e Antonella Mansi, presidente da settembre scorso della Fondazione Monte dei Paschi, tira un sospiro di sollievo dopo un periodo 'molto difficile'.

Mansi, interpellata da Radiocor a Siena nella sede della banca, mentre i membri del cda in fila indiana, si dirigono verso una sala riservata, risponde sulla sfida che l'attende dalla prossima settimana. Vendere, entro un arco di tempo che ora si e' allargato a sei mesi, gran parte della quota del 33,5% della banca per assicurare la sopravvivenza alla Fondazione e al suo patrimonio, pressoche' distrutto negli ultimi anni anche per l'insipienza della precedente gestione, da 6 miliardi a poco piu' di 600 milioni.

Archiviata l'incertezza sulla ricapitalizzazione da tre miliardi della banca che partira' a fine maggio-giugno, a palazzo Sansedoni, sede dell'Ente, si puo' tornare a guardare ai potenziali acquirenti destinati a diventare nuovi soci di Banca Mps e tra qu esti ci sono anche le Fondazioni dalle spalle solide, come Cariplo e Cariverona, che per difendere la consorella, senza disdegnare il buon affare, si sono mosse per rilevare parte delle sue azioni di Banca Mps.

Presidente, come valuta l'iniziativa del numero uno della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, per un progetto che puo' coinvolgere anche altri Enti?
'La valuto in modo positivo. L'attenzione sul problema e' stata importante. In questa fase non c'erano le condizioni e ribadisco che non c'e' mai stata una trattativa ma la disponibilita' e' stata positiva perche' si tratta di soggetti che comprendono il valore di una fondazione'.

Tra le critiche alla vostra scelta sul posticipo dell'aumento di capitale della banca c'e' quella che un maggior intervallo temporale non cambia una posizione di debolezza contrattuale dell'Ente nei confronti dei potenziali acquirenti.
'Intanto il mercato si dovra' stabilizzare' commenta Mansi sintetizzando un pensiero degli espert i finanziari che assistono la Fondazione: i detentori di posizioni 'corte' sul titolo della banca dovranno ora necessariamente mollare la presa. 'E poi possiamo strutturare in modo piu' incisivo operazioni che si potevano ora solo abbozzare'. Frase che sembra riferirsi proprio al piano Cariplo-Cariverona, ma Mansi non aggiunge di piu'.

 

GABRIELE BASILICO FOTOGRAFA CATTELAN IN PIAZZA AFFARI monte-dei-paschi-di-siena-sedeDAVID THORNE FRANCESCO PROFUMO CON LA MOGLIE FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA antonella mansi Carlo SalvatoriLORENZO BINI SMAGHI MANSI E PROFUMO

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