stellantis

SGOMMIAMO VIA DAL REGIME CINESE – STELLANTIS HA INTERROTTO L'ACCORDO CON IL GRUPPO CINESE GAC MOTOR E SI È RIVOLTO ALLA “DEMOCRATICA” TAIWAN PER AVERE SEMICONDUTTORI E BATTERIE PER AUTO ELETTRICHE – L'AD DEL GRUPPO TAVARES HA SPIEGATO: “NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI IN CINA HO REGISTRATO UN AUMENTO DELL'INFLUENZA DELLA POLITICA SUL BUSINESS, CON UNA PRESSIONE IN CRESCITA”– MENTRE STATI UNITI E GIAPPONE HANNO DECISO DI REALIZZARSI I MICROCHIP PER CONTO PROPRIO PER NON DOVERE PIU' DIPENDERE DA PECHINO

Maurizio Stefanini per “Libero quotidiano”

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Insegnamento della Guerra in Ucraina e relative conseguenze: meglio non fidarsi di regimi autoritari! Vale per la Russia, ma vale anche per la Cina, e non è lo slogan di un idealista, ma la constatazione di una società da sempre rotta a tutti i compromessi pur di fare soldi.

 

Parliamo di Stellantis: giusto l'erede di quella Fiat che ai tempi dell'Urss non si fece troppi problemi a realizzare Togliattigrad. Ma erano altri tempi. «Negli ultimi cinque anni in Cina dialogando con i nostri partner ho registrato un aumento dell'influenza della politica sul business, con una pressione in crescita», dice Carlos Tavares, Ad del gruppo. Più o meno, è l'analisi che ha appena dato il politologo Vittorio Emanuele Parsi nel suo ultimo libro Titanic quando ha definito quello cinese un «capitalismo di concessione».

 

carlos tavares

È questo il contesto in cui si trova ad agire anche Gac Motor: il gruppo di Canton che dopo essere partito fabbricando ricambi meccanici nel 1986 era passato a produrre direttamente automobili grazie a un accordo con Peugeot. E con Stellantis c'era appunto una Joint Venture. Ma adesso Tavares vi ha posto fine. Come ha spiegato nel presentare i risultati del primo semestre 2022, «loro non hanno eseguito i termini del nostro accordo: la consideriamo una violazione dei termini, non possiamo lavorare con un partner che non rispetta gli impegni».

 

«Noi siamo una compagnia occidentale e operare in sistemi politici poco democratici presenta dei rischi. Lo abbiamo imparato nel caso dell'Iran e della Russia. E credo che ci siano alcuni nostri concorrenti vulnerabili alle tensioni in Cina». Dunque, adesso Stellantis ha sottoscritto un accordo con la democratica Taiwan per assicurarsi le forniture di semiconduttori e batterie per auto elettriche a partire dal 2030.

 

GAC MOTOR CINA 2

E non solo Stellantis non ne può più dei cinesi. A sua volta il Giappone ha deciso sussidi fino a 92,9 miliardi di yen, quasi 670 milioni di euro, per un nuovo impianto di produzione di semiconduttori, giudicandoli anch' esso tra i prodotti strategici per l'economia nazionale dopo lo scoppio della pandemia e della guerra in Ucraina.

 

Lo stabilimento, in allestimento a Yokkaichi, nella prefettura di Mie, nel Giappone centrale, è un investimento del principale produttore nazionale di chip Kioxia Holdings Corp., in collaborazione con il partner statunitense Western Digital Corp., e realizzerà chip di memoria flash 3D di sesta generazione da impiegare nel settore automobilistico e nei data center. «Con il contributo offerto dal governo, il Giappone punta a supportare la produzione di chip di memoria flash avanzati nel paese, prodotti la cui domanda sta crescendo e di cui ad oggi solamente Kioxia possiede il know how per la produzione», ha detto il ministero dell'Industria.

 

stellantis.

E anche il Senato Usa ha deciso sussidi per 280 miliardi di dollari per far crescere produzioni tech che permettano di fare a meno della Cina. Con un voto insolitamente bipartisan: ma repubblicani e democratici sembrano aver capito che si può litigare su altre cose, ma non su queste.

 

Come ricorda il New York Times, si tratta del più significativo intervento del governo di Washington nella politica industriale da decenni a questa parte. A votare a favore sono stati 64, contro i 33 contrari. E tra i sì anche 17 repubblicani. 52 miliardi di dollari saranno in sussidi che andranno a sommarsi a sgravi fiscali per portare la produzione di chip e semiconduttori negli Stati Uniti.

 

GAC MOTOR CINA

Altri 200 miliardi di dollari saranno destinati alla ricerca scientifica, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale, della robotica, dei computer quantistici e in altre tecnologie di ultima generazione. Anche esponenti dell'amministrazione Trump come l'ex segretario di Stato Mike Pompeo e l'ex consigliere di sicurezza nazionale H.R. McMaster si sono dichiarati a favore.

auto elettriche 2litio auto elettriche MICROCHIP 2MICROCHIP BIDEN

stabilimento stellantis a kaluga, russia 2stabilimento stellantis a kaluga, russia

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA