
TASSI ZERO DELLA BCE: CHE VUOL DIRE? - RISPARMIATORI SVANTAGGIATI, MA VA BENE PER CHI INVESTE IN BOND DELLE IMPRESE. MEGLIO PER CHI CHIEDE UN MUTUO, MA DEVE ESSERE A LUNGO TERMINE: L'INFLAZIONE ZERO ORA È UN PROBLEMA
Ugo Bertone per “Libero Quotidiano”
I rendimenti del risparmio saranno, se possibile, ancora più bassi.
In cambio, sarà più facile chiedere soldi in banca, sia per le imprese che per le famiglie che vorranno accendere un mutuo. Gli istituti di credito faranno meno soldi sui titoli di Stato in portafoglio, ma potranno prestare denaro a rischio zero. Non a caso, la Borsa ha premiato ieri i titoli del credito.
Ma tutti, risparmiatori, lavoratori e pensionati sono in qualche maniera coinvolti dalle misure prese da Mario Draghi. Vediamo come e perché.
I RISPARMIATORI.
A prima vista sono i più svantaggiati.
Gli interessi sui titoli di Stato, già sotto zero (vedi asta Bot a 12 mesi di ieri), non si riprenderanno per un bel po'. In compenso, l' ombrello della Bce si è esteso anche ai bond delle imprese dell' area euro.
Sarà possibile, perciò, comprare obbligazioni di buona qualità con un rendimento decisamente più elevato rispetto ai Btp e con un rischio contenuto, grazie al paracadute Bce. Certo, chi oggi detiene bond corporate con rendimenti fino al 7%, sa che in futuro potrà sognarsi tali rendimenti. In compenso, l' iniezione di liquidità permetterà di guardare con più fiducia alla Borsa, meglio se attraverso uno o più prodotti del risparmio gestito, a partire dai fondi. Anche i titoli bancari, a giudicare dal boom dei prezzi in Borsa, ne dovrebbero trarre giovamento. Ma il condizionale è d' obbligo. La frenata delle quotazioni di Piazza Affari nel finale di seduta dimostra che i compratori, scottati da troppe fregature non si fidano.
I PRESTITI.
La Bce ha previsto una nutrita serie di agevolazioni agli istituti che prestano denaro alle imprese. Addirittura, come spieghiamo più avanti, gli istituti potranno farsi prestare denaro a costo inferiore allo zero purché i quattrini finiscano alle imprese. In queste condizioni, finalmente, gli impieghi dovrebbero prendere velocità. Il problema, a questo punto, è di convincere gli imprenditori ad investire perché, come recita il proverbio «si può condurre il cavallo alla riva del fiume, ma non si può obbligarlo a bere».
E qui entrano in gioco i fattori, dalle tasse alla burocrazia, dalla corruzione all' inefficienza della giustizia, su cui la Bce può ben poco.
I MUTUI.
Per chi ha già un mutuo cambia ben poco. Solo i clienti (pochi) che hanno in corso un finanziamento agganciato al tasso di rifinanziamento della Bce potranno approfittare del calo dallo 0,05% a zero. Una magra soddisfazione: la rata su un mutuo con debito residuo di 100mila euro scenderà di circa 4 euro.
Solo domani, quando verranno rese le variazioni dell' Euribor (cui sono agganciati i mutui a tassi variabile) e dell' Eurirs (tasso fisso) si potrà capire se c' è spazio per una riduzione oppure se i prezzi già incorporano la mossa, già scontata, della Bce. Diverso il discorso per chi il mutuo lo deve ancora accendere. Dopo le mosse della Bce le condizioni saranno senz' altro le più favorevoli di sempre. Ma occhio all' inflazione zero, un nemico insidioso per chi fa debiti. Due consigli: meglio i mutui a lungo o lunghissimo termine (protetti dalla ripresa dell' inflazione); occhio ai meccanismi di indicizzazione per non avere brutte sorprese.
Fin qui le conseguenze sulla vita quotidiana, ora alziamo un velo, a questo punto, sul dettaglio delle misure prese dalla Bce.
1) I tassi di interesse, già ai minimi, sono stati tagliati con il machete. La banca centrale non ha agito solo, come sul tasso negativo sui depositi, che passa da -0,3% a -0,4% per scoraggiare il parcheggio della liquidità a Francoforte.
A sorpresa scende dallo 0,05% allo zero tondo il tasso di rifinanziamento principale, quello applicato alla maggioranza delle operazioni. Infine, cala dallo 0,30 allo 0,25% il tasso di rifinanziamento marginale che regola i prestiti a brevissimo termine.
2) Aumentano, in quantità e qualità, gli acquisti di titoli da parte della banca centrale.
Il Quantitative easing, che durerà fino al marzo 2017, sale da 60 a 80 miliardi al mese (240 miliardi di acquisti in più). Ma gli acquisti non saranno più limitati, come è successo fino a oggi, ai titoli di Stato o a quelli emessi dalle agenzie europeo, tipo la Bei, o da soggetti istituzionali (come la Cdp). D' ora in poi Draghi potrà acquistare bond emessi dalle aziende (non finanziarie) purché godano di un giudizio elevato da parte elle agenzie di rating. Infine, potrà essere acquistato fino al 50% di un' emissione (contro l' attuale 33%).
3) L' altra sorpresa riguarda il varo di quattro aste di liquidità (o Tltro) a cadenza trimestrale dal prossimo giugno. Le banche potranno prendere a prestito quattrini purché lo impieghino per sostenere il credito e non per comprare titoli di Stato. Le condizioni per le banche saranno più che eccezionali: si parte da zero e si può arrivare fino a -0,40%: il tasso per gli istituti, che potranno chiedere finanziamenti agevolati fino al 30% dei prestiti in bilancio sarà tanto più favorevole alle banche quanto più faranno credito alle imprese. Un mondo capovolto, si ottiene un prestito e pure del denaro in cambio.