ALLEANZA MEDIASET-TELECOM? - NEI MILLE PIANI IN CIRCOLAZIONE, C’È ANCHE LA VENDITA DI MEDIASET PREMIUM A TELECOM ITALIA - MA C’È DI MEZZO IL FRESCO ACCORDO CON SKY, E IL RUOLO DELLA COMPAGNIA: SOLO TRASPORTO DI DATI O ANCHE OFFERTA DI CONTENUTI?
Antonella Olivieri per “Il Sole 24 Ore”
marco patuano ad telecom italia
Il dossier circola. Un'alleanza tra Mediaset e Telecom? «Tutto può essere aperto. Se ne parla da decenni, ma più facile a dirsi che a farsi», ha commentato un paio di settimane fa il presidente del gruppo di Cologno Monzese, Fedele Confalonieri. Tutto, ma non una fusione tra i due gruppi, che non solo non avrebbe senso industriale, ma neppure sarebbe compatibile con la legislazione vigente e in particolare con il Sic (sistema integrato delle comunicazioni). E, infatti, le varie ipotesi di studio convergono su un punto in comune: Mediaset Premium.
L'ultima versione – che, a quanto risulta, circola diffusamente in ambienti romani – è quella che vorrebbe la pay-tv del Biscione conferita in Telecom in cambio di una quota della stessa. Se si desse per buona la valutazione implicita di 900 milioni di equity riconosciuta da Telefonica per l'11% rilevato, ne deriverebbe ai prezzi di Borsa attuali una quota di poco inferiore all'8% del capitale ordinario Telecom, sostanzialmente analoga a quella che dovrebbe ricevere Vivendi dagli spagnoli quale parte del corrispettivo per la vendita di Gvt. Vivendi, tra l'altro, è tra gli interlocutori di Mediaset per un possibile ingresso in Premium. E quest'ultima è in procinto di essere scorporata in una Spa di nuova costituzione che dovrebbe diventare operativa da dicembre.
L'ipotesi di conferire questa Spa in Telecom non confliggerebbe con le strategie di Mediaset. Si tratterebbe di una variante di un'altra ipotesi a tavolino che contemplerebbe l'ingresso di Telecom nella newco di Premium apportando le competenze tecnologiche della piattaforma di Iptv. Peraltro – va sottolineato – nessuna di queste ipotesi è finora approdata sul piano operativo, né sono stati aperti contatti con l'azienda Telecom. Che, di suo, ha già stretto un accordo commerciale con Sky che, pur non in esclusiva, porrebbe una questione di compatibilità con un'alternativa Mediaset Premium. Un puro accordo commerciale, sulla carta, sembrerebbe invece possibile.
Tutto sta a vedere se anche da parte di Telecom possa esserci l'interesse a diventare proprietari di contenuti o se invece non si preferisca costruire l'autostrada digitale sulla quale tutti possono passare senza corsie preferenziali. La logica di un'integrazione più stretta tra contenuti e Iptv sarebbe quella di poter modulare un'offerta unitaria, banda ultralarga più pacchetto contenuti, al cliente. Si tratterebbe in sostanza di una riedizione dell'iniziativa Stream, partorita in Stet negli anni '90, e poi confluita in Sky Italia.
Comunque evolvano le cose, per lo sviluppo della banda ultralarga – sotto il profilo del business – c'è un problema di domanda/offerta da risolvere. Oggi i 20 mega sono già disponibili in Italia per il 70% della popolazione, ma solo il 17% li compra, perchè gli altri non ne sentono il bisogno. La strada che recentemente alcuni operatori di tlc hanno imboccato è appunto quella di offrire in proprio i contenuti. Il caso più eclatante è forse quello di British Telecom che lo scorso anno si è aggiudicata i diritti per la Champions League nel Regno Unito, battendo in corsa proprio Sky.
mediaset presentazione palinsesti piero chiambretti e piersilvio berlusconi
Il tutto si innesta in un contesto di evoluzione dell'azionariato di Telecom, con Telco in attesa di sciogliersi. E di una nebulosa in nuce di azionariato "stabile", che per ora può contare sul 5% di Findim (Fossati) e in prospettiva l'8,3% di Vivendi, che non hanno però intenzione di ricostituire una Telco-2. Come pure, secondo fonti vicine a Vivendi, risulta destituita di fondamento l'ipotesi che il gruppo presieduto da Vincent Bolloré possa salire fino al 20% di Telecom.
Peraltro il concetto della strategicità della rete, sia in termini di strumento di sviluppo per il Paese, sia di sicurezza nazionale, è ben presente all'attuale compagine governativa, senza pretesa di invadere il campo del privato. A ragionare sul tema in particolare risultano, in stretto contatto tra loro, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all'editoria Luca Lotti e il sottosegretario con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli.