banca banche

VAFFANBANKA! - SCATTA IL RISIKO BANCARIO: DA CARIGE A MONTE PASCHI FINO A UBI-BANCOBPM - I BANCHIERI ITALIANI STANNO PER FAR PARTIRE UNA LUNGA GIRANDOLA DI MATRIMONI E OPERAZIONI SOCIETARIE - INTESA SANPAOLO E UNICREDIT SONO ALLA FINESTRA - TRA I PIÙ ATTIVI SULLO SCACCHIERE C’È VANDELLI DI BPER - OCCHIO ALLE RIPERCUSSIONI DEL BOTTO DI DEUTSCHE BANK - I TIMORI DELLA FABI DI SILEONI: “I LAVORATORI NON DEVONO PAGARE ERRORI E NEFANDEZZE DEI MANAGER”

(AGI) - Il settore bancario e' in fermento in tutta Europa: fra tassi bassi e ristrutturazioni come quella avviata da Deutsche Bank, nonostante le parole prudenti che gli amministratori delegati degli istituti di credito italiani spendono in ogni occasione ufficiale, gli investitori sembrano convinti che il necessario consolidamento possa essere vicino.

carige

 

Dal dossier Carige, con la banca ligure che da mesi ormai cerca un partner per essere messa in sicurezza e rilanciata, a Mps - con lo Stato che entro fine anno dovra' presentare alla Commissione Ue una strategia d'uscita dal gruppo - sono diverse le partite che potrebbero dare il via al domino del consolidamento. Le indiscrezioni che si inseguono hanno come protagonisti soprattutto gli istituti di medie dimensioni, ovvero quelli alle spalle dei due big Intesa Sanpaolo e Unicredit, per cui e' difficile immaginare un'ulteriore crescita in Italia.

 

-UBI-BANCO BPM: L'ultima ipotesi che si e' riaffacciata sui giornali, piu' che nelle sale operative degli investitori, e' quella di un matrimonio fra la terza e la quarta banca italiane, Banco Bpm e Ubi Banca; entrambi gli istituti sono frutto di fusioni successive, e quello guidato da Giuseppe Castagna e' stato il primo a realizzare un merger sotto l'occhio attento della Bce.

LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO

 

Al tempo stesso sul tavolo dei due amministratori delegati non c'e' niente di concreto e anzi, lo stesso Castagna e Victor Massiah, sono stati due fra i protagonisti della Mediobanca Ceo Conference di fine giugno: dalla serie di incontri organizzati dall'istituto di piazzetta Cuccia fra investitori e vertici delle societa' italiane, sul fronte del settore bancario e' emerso fra l'altro che per gli istituti di credito difficilmente si allentera' la pressione sul fronte dei ricavi e che il consolidamento rimane frenato da temi regolatori, legislativi e di governance.

 

victor massiah

Anche secondo gli analisti di Equita l'idea e' "molto prematura" per diversi motivi, fra cui le "valutazioni relative ai due titoli", con Banco Bpm che viene trattato a multipli decisamente piu' bassi rispetto alla concorrente. Altro tema e' "un vincolo quasi insuperabile nella frammentazione della governance" della banca di piazza Meda, "la cui assemblea straordinaria nell'attuale configurazione potrebbe non garantire il supporto a operazioni sponsorizzate dal management".

 

Di sicuro quelle di un matrimonio sono speculazioni a cui la Borsa non sembra credere: in una giornata difficile per i bancari, i titoli di Banco Bpm e Ubi sono stati appesantiti dalle vendite, perdendo rispettivamente il 2,53 e l'1,53%. Entrambi gli istituti, tuttavia, rimangono anche candidati in operazioni su altre banche .

 

mps

MPS - Il titolo del Monte dei Paschi, nelle ultime giornate, ha accelerato con decisione al rialzo, passando da circa 1 euro, valore a cui era precipitato in primavera, a oltre 1,6 euro e recuperando tutte le perdite dell'anno. Dietro il rally c'e' l'opinione che, nel caso in cui l'Italia dovesse davvero ottenere il commissario europeo alla Concorrenza, sarebbe piu' facile trattare un piano di uscita dello Stato, che ha in mano poco meno del 70% delle azioni. Questa circostanza, unita dalla scelta della banca guidata da Marco Morelli di chiudere il contratto di servicing sugli Npl con Juliet (formata da Cerved e Quaestio, ndr.) pagando una penale, ha fatto pensare a diversi analisti che possa esserci un'ulteriore accelerazione nella pulizia del bilancio del gruppo, con una vendita combinata di sofferenze e inadempienze probabili, a cui potrebbe guardare anche Sga, la societa' del tesoro attiva in questo business.

 

alessandro vandelli bper 2

CARIGE - Di sicuro la stessa Sga e' uno degli attori nella partita per la messa in sicurezza di Carige, dove potrebbe essere chiamata a giocare un ruolo ancora piu' ampio rispetto a quello che si e' prefigurato nei mesi scorsi, quando ha avanzato un'offerta su 1,9 miliardi di crediti deteriorati. Sul dossier relativo alla banca ligure c'e' un'unica circostanza che sembra certa, ed e' quella della conversione del bond da 320 milioni in mano allo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi: una nuova riunione del consiglio si dovrebbe tenere dopo l'assemblea dell'Abi, che sara' a Milano venerdi'.

 

BPER BANCA POPOLARE DELL EMILIA ROMAGNA

Fermo restando che anche la seconda proposta arrivata dal fondo usa Apollo non e' stata ritenuta convincente, le ipotesi sul tavolo attualmente sono due: un intervento di Cassa Centrale Banca, una delle due capogruppo del settore del credito cooperativo, che entrerebbe cosi' in Liguria, e uno di Bper, il cui Ad Alessandro Vandelli ha parlato chiaramente di un potenziale interesse nel caso fosse un'operazione 'neutra' dal punto di vista del capitale. Questo richiederebbe appunto una pulizia piu' profonda del bilancio rispetto a quella prevista dal piano originario dei tre commissari di Carige: a Sga potrebbe quindi essere richiesto un impegno piu' ampio, che deve comunque rappresentare una possibilita' interessante dal punto di vista economico per la societa'.

deutsche bank 4

 

Cio' che sta succedendo in Deutsche Bank rappresenta "il fallimento del modello di business e la riorganizzazione annunciata tende principalmente a trovare una soluzione di sopravvivenza al proprio interno per evitare il rischio di essere acquisiti da entita' statunitensi o europee". Lo ha detto all'Agi, Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) commentando la decisione della piu' grande banca d'Europa di ridurre di 18.000 persone la propria forza lavoro e riorganizzando completamente la propria attivita'.

 

L'intenzione di Deutsche Bank e' di creare una bad bank da 74 miliardi di euro, dove dirottare i titoli in perdita della sua investment bank statunitense. Di fatto Deutsche conferma la sua intenzione di chiudere gradualmente le sue attivita' di trading a livello globale e riduce del 40% la sua attivita' di investment banking e cioe' di negoziazione titoli e obbligazioni.

 

SILEONI FABI

"La Bce in Italia si preoccupa per gli Npl e ha obbligato le banche a svendere i prodotti. Le societa' che hanno acquistato crediti deteriorati faranno danni incalcolabili al territorio", ha spiegato Sileoni, aggiungendo che in Db "il conto viene fatto pagare ai 18mila lavoratori che non hanno alcuna responsabilita' della situazione venutasi a creare in questi anni. Se qualcuno pensa di poter realizzare anche in Italia questo 'pseudomodello' di far pagare ai lavoratori la colpa delle nefandezze fatte, fara' un grosso errore e fara' conti con il sindacato", ha concluso.

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…