1. MA VUOI VEDERE CHE ‘STI GRAN TECNICI DEI TECNICI ALLA FINE SONO DELLE GRAN PIPPE, COME SI È GIÀ VISTO SU ESODATI E CREDITI DELLE IMPRESE? OGGI I GRANDI GIORNALONI FANNO FINTA DI NIENTE E CI DISTRAGGONO CON I “MONITI” DI BRUXELLES SUL “RISCHIO CONTAGIO” E CON I RIALZI DI BORSA, MA IL PROSSIMO GOVERNO DOVRÀ TROVARE SUBITO 7 MILIARDI. GRAZIOSA EREDITÀ DEL RIGOR MONTIS IN DECOMPOSIZIONE 2. NON SOLO, MA IL GRAN CIANCIARE DEI PARTITI SULLA CANCELLAZIONE DELL’IMU COSTA 25 MILIARDI CHE, OVVIAMENTE, NON CI SONO. CARI CERVELLONI GRILLI E GOLDMAN MONTI, CHE TROVEREMO SOTTO IL TAPPETO QUANDO CI SARÀ UN ALTRO GOVERNO?

a cura di Colin Ward e Critical Mess (Speciale guest: Pippo il Patriota)

1 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Ma vuoi vedere che ‘sti gran tecnici dei tecnici alla fine sono delle gran pippe, come si è già visto su esodati e crediti delle imprese? Oggi i grandi giornaloni fanno finta di niente e ci distraggono con i "moniti" di Bruxelles sul "rischio contagio" e con i rialzi di Borsa, ma il prossimo governo dovrà trovare subito 7 miliardi. Graziosa eredità del Rigor Montis in decomposizione. Non solo, ma il gran cianciare dei partiti sul togliere l'Imu costa 25 miliardi che non ci sono. Cari Grilli e Goldman Monti, che troveremo sotto il tappeto quando ci sarà un altro governo?

Il tema lo affronta di petto il Cetriolo Quotidiano: "In eredità da Monti interventi da 22 miliardi. Ne servono 7 subito nel 213. E dal 2015 ci sarà un problema di entrate: se i partiti toccano l'Imu il conto sale a 32 miliardi" (p. 8). Più cauto, ma onesto, il Messaggero: "Def, ok il deficit, male il debito. Dopo il 2014 da trovare 25 miliardi se non sarà confermata l'attuale Imu" (p. 3). Gli altri giornali non osano criticare l'amato Rigor Montis e sorvolano bellamente. Giusto un indizio (ma di partito) sulla Stampa: "L'eredità di Monti: ‘Lasciamo i conti a posto'. Il Pd: servirà una manovra" (p. 4).

Utile, l'inchiesta di Repubblica sulle alternative all'Austerity. "Investimenti pubblici e tanta liquidità, così Usa e Giappone spingono la crescita. L'Europa del rigore anti-deficit ultima nel ‘mondo a tre velocità'" (p. 4).

2 - QUIRINAL PARTY
Dopo l'incontro Cainano-Culatello passi avanti sull'inciucione per il Colle più alto e per il governo. Anche se alla fine, nel segreto dell'urna, vince spesso l'effetto sorpresa. "Il pdl prepara la rosa per il Colle. Amato e Marini i due favoriti. Tra i papabili anche D'Alema, Cancellieri, Bonino e Grasso" (Corriere, p. 8). Per Repubblica, "La svolta di Berlusconi per il Colle. ‘Via libera a Bersani, poi larghe intese'.

Il Cavaliere lo include nella rosa: così si fa il governo di scopo. Bersani accelera: vuole un solo nome. Tra i papabili anche Severino e Grasso" (p. 6). Per il Sole 24 Ore, "Nomi di garanzia per il Colle: avanza Severino, Marini resta" (p. 17). Ma vi pare che se Bersani ottenesse "un solo nome" poi riuscirebbe a farlo eleggere presidente della Repubblica? Glielo impallinano in venti minuti.

3 - MA FACCE RIDE!
Cicchitto: "Violante al Quirinale può guidare la pacificazione" (Corriere, p. 9)

4 - LA BELLA POLITICA
Botte da orbi nella ex casa della "Bella politica". "Grandi elettori, è scontro tra Renzi e Bersani. ‘Telefonate per bloccarmi'. La replica: mai fatte. E Franceschini: temo la scissione" (Corriere, p. 6). "Nel Pd l'ora della resa dei conti, ritorna l'incubo della scissione. Franceschini: vedo rigurgiti identitari" (Repubblica, p. 11).

Matteuccio si fa intervistare dal Messaggero e sceglie toni minacciosi: "A Pier Luigi dico basta attacchi. Si rivoti, pure con il Porcellum. Sulla delegazione per il Colle c'era l'accordo, poi da Roma l'hanno fatto saltare. Se qualcuno spera che io lasci il Pd s'illude, la si finisca con le aggressioni personali. Se vogliono fare l'intesa con Berlusconi, abbiano il coraggio di far subito il governo, altrimenti le urne" (p. 5). Critiche anche da Rosy Bindi, che avverte il suo segretario a mezzo Stampa: "Caro Bersani, così non va. Un governo di minoranza ci consegna a Berlusconi" (Stampa, p. 7).

Ma per il "caro leader" il dispiacere più grosso arriva dal Giornale della Real Casa di Hardcore: "Il Cav: Bersani troppo fragile, non ha più in mano il partito. Il Pdl affonda i colpi per mettere all'angolo il segretario democratico. Il timore è che voglia tentare in prima persona la scalata al Quirinale" (Giornale, p. 4). Bersani, sicuro di aver capito bene com'è andato il vertice con il Banana? Oppure è tutta una grande ammuina e il governo Bersanoni si farà. Certo, il godimento della Borsa di ieri può essere un segnale di inciucio in arrivo. Pardon, governo in arrivo.

5 - LAVORE-RAI FINO ALL'ULTIMO MINUTO
Si allarga a tutte le testate Rai l'inchiesta della Procura di Roma partita dalla redazione del Tg1. "Furbetti Rai, perquisizioni a viale Mazzini. Gli agenti all'Ufficio Personale: stop a festivi e notturni senza diritto. Sequestrate le carte sugli stipendi dei giornalisti. Lo studio legale del ministro Severino è consulente della direzione generale di Viale Mazzini" (Repubblica, p. 17). In realtà la Severino è lì per vigilare sul corretto utilizzo dei soldi del canone. Essendo "un nome di garanzia", garantisce.

6 - AVVISI AI NAVIGATI
Franchino Bernabebè come Bersani: "Verso un mandato a tempo per Bernabè su H3G. Oggi gli azionisti di Telecom decidono sul ‘matrimonio' proposto dal presidente. Con l'imprenditore Li Ka-Shing non sarà facile trovare un accordo sulla governance. Nel caso di cessione alla società cinese si riaprirebbe il dossier vendita della rete alla Cdp" (Repubblica, p. 28).

Critico il Cetriolo Quotidiano: "Telecom-H3G, una fusione da due miliardi. A spese nostre. Giochi di potere e sconti fiscali nel nuovo risiko dei telefoni" (p. 9). Scrive Giorgio Meletti che grazie al decreto Salva Italia e al fatto che H3G non ha mai fatto utili, lo sconto fiscale per Telecom Italia sarebbe pari a 2,26 miliardi, "oltre metà del mitico gettito dell'Imu sulla prima casa".

7 - CACCIA AI SOLDI IN VIA SOLFERINO
Unicredit si risiede al tavolo di Rcs, come scrive oggi il Sole 24 Ore. "Rcs, Generali verso il no all'aumento. La decisione rientra nei piani sulle partecipazioni già annunciati dal ceo Greco. Il rifinanziamento. Schiarita nei contatti tra le banche creditrici: UniCredit torna a sedersi al tavolo per le tre linee di affidamenti da rinnovare" (p. 28). Tanti azionisti e tanti debiti: così è garantita la libertà di stampa.

8 - AGENZIA MASTIKAZZI
Patti Smith: "Che emozione incontrare Papa Francesco, mi ricorda Gesù" (Repubblica, p. 21)

 

VITTORIO GRILLI jpegMONTI the-goldman-sachsBERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALIVIGNETTA BERSANI Intervento di Massimo Dalema Annamaria Cancellieri COMITATO EMMA BONINO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PIERO GRASSO Paola Severino rosy bindi x RAI di viale Mazzini

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...