
ACIDITÀ GIUDIZIARIE - LA COPPIA LEVATO-BOETTCHER CONTINUA A VEDERE IL FIGLIO, NONOSTANTE IL 'MANCATO PENTIMENTO' E LA CONDANNA A 14 ANNI (E NE ARRIVERANNO ALTRE PER ALTRI ATTACCHI CON L'ACIDO) - GLI ASSISTENTI SOCIALI ''NON HANNO NOTATO DISAGI'' NEL BIMBO, CHE VIENE PORTATO DALLA COMUNITÀ A SAN VITTORE OGNI SETTIMANA
Elisabetta Andreis e Gianni Santucci per www.corriere.it
stefano savi sfigurato dalla coppia dell acido boettcher e levato 3
Un mese di incontri con genitori e nonni non ha fornito elementi «sufficienti» per ipotizzare una collocazione diversa da quella attuale, per il piccolo figlio della «coppia dell’acido». I servizi sociali del Comune, che mercoledì hanno completato la loro relazione destinata al Tribunale per i minorenni, caldeggiano un’altra presa di tempo, «in via di ipotesi un paio di mesi», in cui il bimbo continuerà a stare nella «sua» casa famiglia fuori Milano, vedendo i parenti con la stessa frequenza attuale.
ALEXANDER BOETTCHER E MARTINA LEVATO
Perché se è ovvio e naturale che un neonato esiga una famiglia stabile e sicura, è anche vero che «rispetto alle perplessità iniziali sugli spostamenti settimanale dalla comunità al carcere di S.Vittore», il piccolo «non mostra proprio alcun segno di disagio» per essere trasportato di qua e di là. Ecco perché i servizi sociali non hanno annotato «alcuna controindicazione» a che gli incontri coi genitori continuino ancora, esattamente come adesso».
Anzi: sarebbe «azzardato» per i giudici prendere una decisione subito: né nei sei fogli di relazione del Comune, né nelle relazioni degli psicologi Asl (per Martina Levato da una parte, e per Alexander Boettcher dall’altra), né nel report della comunità del bimbo che a sua volta si è espressa, ci sono note che inducano a pensare un cambio di organizzazione a breve.
acido e martello le armi di alexander boettcher e martina levato
GLI INCONTRI
La collocazione del bimbo con la mamma all’Icam, istituto a detenzione attenuata, «non pare praticabile, per i procedimenti penali ancora in corso e per l’età del piccolo», che ha solo un mese e mezzo, mentre i bambini presenti di via Macedonio Melloni sono più grandi.
D’altro canto «sia i nonni materni e sia la nonna paterna lavorano, dovrebbero cambiare i loro ritmi per occuparsi di un nipote neonato, cosa non immaginabile nel breve. E inoltre non ci sono elementi sufficienti, ancora, per scegliere eventualmente tra gli uni e l’altra». I primi incontri, dice ancora la relazione, sono stati «un po’ tesi, con ansia da parte degli adulti», com’è normale in casi del genere. Poi la tensione «si è stemperata via via, e il bambino era sempre molto tranquillo».
Cresce, sta bene, pesa sui cinque chili, ha sempre il suo indomito ciuffo nero. La cosa più dura sono sempre i distacchi, dopo l’ora di incontro: «Emotivamente difficili, ma caratterizzati da dispiacere, non da rabbia». Ora che i servizi sociali del Comune hanno depositato la relazione sul nucleo familiare composto da Martina Levato e Alexander Boettcher, condannati a 14 anni per un’aggressione con l’acido e sotto processo per altri blitz, e dai loro rispettivi genitori nell’ambito del procedimento di adottabilità, la parola passa agli avvocati che avranno tempo di depositare memorie.
alexander boettcher in tribunale 5
Sarà fissata un’udienza per la discussione, le istanze e la decisione. I giudici potrebbero anche ascoltare Levato e Boettcher prima di decidere. Alla fine del procedimento i giudici, in ipotesi, potrebbero decidere di dichiarare il bimbo adottabile e di affidarlo subito, in vista dell’adozione, ad una famiglia «terza». O decidere che altre strade tutelano meglio l’interesse del piccolo.
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