CHE SCASSAGAZA! LA DECISIONE DELL’EGITTO DI CHIUDERE I TUNNEL CON LA STRISCIA RISCHIA DI FAR ESPLODERE LE TENSIONI: HAMAS HA MENO SOLDI E RISORSE E STA PERDENDO CONSENSO

Maurizio Molinari per ‘La Stampa'

«La Striscia rischia di esplodere perché le tensioni interne sono a livello di guardia»: ad affermarlo è Robert Turner, direttore delle operazioni a Gaza dell'Unrwa, l'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi che assiste 1,1 milioni su 1,7 milioni di abitanti. L'occasione è l'incontro nella scuola femminile del Beach Camp con il presidente della Camera, Laura Boldrini. Davanti ad un tavolo con dolci e tazzine di caffè, in una delle aule della scuola costruita nel 1995 con fondi italiani, il canadese Turner descrive con cura la dinamica dell'escalation in atto.

«La decisione dell'Egitto di chiudere in giugno i tunnel che lo collegavano alla Striscia ha fatto venir meno 1 milione di litri di carburante e 7.500 tonnellate di materiale di costruzione al giorno» esordisce, spiegando che ciò «ha causato un'impennata della disoccupazione anche perché chi lavorava ai tunnel ha perso il lavoro».

L'azzeramento del «tunnel trade» - il commercio via tunnel sotterranei - ha inoltre privato Hamas delle imposte sui beni «importati» con la conseguenza che, aggiunge Turner, «in novembre metà degli stipendi pubblici non sono stati pagati» e molti insegnanti sono stati licenziati. Di conseguenza «l'amministrazione locale mostra segni di indebolimento» e Hamas, che controlla Gaza dal successo militare contro Al Fatah nel 2007, è segnata da «preoccupazioni».

«Negli ultimi sei mesi la situazione si è deteriorata in modo enorme» aggiunge Filippo Grandi, commissario dell'Unrwa, ricordando che «il blocco di Gaza è illegale da un punto di vista del diritto internazionale». Fra i segnali di deterioramento del controllo di Hamas, Turner indica la crescente attività di gruppi salafiti legati ad Al Qaeda così come il lancio di cinque razzi contro la città israeliana di Ashkelon nella notte di mercoledì.

«Un simile attacco, da cinque punti diversi contro una grande città non può essere opera dei salafiti» spiega l'alto funzionario Onu, lasciando intendere che Hamas potrebbe aver deciso di far salire la tensione con Israele per recuperare popolarità e controllo. «La situazione non è mai stata così tesa dalla vigilia del novembre 2012» spiega Turner evocando l'ultimo conflitto Israele-Hamas.

Ad avvalorare questa lettura della situazione interna nella Striscia sono le testimonianze dei cooperanti italiani, che incontrando Laura Boldrini nell'asilo realizzato da «Vento di Terra» a Um Al Nasser, si soffermano sul crescente scontento popolare.

«A Gaza il 41 per cento dei giovani è senza lavoro a seguito della chiusura dei tunnel da parte degli egiziani e del blocco israeliano, c'è poca acqua potabile, l'inquinamento della falda idrica causa malattie nei bambini» riassume Salvo Maraventano dell'ong Ciss mentre Francesco Di Michele, di Gdc, sottolinea come la «carenza di elettricità ha impedito di attivare le pompe aspiranti in occasione delle recenti inondazioni che hanno portato a ondate di liquame alte 9 metri». La mancanza di corrente chiama in causa la scelta dell'Autorità palestinese di ridurne la fornitura per i dissensi con Hamas.

 

 

UN LAVORATORE PALESTINESE NEL TUNNEL TRA EGITTO E SRISCIA DI GAZA gaza tunnel TUNNEL DELLA STRISCIA DI GAZA index Laura Boldrini ai funerali di Mandelalaura boldrini a ballaro

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