
"L’AUTISMO HA AVUTO UN RUOLO IMPORTANTE NEL MODO IN CUI REAGITO AL MIO RAPIMENTO, E QUESTO HA CREATO CONFUSIONE” – CHLOE AYLING, LA MODELLA INGLESE SEQUESTRATA NEL 2018 A MILANO DA DUE POLACCHI, RISPONDE A CHI PENSA CHE SI SIA TRATTATO SOLO DI UN PIANO STUDIATO PER AUMENTARE LA SUA VISIBILITÀ - LA 28ENNE HA RIVELATO CHE LA SUA APATIA AL SEQUESTRO SAREBBE STATA IL FRUTTO DI UN AUTISMO NON DIAGNOSTICATO: “NON RIESCO PROPRIO A ESPRIMERE LE MIE EMOZIONI. MA CI SONO DIVERSI MODI DI REAGIRE AI TRAUMI. LE PERSONE TENDONO A…"
Estratto da www.leggo.it
Rapita, infilata in una valigia, drogata e infine abbandonata in una fattoria in mezzo al nulla. Quello della modella britannica Chloe Ayling è uno dei rapimenti più strani e inquietanti mai avvenuti e che a distanza di anni – dal 2017 – fa ancora molto discutere. All'epoca i rapitori chiesero ai manager di Chloe un riscatto di 300mila euro da versare in una settimana, altrimenti la giovane, all'epoca 19enne, sarebbe stata venduta come schiava del sesso.
Un racconto macabro e raccapricciante che, però, continua a destare dubbi e la vittima non viene ancora ritenuta tale. Questo perché per alcuni si è trattato solo di un piano studiato a tavolino per aumentare la visibilità dell'esordiente modella che, da allora, è additata dall'opinione pubblica come complice del rapimento.
NON FINZIONE MA AUTISMO
I dubbi sul rapimento sono sorti subito dopo la tragedia. Il momento, che per molti ha messo in crisi la veridicità dell'accaduto, è stato quando Chloe è uscita dalla casa di sua madre per affrontare la stampa mondiale e rilasciare una dichiarazione iniziata con queste parole: «Ho temuto per la mia vita, secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora». Ma il sorriso sul suo viso, il modo di parlare quasi "robotico" e l'abbigliamento scelto – una canottiera e un paio di pantaloncini corti – sono sembrati ai più completamente in contrasto con la gravità della situazione. L'opinione pubblica fu all'epoca crudele.
Oggi, un nuovo documentario pubblicato dalla Bbc cerca di chiarire perché Chloe avesse reagito così dopo una simile vicenda. Il servizio mostra che questa sua apatia sarebbe stata il frutto di un autismo non diagnosticato. «Avevo molte difficoltà di comunicazione», spiega la modella nella serie. «[…]Per anni ho detto di non essere una persona emotiva, ma ora mi rendo conto che, per quanto mi sforzi, non riesco proprio a esprimere le mie emozioni». […]
«L'autismo ha avuto un ruolo importante nel modo in cui ho reagito, e questo ha creato confusione nelle persone neurotipiche. Ma ci sono diversi modi di reagire ai traumi. Le persone tendono a dissociarsi dagli eventi accaduti o hanno una reazione ritardata. Insomma, non si può ricondurre tutto a una diagnosi e questo non dovrebbe influenzare il modo in cui le persone mi hanno trattato».
LA SUA STORIA
Chloe, che ora ha 28 anni, ha trascorso gli anni successivi alla tragedia cercando di convincere gli altri di quanto accaduto, anche se agli occhi della legge non c'è mai stato alcun dubbio. Il cittadino polacco Lukasz Herba è stato condannato a 16 anni e nove mesi – anche se la pena è stata poi ridotta a poco più di 11 anni in appello – dopo essere stato riconosciuto colpevole del rapimento, scrive il DailyMail. […]
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chloe ayling prima del rapimento
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