napoli - agguato nella notte - ucciso giuseppe tipaldi peppe a recchia

LE FAIDE DI CAMORRA NON FINISCONO MAI - È STATO UCCISO NELLA NOTTE A NAPOLI GIUSEPPE TIPALDI, ALIAS “PEPPE ‘A RECCHIA”: ERA STATO SCARCERATO DA POCO E STAVA CERCANDO DI RITAGLIARSI UNO SPAZIO NELLO SCACCHIERE MALAVITOSO PARTENOPEO. EVIDENTEMENTE, DANDO FASTIDIO A I NUOVI PADRONI DELLA ZONA - TIPALDI SI TROVAVA IN UN CIRCOLO RICREATIVO QUANDO SONO ARRIVATI I KILLER…

Luigi Sabino per www.ilmattino.it

 

giuseppe tipaldi peppe a recchia

Si torna a uccidere nella periferia nord di Napoli. Questa volta, a cadere sotto i colpi dei sicari, è stato Giuseppe Tipaldi alias Peppe ‘a recchia, figlio del ras Gaetano, entrambi considerati, un tempo, affiliati alla cosca Lo Russo.

 

Ancora poco chiari i contorni dell’agguato. Da una prima ricostruzione Tipaldi sarebbe stato ucciso poco dopo le due di notte mentre si trovava in un circolo ricreativo al civico 444 via Ianfolla, verosimilmente, in compagnia di altre persone che, però, si sarebbero dileguate prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I killer non gli hanno lasciato scampo. Il 38enne, colpito in diverse parti del corpo, è deceduto sul colpo.

 

Pochi minuti dopo, sul posto, sono arrivati gli uomini del commissariato Scampia che, insieme ai colleghi della Squadra Mobile, hanno preso la direzione delle indagini. L’ipotesi più accreditata, al momento, è che il 38enne, personaggio noto negli ambienti criminali di Miano, sia stato eliminato perché aveva dato fastidio ai nuovi ras che hanno preso il posto che, un tempo, era dei Lo Russo. Scarcerato da poco, infatti, Tipaldi stava cercando di ritagliarsi un suo spazio nel nuovo scacchiere malavitoso della zona.

napoli agguato nella notte ucciso giuseppe tipaldi

 

Un omicidio che, per molti versi, ricorda quello di un altro vecchio boss del clan dei capitoni, Salvatore Milano, ammazzato anche lui, qualche mese fa, mentre si trovava in un bar di via Vittorio Veneto. Anche in quel caso, secondo gli investigatori, l’agguato sarebbe stato organizzato per impedire che il ras destabilizzasse i nuovi assetti criminali di Miano rivendicando un ruolo di primo piano nella gestione degli affari illeciti.

 

Tornando alla figura di Tipaldi, gli investigatori riferiscono che sin da giovanissimo era finito al centro delle indagini sulla cosca mianese. Poco più che ventenne, ad esempio, fu protagonista, insieme ad Oscar Pecorelli ‘o malomm, di una clamorosa spedizione punitiva contro alcuni ragazzi del clan Licciardi che si concluse con la gambizzazione di uno di loro.

 

giuseppe tipaldi peppe a recchia

Nel 2010, insieme al padre, fu, invece, coinvolto nella maxioperazione che portò all’arresto di decine di boss e gregari all’organizzazione criminale guidata dai fratelli Lo Russo. L’ultima volta che le cronache si occuparono di lui fu nel 2015 quando raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per aver violato gli obblighi della detenzione domiciliare non esitò a calarsi da una finestra del quarto piano. Arrestato, fu trasferito nel carcere di Poggioreale.

 

In galera, quindi, ci sarebbe rimasto per diversi anni fino a quando, alcuni mesi fa, è tornato in circolazione avvicinandosi, riferiscono le forze dell’ordine, al gruppo dei Cifrone, quelli di sopra Miano.  Una vicinanza durata fino alla disarticolazione del sodalizio da parte delle forze dell’ordine. Rimasto solo, Tipaldi, avrebbe tentato, quindi, di riorganizzare alcuni superstiti dei Lo Russo e di tentare la scalata ai vertici della mala mianese. Un progetto, però, che i suoi nemici hanno stroncato, ieri notte, a colpi di pistola.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”