TRE GIORNI DOPO IL FURTO AL LOUVRE, LA POLIZIA FRANCESE NON HA IDEA DI CHI ABBIA RUBATO I GIOIELLI DI NAPOLEONE - UN'IPOTESI E' CHE IL COLPO SIA STATO MESSO A SEGNO DALLE "PANTERE ROSA", UNA BANDA DI EX MILITARI E PARAMILITARI DELL'EX JUGOSLAVIA CHE, NEGLI ANNI, È RIUSCITA A REALIZZARE DECINE DI COLPI IN FRANCIA (E IN TUTTI I CASI IL BOTTINO NON È MAI STATO RITROVATO) - È POSSIBILE CHE IL FURTO AL LOUVRE SIA STATO COMMISSIONATO DA UN COLLEZIONISTA, OPPURE COMPIUTO DA LADRI INTERESSATI SOLO AI GIOIELLI E AI METALLI PREZIOSI - RIVENDERE I MONILI (INTERI) SARÀ DIFFICILE MA "SMONTARLI" SIGNIFICHEREBBE...

 

«TUTTE LE PISTE APERTE» L’IPOTESI PINK PANTHERS, BANDITI VENUTI DALL’EST

Estratto dell’articolo di S. Mon. per il "Corriere della Sera"

 

la rapina al louvre 1

Più passano le ore, più diminuiscono le possibilità di ritrovare la refurtiva e gli autori del colpo, nonostante la promessa del presidente Macron. Una sessantina di investigatori della brigata anticrimine della polizia giudiziaria parigina e dell’Ufficio centrale per la lotta contro il traffico di beni culturali sono mobilitati.

 

Ma la facilità sconcertante con la quale il gruppo di quattro banditi ha potuto scappare con i gioielli, a bordo di due scooter, domenica mattina, rende la caccia un’impresa quasi disperata.

 

La società di intelligence israeliana Cgi Group, con sede a Tel Aviv, ha dichiarato di essere stata contattata dal Louvre per partecipare alle indagini — «tenuto conto del successo nella risoluzione del caso del furto di un miliardo di euro a Dresda nel 2019» —, ma la direzione del museo ha rapidamente e seccamente smentito.

 

la rapina al louvre 2

Chi potrebbe esserci dietro al colpo del secolo? «Tutte le ipotesi restano aperte», dice la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau. «La rapina potrebbe essere stata commissionata da un collezionista, nel qual caso avremmo qualche speranza di recuperare i pezzi in buono stato, oppure compiuta da ladri interessati solo ai gioielli e ai metalli preziosi, magari utili per riciclare i proventi di attività criminali.

 

Tutto può essere collegato al traffico di droga, date le ingenti somme di denaro coinvolte», aggiunge la procuratrice, che non esclude «l’ingerenza straniera» anche se non è l’ipotesi privilegiata. Il Louvre ieri è rimasto chiuso per un altro giorno ancora, dopo domenica, per permettere agli investigatori di continuare i rilievi e anche di interrogare i dipendenti, nel caso che la banda abbia avuto un complice interno.

 

i gioielli rubati al louvre 3

Alcuni testimoni hanno sentito i banditi parlare in una lingua straniera, e questo alimenta le voci — non confermate, ma suggestive — di un coinvolgimento delle famigerate «Pink panthers», la banda delle «pantere rosa» originarie della ex Jugoslavia, ex militari e paramilitari in maggioranza di Serbia e Montenegro, che dagli anni Novanta imperversa in Europa, e che ha ricevuto il nome dall’Interpol dopo un colpo nel 2003 a Londra, quando un diamante era stato nascosto in un vasetto di crema come in uno dei film della serie cominciata con le disavventure dell’ispettore Clouseau.

 

furto al louvre 2

I colpi delle Pink panthers si distinguono per grande rapidità, poca o nulla violenza diretta, bersagli talmente prestigiosi da essere considerati inattaccabili. Proprio come il Louvre. I gioielli vengono spesso smontati e distribuiti all’estero. La banda delle Pink panthers, considerata una rete criminale enorme, composta da centinaia di affiliati, è sospettata di avere messo a segno decine di colpi tra i quali, in Francia, le due rapine alla gioielleria americana Harry Winston in avenue Montaigne a Parigi (nel 2007, bottino di 36 milioni di dollari, e nel 2008, 73 milioni), all’Hotel Carlton di Cannes nel 2013 (53 milioni di dollari) e alla gioielleria Chaumet vicino agli Champs Élysées nel giugno 2021 (due milioni di euro). Gioielli mai ritrovati.

 

IL COMANDO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE

Estratto dell'articolo di Alessio Ribaudo per il "Corriere della Sera"

 

furto al louvre 1

Di certo c’è solo che li hanno rubati. E che «piazzarli» alla cieca sarà molto difficile. «Il valore dei gioielli trafugati al Louvre è inestimabile e non ha una reale quotazione di mercato, neppure in quello “nero”», spiega Marina Rosa, già coordinatrice del Comitato nazionale per il bicentenario di Napoleone I. «Nessun mercante d’arte o direttore di museo li acquisterebbe anche perché sono finiti sui media di tutto il mondo e se ne conosce la provenienza illecita». [...]

 

Le indagini sono un rompicapo. «Furti così eclatanti in musei si contano su una mano e non risulta, nelle banche dati di Europol, l’esistenza di particolari bande specializzate transnazionali come per i topi d’appartamento», dicono dal Comando tutela patrimonio culturale dei carabinieri.

furto al louvre 4

 

Per esempio in Italia, nel 1998, alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma sparirono due Van Gogh e un Cézanne: i ladri, aiutati da una basista, furono arrestati 48 giorni dopo. Nascondevano i dipinti sotto un letto a Torino, incapaci di piazzarli. «Criminali comuni», li definì il giudice.

 

Per gli investigatori, dietro colpi simili, ci sono quasi sempre delle «soffiate». «Può trattarsi sia di un dipendente infedele sia di chi è stato licenziato e vuole vendicarsi», spiegano i militari. Il gruppo che ha agito al Louvre sembra composto da professionisti: movimenti precisi, conoscenza dei turni, accesso alle planimetrie, capacità di infilarsi nei buchi della sicurezza.

 

furto al louvre 3

«C’è spesso uno scollamento tra chi compie il furto e chi tenta di piazzare la refurtiva», aggiungono. «Gli intermediari provano a monetizzare entro 48 ore, talvolta all’estero. I gioielli possono essere nascosti addosso o trasportati come bagaglio a mano senza destare sospetti.

 

Se però non ci riescono, col passare dei mesi, diventano sempre più difficili da vendere: finiscono smembrati per ricavarne almeno il valore delle pietre. Oggi i criminali hanno armi digitali in più come il deep web e i pagamenti tramite criptovalute».

furto al louvre 5

 

Marina Rosa però non crede che l’obiettivo fosse questo: «Smontarli significherebbe distruggere il valore storico, con ricavi minimi. È probabile che chi li ha voluti desiderava possedere il simbolo, non gioielli». Rubare un diadema, per chi crede nel mito, significa sottrarre un riflesso di sovranità, un bagliore d’eternità. «Se non verranno ritrovati», conclude l’esperta, «non perderemo soltanto gioielli, ma un frammento della storia europea». […]

rapina al louvre 2la rapina al louvrerapina al louvre 3rapina al louvre 4rapina al louvre 1i gioielli rubati al louvre 1i gioielli rubati al louvre 2ladro in azione al louvre

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”