giuseppe conte olivia paladino

LA SAGA DEI “PALADINOS” - LA GUERRA GIUDIZIARIA TRA OLIVIA E CRISTINA PALADINO CON IL FRATELLASTRO SHAWN JOHN È SOLO UNA QUESTIONE DI SOLDI? LUI DICE DI NON RICEVERE LO STIPENDIO DA CINQUE MESI, E PER QUESTO HA CHIESTO IL RECESSO DELLA QUOTA DELLA “AGRICOLA MONASTERO SANTO STEFANO VECCHIO”. MA DIETRO LA DISPUTA C’È ANCHE E SOPRATTUTTO IL RISENTIMENTO PER COME SONO STATI CONDOTTI GLI AFFARI IN FAMIGLIA...

olivia paladino 9

1 - LA GUERRA DEI PALADINO - LA COMPAGNA DI GIUSEPPE CONTE È IMPELAGATA IN UNA BATTAGLIA LEGALE CON IL FRATELLASTRO SHAWN JOHN, FIGLIO DI EWA AULIN E DELLO SCRITTORE INGLESE JOHN SHADOW, CHE VUOLE FARSI LIQUIDARE LA SUA QUOTA DEL GRUPPO

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/guerra-paladino-nbsp-compagna-giuseppe-conte-278027.htm

 

2 - QUOTE E GRANDI ALBERGHI LA COMPAGNA DI CONTE NELLA LITE (TRA FRATELLI) SUGLI AFFARI DI FAMIGLIA

olivia paladino giuseppe conte

Fulvio Fiano per il "Corriere della Sera"

 

La richiesta di vedersi liquidata la parte spettante del patrimonio societario di Cesare Paladino innesca una guerra giudiziaria tra i tre figli dell'imprenditore, Shawn John e le sue due sorellastre Cristina e Olivia, quest' ultima compagna dell'ex premier e oggi leader di M5s, Giuseppe Conte.

 

OLIVIA E CESARE PALADINO

Tutto nasce dalle (relative) difficoltà economiche nelle quali si è venuto a trovare, complice la crisi da Covid, il 52enne Shawn John, socio minoritario nella holding dell'imprenditore romano e dipendente di una delle società del gruppo che gestisce tra l'altro l'Hotel Plaza , messo da questa in cassa integrazione ma senza ricevere, a suo dire, lo stipendio da cinque mesi tanto da licenziarsi un mese fa così da poter chiedere il sussidio di disoccupazione. Era la sua unica fonte di reddito.

 

Da qui la sua richiesta di recesso, con relativa liquidazione, dalla quota di patrimonio che detiene nella Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio. Si tratta di un cinque per cento pari a un valore stimato di 12,5 milioni di euro, che però il resto della famiglia non intenderebbe riconoscergli. Al limite accetterebbe di mettere le quote sul mercato e valutarne il possibile ricavo.

 

GIUSEPPE CONTE E OLIVIA PALADINO ALLO STADIO OLIMPICO

Dietro la disputa economica, come sempre in questi casi, si cela però dell'altro. Un risentimento per come sono stati condotti gli affari in famiglia, al di là dei buoni rapporti andati avanti fino a che non è scoppiata questa grana ricostruita dal quotidiano Il Tempo . Olivia, 41 anni, e Cristiana, 47, detengono infatti quote societarie ben maggiori di quelle del fratellastro, il 47,5% a testa, pari a circa 118 milioni di euro ciascuna, mentre Cesare Paladino, 77 anni, agisce da amministratore di fatto. I tre fratelli hanno la mamma in comune, la svedese Eva Aulin, ma Shawn John è nato da un precedente matrimonio della popolare attrice degli anni '60 con lo scrittore inglese John Shadow.

 

olivia e cesare paladino

Tanto che a provvedere al «benessere» del figlio sarebbe stata lei con il suo patrimonio personale. Alla sua richiesta di liquidazione delle quote, la famiglia Paladino, complice una ristrutturazione aziendale in corso, avrebbe opposto, secondo i legali Angelo Di Silvio e Luigi Todaro, ritardi e omissioni nel fornire i dettagli necessari all'operazione. Per risalire al valore delle stesse è stato quindi necessario fare indirettamente riferimento ai bilanci.

 

Shawn John (che a febbraio 2020 ha ottenuto il nulla osta a lasciare la carica di amministratore unico delle società Agricola Andromeda S.r.l. e Colle Rao S.r.l.), chiederà dopo l'estate la nomina di un commissario ad acta per sbloccare la delibera di recesso dalle quote.

 

giuseppe conte olivia paladino in spiaggia

 In caso contrario, la «guerra giudiziaria» è già annunciata anche su altro fronte. Shawn John è infatti indagato dalla procura di Roma per il mancato versamento di 871mila euro di contributi Inps a dipendenti di una società del gruppo, la Immobiliare Roma Splendido, in un periodo in cui ne è stato l'amministratore.

 

La pendenza penale è emendabile versando il dovuto ma il 52enne potrebbe decidere di non avvalersi di questa possibilità e andare a processo: «Le responsabilità della gestione non erano solo mie», fa sapere in modo sibillino. La Immobiliare splendido è la società nella cui gestione rientra il Grand Hotel Plaza di Roma, un cinque stelle costato qualche grattacapo, e uno strascico polemico, all'allora premier Giuseppe Conte in un'altra vicenda giudiziaria già conclusa.

 

Si tratta del mancato versamento al Comune di Roma della tassa di soggiorno (quattro milioni di euro totali) chiesta nel periodo 2014-2018 ai turisti che hanno alloggiato nella struttura di via del Corso.

 

grand hotel plaza

Dopo l'iniziale condanna patteggiata da Cesare Paladino a un anno e due mesi per peculato, la sentenza è stata poi revocata e commutata in mera sanzione amministrativa come previsto nel decreto Rilancio voluto proprio dal governo Conte. Nel motivare la decisione, presa lo scorso dicembre superando il parere contrario della procura, il gup aveva sottolineato che «il legislatore è intervenuto stabilendo che questa condotta non è più reato, compiendo una valutazione "politica"» e in riposta alle polemiche che ne seguirono il ministro della Cultura Dario Franceschini si fece avanti per affermare di essere stato lui in prima persona, e non il premier, ad aver proposto quella norma per andare incontro alle difficoltà degli albergatori piegati dall'emergenza Covid.

olivia paladino

 

L'ordinanza di revoca è stata poi annullata ad aprile in Cassazione, non essendo la norma applicabile in modo retroattivo. Paladino aveva nel frattempo liquidato al Comune due dei quattro milioni dovuti ottenendo così il patteggiamento.

GIUSEPPE CONTE OLIVIA PALADINO FANNO FINTA DI FARE JOGGINGolivia paladino a sabaudia da oggi 1olivia paladino e giuseppe conte 13cesare olivia paladinoil lato b di olivia paladino da oggi

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...