hong kong - la rivolta degli ombrelli contro la cina

IL GESTO DELL’OMBRELLO – HONG KONG IN PIAZZA NELLA RIVOLTA DEGLI OMBRELLI CONTRO LA LEGGE ELETTORALE IMPOSTA DA PECHINO – CHISSA’ ORA QUANTE SANZIONI DALL’OCCIDENTE…

Ilaria Maria Sala per “la Stampa

 

occupy central proteste a hong kong 9occupy central proteste a hong kong 9

Hong Kong è paralizzata e la protesta non fa che crescere, richiamando di ora in ora nuovi sostenitori che si oppongono al sistema elettorale imposto da Pechino e chiedono un suffragio «libero e universale».

 

Decine di migliaia di manifestanti hanno bloccato le principali strade dell’ex colonia britannica e la notte di guerriglia combattuta dalla polizia con gas lacrimogeni, spray al pepe e manganelli non è bastata a disperdere la folla. Ieri duecento linee di autobus sono state bloccate o deviate, il traffico interrotto, la metropolitana chiusa, molte scuole hanno sospeso le lezioni, alcune banche e uffici non hanno aperto.

 

occupy central proteste a hong kong 8occupy central proteste a hong kong 8

«Vogliamo solo la democrazia, staremo qui finché il governo non ci darà risposte», dicono due giovanissimi volontari che distribuiscono acqua, frutta e biscotti ai partecipanti alla protesta. In molti hanno deciso di scendere in piazza dopo che la polizia ha iniziato a sparare lacrimogeni e pallottole di gomma contro le manifestazioni pacifiche.

 

«È incredibile quante persone sono uscite… qui a Mongkok ci sono tutti: tanto i camionisti che i gestori dei ristoranti dove vanno a mangiare, i meccanici, la classe media. Insomma, tutti: la violenza della polizia ha fatto infuriare chi non avrebbe mai partecipato a una manifestazione», dice Cheung Kit, manifestante. «Tutti dicono la stessa cosa: questi comportamenti violenti non corrispondono a Hong Kong. Questa non può essere la nostra Hong Kong», aggiunge, e porta la figlia di sei anni a passeggiare per le strade per «una lezione di educazione civica».

 

occupy central proteste a hong kong 7occupy central proteste a hong kong 7

E mentre la Cina intima di non interferire negli affari interni agli Stati Uniti - che hanno chiesto «moderazione» e, con il portavoce della Casa Bianca hanno espresso «solidarietà alla popolazione» - si moltiplicano le manifestazioni di sostegno in tutto il mondo. Ieri perfino i cardinali cattolici sono scesi in piazza e ora Pechino si trova ad affrontare una delle sfide politiche più impegnative da piazza Tiananmen, 25 anni fa.

 

occupy central proteste a hong kong 6occupy central proteste a hong kong 6

In un estremo tentativo di sedare gli animi, l’esecutivo ha annunciato il ritiro degli agenti in assetto anti-sommossa dalle strade, ma è stato costretto a cancellare le celebrazioni in programma per domani, giornata di festa nazionale.

 

E mentre rimbalzano su tutti i giornali le immagini del rispetto che i dimostranti mostrano per le regole – raccolgono la spazzatura e la separano per il riciclaggio, non calpestano le aiuole, non saccheggiano negozi, rompono vetrine o bruciano auto e cassonetti – la protesta che attraversa tutti gli strati sociali della penisola da ieri ha un nome e un simbolo, adottato immediatamente dai manifestanti e rimbalzato online su tutti i social: «The Umbrella Revolution», la rivoluzione dell’ombrello.

 

occupy central proteste a hong kong 5occupy central proteste a hong kong 5

Gli ombrelli, ottimi per proteggersi dal sole cocente dell’estate di Hong Kong (o dalle frequenti piogge) sono diventati l’accessorio indispensabile dei ragazzi che stanno bloccando il centro per proteggersi dai lacrimogeni e dagli spray urticanti e simbolo stesso del movimento di disobbedienza democratica.

 

La stampa locale di ieri era piena delle immagini sconvolgenti dei dimostranti con gli occhialini da piscina e il cellophane sul viso per proteggersi dai gas, e della polizia in tenuta anti-sommossa. «Apple Daily», il quotidiano di Jimmy Lai, l’uomo d’affari che più di tutti ha sostenuto la battaglia pro-democrazia di Hong Kong, era tutto esaurito dalle sette di mattina, con in prima pagina i fumi dei lacrimogeni e un titolo a caratteri cubitali: “Ingiustificabile».

 

occupy central proteste a hong kong 4occupy central proteste a hong kong 4

Il «Wen Hui Pao», invece, il principale quotidiano pro-Pechino della città, sceglie la linea «neutra» e titola «Caos a Hong Kong». Ma è quasi l’unico: i moderati non concepiscono che questa pacifica città con pacifici dimostranti sia divenuta per una notte un campo di battaglia.

 

 

occupy central proteste a hong kong 3occupy central proteste a hong kong 3

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…