alfredo antoniozzi

TRA I BULLETTI CHE A CORTINA HANNO PRESO A CINGHIATE DUE RAGAZZINI IN STRADA, C’ERA ANCHE TANCREDI ANTONIOZZI, IL FIGLIO APPENA 18ENNE DI ALFREDO ANTONIOZZI, GIÀ ASSESSORE AL PATRIMONIO DEL COMUNE DI ROMA ALL'EPOCA DEL SINDACO GIANNI ALEMANNO E PARLAMENTARE EUROPEO DI CENTRODESTRA - IL RAGAZZO RESPINGE OGNI ACCUSA: “IO NON ERO PRESENTE MA CONFIDO NELLE AUTORITÀ CHE HANNO ACQUISITO LE IMMAGINI E GIÀ CONOSCONO I NOMI DEI RESPONSABILI” - LA SMENTITA DI ALFREDO ANTONIOZZI

Riceviamo e pubblichiamo:

 

alfredo antoniozzi foto di bacco (2)

Gentile Direttore, le scrivo in merito all’articolo apparso su Dagospia di oggi, nel quale viene di fatto accusato mio figlio Tancredi di essere parte di una rissa avvenuta a Cortina. Premesso che la foto che appare è del sottoscritto e il titolo “i bulli di cortina “con la foto sottostante, induce il lettore ad un immediato accostamento lesivo della mia immagine, la notizia poi della presenza di mio figlio nella rissa non è assolutamente fondata anzi, è smentita anche dalle autorità competenti.

 

La notizia sicuramente ripresa da altri quotidiani non è stata da voi verificata e ciò nuoce gravemente l’immagine del sottoscritto e di mio figlio , per questa ragione le chiedo di rimuovere immediatamente questa immagine e questo accostamento e, se dovesse continuare questo processo mediatico, le  anticipo una querela per diffamazione ai danni della testata e dei responsabili materiali. Distinti saluti

Alfredo Antoniozzi

 

Enrico Ferro e Luca Monaco per “la Repubblica”

 

RISSA IN STRADA

«I nostri figli sono stati presi a cinghiate in mezzo alla strada, con una violenza mai vista: sono ancora scossi. Quei ragazzi romani hanno agito in mezzo alla gente ancora a passeggio». È la notte tra l'1 e il 2 gennaio. Ventiquattr' ore prima, al cocktail bar Janbo, erano stati pestati i due amici di 15 e 16 anni, figli di due stimati professionisti di Roma, un universitario e un editore. Nella notte tra sabato e domenica scorsi davanti all'Hotel de la Poste, sul corso di Cortina, un gruppo dell'alta borghesia della capitale lascia altri tre feriti sul campo: due 17enni e un 18enne, tutti di Treviso, che vengono medicati sul posto e rimandati in albergo con 10 giorni di prognosi.

 

alfredo antoniozzi foto di bacco (2)

A una settimana dalle violenze, la madre di uno dei due 17enni, un'avvocata del foro di Treviso, racconta a Repubblica il contenuto della denuncia che presto depositeranno alla polizia ( le tre vittime sono in quarantena). « Nel gruppo dei ragazzi che hanno aggredito mio figlio - spiega - c'era anche Tancredi Antoniozzi», il figlio appena 18enne di Alfredo Antoniozzi ( Fdl), già assessore al Patrimonio del Comune di Roma all'epoca del sindaco Gianni Alemanno e parlamentare europeo di centrodestra.

 

RISSA IN STRADA

«Ben due ragazzi - prosegue la madre del 17enne - l'hanno riconosciuto in mezzo a quel gruppo di picchiatori, è un volto conosciuto a Cortina, non lo puoi scambiare con un altro». Al momento però non ci sono elementi per affermare che Antoniozzi abbia alzato le mani contro la comitiva di trevigiani. Lui respinge ogni accusa: « Io non ero presente - assicura - ma confido nelle autorità che hanno acquisito le immagini e già conoscono i nomi dei responsabili » .

 

C'è però il racconto dettagliato del gruppo di giovani di Treviso, cinque ragazzi e due ragazze, tutti minorenni tranne uno. Stavano tornando a casa dopo una sera di festeggiamenti quando improvvisamente uno dei romani si è rivolto a loro dicendo: «Che hai da guarda'?».

 

alfredo antoniozzi foto di bacco (1)

Le vittime hanno replicato che non volevano storie, gli hanno fatto gli auguri di buon anno. Tanta cortesia non ha pagato. «Mio figlio è stato colpito alla schiena con una sedia da esterno - aggiunge la madre del 17enne - ha un taglio all'orecchio e il ginocchio distrutto. Hanno sentito urlare " Forza Lazio" mentre si sfilavano le cinture» .

 

«L'hanno accerchiato e preso a cinghiate in tre - ricostruisce la madre dell'altro 17enne ferito - gli hanno distrutto il telefonino. Fortunatamente lui indossava lo smartwatch e con quello è riuscito a telefonare al 113. Quando hanno sentito che c'era la polizia in linea i picchiatori sono scappati».

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…