C’E’ LA CRISI? E CHISSENEFREGA! I PAPERONI DELLO STIVALE AUMENTANO E PRENDONO TUTTO IN AFFITTO PER FREGARE IL FISCO

1-C'È LA CRISI, I RICCHI RIDONO
Chiara Daina per Il Fatto Quotidiano

Ai super ricchi italiani il lusso piace di più se è a noleggio. Loro, però, non amano dirlo in giro. A Porto Cervo affittano uno yacht di 25 metri per sette mila euro al giorno, che diventano 40 mila per una settimana. Durante l'anno uno dei tanti capricci è mettersi a bordo di una Ferrari o una Porsche, raggiungere Montecarlo e giocare al casinò. Si sparano su per giù mille chilometri alla volta.

Costo: 3.500 euro, dal venerdì alla domenica sera. Il gentil sesso di alto rango, invece, preferisce il taxi privato per andare dalla casa in città a quella al mare, a Santa Margherita o Forte dei Marmi, o in montagna, a Cortina o Merano. Mille euro. Tra le richieste a molti zeri anche i voli privati, ma servono soprattutto per lavoro, con avvocato, commercialista e segretaria al seguito, e per evitare il rischio di arrivare in ritardo alle conferenze.

Gli affezionati dell'extra lusso compilano una lista dei desideri (e dei vizi), così quando hanno bisogno di un hotel, un biglietto per una partita o la prima di un balletto, una cena super lusso a Milano o vogliono spedire i fiori a una donna, il servizio Concierge è pronto a soddisfarli senza commettere errori.

I paperoni nello stivale sono tanti, 176 mila, ma si mimetizzano bene. Tra il 2011 e il 2012 sono aumentati del 4,5 per cento, cioè circa 7.500 in più. E detengono un patrimonio di 260 miliardi di euro, che a testa fa un milione 500 mila euro. Lo dice il World Wealth Report 2013, messo nero su bianco dalla società di consulenza Capgemini e dalla Royal Bank of Canada.

Eppure, secondo i dati Irpef, di super ricchi ce ne sarebbero appena 28 mila e dichiarano un reddito superiore ai 300 mila euro. Quindi la ricchezza c'è ma si tiene nascosta. I tesoretti italiani vanno a finire nei soliti paradisi fiscali: Svizzera, Caraibi e Principato di Monaco, tra le mete più ambite.

Mica facile neanche così: nel piccolo Stato monegasco, per esempio, per avere la cittadinanza, fondamentale per essere immuni dal fisco tricolore, oltre a una permanenza di 180 giorni, occorrono almeno 300 mila euro in banca e una casa, quando per un monolocale si spendono anche 800 mila euro.

Allora per lasciare meno tracce possibili meglio godersi il lusso a nolo. "Abbiamo 200 clienti italiani, il 15 per cento in più dell'anno scorso", dice Claudio Barbieri, presidente e fondatore di Capital Charter, un'azienda specializzata in beni e servizi extra lusso a noleggio, con sede a Viareggio e un ufficio anche a Londra.

"Chi si rivolge a noi è l'imprenditore del nord - racconta Barbieri - la maggior parte viene da Milano e Parma". I nobili, quelli nati già con la camicia, che hanno ereditato fortune a non finire, sono un capitolo a parte. Tra di loro spopola una tendenza che è già una moda: "Danno in affitto a gente dello stesso ceto il castello o la villa di famiglia per un mese a 100 mila euro, con uso piscina, campi da tennis e decine di ettari per prendere il sole - spiega il padrone del lusso in prestito - e con i soldi che prendono se ne vanno in vacanza in case da sogno nelle località più esclusive della Terra".

Protagonisti duchi, marchesi e principi di Toscana, Lazio e Sicilia. Che pur di non perdere lo status symbol, fanno entrare ricconi mai visti prima nelle antiche e private stanze di famiglia.

Nel mondo dei balocchi, il nolo delle auto va a gonfie vele. Esclusivamente di alta gamma: Bmw, Mercedes, Audi, Porshe e Ferrari. E mica per un'esibizione fugace o una toccata e fuga a Saint-Tropez: il paperone se la prende in leasing minimo due anni di fila, fino a quattro. Paga dai 1500 ai 3000 euro al mese. Zero finanziamenti, tutto tramite bonifico bancario.

E scaduto il contratto, lo rinnova quasi sempre ma cambia auto. "Oggi di clienti così ne abbiamo una cinquantina, cioè il 20 per cento in più rispetto al 2012", dice il responsabile dell'autonoleggio di Peschiera Borromeo, al confine con la Brianza, nel reame degli industriali d'Italia. Per il modello Aston Martin, chi ha patrimoni a nove zeri, non bada a spese.

La vettura più in del momento costa dai 150 mila ai 300 mila euro. "Nel 2013 le vendite sono in salita" assicura un concessionario meneghino. Non si può dire altrettanto per il mercato delle barche. "Il super ricco si tiene quella che ha, magari spende per ristrutturarla, ma non ne vuole un'altra, oppure la prende in affitto" riferisce un commerciante di Ischia. "Vogliono dimenticarsi delle barche perché hanno il terrore dei controlli fiscali", commenta un altro venditore delle Marche. "Molti decidono addirittura di vendere lo yacht per non avere grane".

Tra gli investimenti dei super ricchi resiste l'arte, soprattutto nella capitale. La Galleria Russo conferma che c'è una nicchia che è disposta a tirare fuori anche 60 mila euro per un quadro del Novecento. Si tratta di privati, le fondazioni bancarie non se lo sognano neanche.

Immortale è pure il golf. La quota per i soci dei club più gettonati è due mila euro all'anno. Minimo. E loro non fanno una piega: il numero dei giocatori è costante e per un set di mazze non si fanno problemi a spendere anche tre mila euro. Un altro vezzo è il cavallo, che mantengono nella scuderia a 750 euro mensili. Per l'abbigliamento fanno follie: si prendono il copricapo da 600 euro, la giacca da 500, gli stivali (su misura) da 700 e il pantalone da almeno 200.

Gli abituali facoltosi non mollano l'equitazione e non si fanno mancare neanche le prelibatezze a tavola. Il tempio della gastronomia Peck, nel cuore di Milano, non registra cali. Gli avventori vip fanno acquisti una o due volte la settimana e per un vino possono pagare 20 mila euro, per un po' di caviale beluga 12 mila euro al chilo, per i tartufi tra i 7 i 12 mila e per l'aragosta 200/300 mila.

A Mantova ci sono due piste per l'atterraggio degli elicotteri, una dell'Ospedale Carlo Poma, l'altra è quella del Pescatore, il ristorante di Antonio e Nadia Santini, premiata come migliore chef del mondo. I proprietari l'hanno fatta costruire due anni fa e all'inizio non credevano che potesse avere così tanto successo: 80 voli all'anno, 250 euro a cranio, con partenza soprattutto da Milano, Firenze e Torino.

Per un menù degustazione il conto è di 170 euro a testa. Anche qui non si guarda al portafoglio e se si mangia poco "è solo per questioni salutistiche", spiega Antonio. "Ordinano meno distillati perché poi devono guidare". Da Cracco, a Milano, il conto è di 200 euro a testa e i più affezionati ci vanno anche una volta alla settimana.

In Versilia, a forte dei marmi, i rampolli del Belpaese continuano a scegliere il Twiga di Flavio Briatore (lettino e sdraio a 15 mila euro per una stagione e sono al completo), Piero, Augustus e Annetta, tutti bagni super esclusivi. I ricconi continuano a concedersi vacanze da urlo. L'agenzia di viaggi L'Elefante, milanese, organizza un tour in Birmania da 45 mila euro per due persone e alle Bahamas per 30 mila euro. Tra i clienti c'è Swarovsky, Illy, Maserati, Bmw e altre aziende che hanno pagato vacanze premio ai loro dirigenti.

Periodo nero per il mercato delle case extra lusso. Chi è pieno di soldi la casa ce l'ha già e certo non la compra adesso. Da Cortina d'Ampezzo a Portofino nel 2012 le vendite oltre il milione di euro sono state quasi zero. "I miliardari italiani comprano all'estero per stare più tranquilli, qui c'è un clima da caccia alle streghe", confida il titolare dell'agenzia Cristallo di Cortina.

Da novembre è in vendita la villa di Santo Versace, 2100 metri quadrati, tra Brera e via Montenapoleone, a 49 milioni di euro. Nessuno ha intenzione di comprarla a prezzo pieno fanno sapere dalla Sotheby's international realty, l'agenzia leader nel mondo nella vendita degli immobili di prestigio.

"Cresce la richiesta deglli affitti stagionali, anche da 150 mila euro al mese, in Sardegna, Toscana, Lago di Como e Capri" ci dicono. Il lusso, da noi, è a ore. Russi, cinesi e brasiliani, invece, comprano a cifre da capogiro. E non ce n'è più per nessuno. Neanche per i paperoni italiani.

2-DALLO SMERALDO SUL PIZZETTO AL LEONE IN CASA
Giulia Zaccariello per Il Fatto Quotidiano

La prima regola è non avere regole. Quindi dimenticatevi sobrietà e riservatezza, perché la seconda parola d'ordine, per chi ha conti in banca da capogiro, è ostentare ricchezza. Almeno alcuni di loro lo fanno. E volentieri. Rampolli e attricette che siano. Benvenuti nell'universo dove ogni giorno è quello buono per comprarsi una nuova Ferrari, dove cascano diamanti e pietre preziose come pioggia, e dove non esistono capricci e sfizi che non vengano soddisfatti. Una galassia inaccessibile ai comuni mortali, attorno alla quale ruotano rampolli, ereditiere stagionate, top manager.

GIANLUCA VACCHI.
Un club esclusivo in cui è di diritto da tempo il bolognese Gianluca Vacchi. Quarantasei anni, imprenditore, stilista e, manco a dirlo, playboy con il pallino per le showgirl, guida la multinazionale di famiglia, la Ima, leader nel settore delle macchinette automatiche. Ma la sua fama la deve soprattutto alle immagini regalate in pasto ai social network.

Gallerie di foto che lo immortalano quasi sempre a piedi scalzi, a volte in posa con un pigiama di seta lilla, altre mentre sfoggia un improbabile mix di bermuda e smoking. Anche se il suo pezzo forte è lo smeraldo che si è fatto sistemare sulla punta del pizzetto, come il pirata Jack Sparrow.

MARIO BALOTELLI.
FinallyMario, al secolo Mario Balotelli, invece, ha scelto Twitter per aprire le porte di casa. Oggetto più ricorrente nelle foto è la fontana a mosaico della sua terrazza, su cui campeggia una gigantesca scritta dorata con le sue iniziali e il suo numero di maglia: "MB45". Non proprio un capolavoro di eleganza. Ma poco importa a Super Mario, che grazie a un cachet che supera i 4,5 milioni di euro all'anno, non si fa mancare niente, dalla collezione di guantoni da boxe, alla statua ad altezza naturale che lo ritrae nella famosa posa della semifinale degli Europei, Italia-Germania.

Più che una casa un castello il suo, una reggia da 900 mila euro, dove in giardino ti accoglie un leone impagliato, mentre in garage riposano due Ferrari. Che fanno compagnia ad altri cinque bolidi, tra cui un Range Rover con targa personalizzata e un' Audi, con la quale colleziona multe in giro per l'Italia.

LAPO ELKANN.
E se si apre il capitolo motori, Lapo Elkann, il rampollo di casa Fiat, offre un catalogo infinito di eccessi. Che spesso fanno rima con guai. Milano, settembre 2011. Una pattuglia di vigili urbani viene chiamata in corso San Gottardo: un gigantesco suv maculato in stile mimetico sta bloccando il traffico, lasciando dietro di sé una colonna di tram e decine di passeggeri infuriati. Proprietario del quattro ruote è l'erede degli Agnelli, che per quella "svista" pagherà 1500 euro di multa.

Una scena simile si ripete un anno dopo. Cambia l'auto, che in questo caso è una Ferrari sempre dipinta "modello militare". Rimasta senza benzina in autostrada, la fuoriserie viene scortata per chilometri dalla polizia stradale e da un furgone della società Autostrada. Risultato: sulla Milano-Genova rallentamenti e code da bollettino

MORATTI.
E di grane giudiziarie ne ha parecchie anche Gabriele Moratti, figlio sindaco di Milano, Letizia, e nipote di Maspetroliere e presidente dell'Inter abituato a calciatori come fossero figurine. Nel giovane aveva trasformato cinque capanville in stile Batman, con tanto di bunbatcaverna, registrando il loft come edificio a commerciale, per risparmiare sugli oneri di ur-. Bravata che è costata una condanna convertiti in 49 mila euro di multa.

VALERIA MARINI.
Dai pipistrelli agli elfi. Per le nozze tra Valeria Marini e Giovanni Cottone la Villa Piccolomini si è trasformata nel regno di fate e folletti. Il tema l'ha scelto direttamente la valeriona nazionale, che ha offerto ai suoi 700 invitati un pranzo principesco, a base di champagne, cocktail e porchetta.

 

 

 

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