prete preti pedofili pedofilo

ANCHE I PRETI PEDOFILI VANNO IN SMART WORKING – A PERUGIA E A PALERMO DUE STORIACCE DI PROSTITUZIONE MINORILE CHE VEDONO COINVOLTI DUE SACERDOTI, ORA ARRESTATI: LE FAMIGLIE ERANO D’ACCORDO E FACEVANO PAGARE I PRETI. IN CAMBIO, METTEVANO A DISPOSIZIONE I FIGLI MINORENNI PER FARE SESSO A DISTANZA - IL SACERDOTE SICILIANO USAVA LE OFFERTE DEI FEDELI PER PAGARE IL BAMBINO. LE TELEFONATE: "MANDAMI UN VIDEO DOVE SI VEDE IL TUO VOLTO MENTRE GODI. MI PIACEREBBE FARLO A TRE..."

1 - PROSTITUZIONE MINORILE, PARROCO ARRESTATO IN UMBRIA: «PAGAVA LA MAMMA DELLA PICCOLA VITTIMA»

Riccardo Lo Verso per www.corriere.it

 

prete pedofilo

L’accusa è pesantissima: prostituzione minorile. In carcere è finito il parroco di una chiesa in provincia di Perugia. Gli arresti domiciliari, invece, sono stati concessi alla madre del ragazzino, una donna cinquantenne, con cui il sacerdote avrebbe compiuto atti sessuali a distanza, sfruttando le chat dei social network. L’ordinanza di custodia cautelare è firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo.

 

Da Palermo

PRETI PEDOFILI

Il prete è originario di Caltavuturo, nel Palermitano, ha 63 anni ed è parroco nel piccolo borgo di San Feliciano, una frazione del comune di Magione, in provincia di Perugia. Ora si trova in carcere a Spoleto. È una storia di profondo degrado quella ricostruita dalla Procura di Palermo e dai carabinieri della compagnia di Termini Imerese.

 

Caccia ai precedenti

Esposito avrebbe compiuto atti sessuali a distanza con il minorenne in cambio di piccole somme di denaro pagate alla madre. Potrebbe non essere stato l’unico episodio. Si indaga, infatti, per accertare se altri minorenni siano stati adescati in rete dal sacerdote che ormai da anni vive lontano dalla Sicilia.

 

 

2 - "MANDAMI UN VIDEO MENTRE GODI": ARRESTATO IL PRETE PEDOFILO

Valentina Dardari per www.ilgiornale.it

 

PRETI PEDOFILI

Un prete è stato arrestato dai carabinieri di Termini Imerese, comune in provincia di Palermo, per prostituzione minorile aggravata. Secondo quanto affermato dal gip del Tribunale di Palermo Fabio Pilato nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato dietro le sbarre il parroco 63enne, originario di Caltavuturo, che esercita il suo ministero a San Feliciano Magione, un piccolo borgo in provincia di Perugia, il sacerdote attuava un "perverso modus operandi" in "totale spregio dei principi di etica e di religiosità che dovrebbero ispirare il suo comportamento". Ai domiciliari anche la madre del ragazzino 17enne.

 

Il prete al minorenne: "Mandami il video"

Come riportato dall’AdnKronos, il gip avrebbe in particolare citato una telefonata in cui il prete "pur dimostrandosi compiaciuto del video a contenuto sessuale ricevuto" dal ragazzo minorenne, "ne pretende un secondo di identico contenuto dov'è possibile vedere anche il volto del minore al momento dell'orgasmo". 

 

Il sacerdote avrebbe infatti detto al giovane: "Mandamene uno dove si vede il tuo volto mentre godi...che mi piace molto..". Il minorenne avrebbe quindi a quel punto avanzato una richiesta di danaro e il sacerdote gli avrebbe risposto “rammentando al suo giovane interlocutore che già in passato gli aveva mandato dei soldi".

pedofilia preti

 

Ecco il dialogo tra i due: "Va bene...si vedrà...Poi ci dico...il regalino non lo deve fare? Non...non pretendo...se...se lo vuole fare...se non lo vuole fare...niente!", dice il ragazzo. E l’uomo di chiesa: "Non ho capito...". "Ci dico il regalino me lo vuole fare però?", chiede il minorenne. Il prete risponde: "Eh ma quante volte ti devo fare sto regalino...una volta ti ho mandato pure i soldini...non hai fatto niente lo stesso…". Il religioso avrebbe quindi insistito ancora una volta: "Mandami questo video come ti ho detto io…"."Oppure fai un video in diretta...", gli dice ancora. Il prete avrebbe anche espresso il desiderio di fare l’amore in tre perché non lo aveva mai fatto.

I PRETI E IL SESSO

 

Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip ha anche scritto che il parroco era "aduso a pratiche sessuali illecite" che ne rivelano "anche le sistematiche modalità di consumazione, la pervicacia e l'insistenza nell'avanzare le richieste, sempre dietro la prospettazione di una ricompensa economica conseguita al soddisfacimento degli istinti perversi". 

 

Il sacerdote umbro, rinchiuso nel carcere di Spoleto, è accusato di avere fatto sesso, a distanza via chat, con un minore in cambio di un compenso in soldi, con la complicità della madre 51enne del ragazzo, finita appunto ai domiciliari. Il gip Pilato ha parlato di "rapporti intrattenuti dal parroco con i soggetti minori coinvolti nelle sue trame", e di "paradigma della sequenza criminale, costituita dalle richieste di prestazioni sessuali -essenzialmente incentrate su filmati e videochat -, in cambio della dazione di danaro".

 

PRETI E PEDOFILIA

Usava le offerte dei fedeli

Il sacerdote, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Termini Imerese, avrebbe anche saputo impostare un gioco psicologico di dipendenza, oltre che di affetto, inducendo in tentazione le sue giovani vittime attraverso ricompense economiche, approfittando anche dei bisogni economici dei minorenni e delle loro origini umili.

 

Il prete e la donna sono ora indagati per prostituzione minorile aggravata. Sempre in cambio di piccole somme di denaro, il sacerdote avrebbe ottenuto dalla madre il permesso di compiere atti sessuali a distanza con il figlio e avrebbe anche scambiato materiale pornografico tramite i social. Il religioso avrebbe pagato utilizzando anche i soldi delle offerte dei fedeli. Durante la telefonata finita agli atti avrebbe infatti spiegato la sua impossibilità al pagamento, a meno che non fosse arrivato qualcosa al di fuori del suo stipendio ordinario. Probabilmente le offerte dei suoi parrocchiani.

 

Il gip: "Alcun freno inibitore"

PRETI E PEDOFILIA

Come scritto dal gip nell’ordinanza, il 63enne "ha dimostrato di non saper anteporre alcun freno inibitore ai desideri compulsivi nutriti". E cita alcune conversazioni intercettate "in cui, pur dinanzi al malessere del minorenne che prospettava l'esigenza di prendere dei farmaci" il prete "non ha esitato a richiedere ugualmente l'esibizione sessuale tramite videochiamata". Inoltre, anche davanti al rischio di venire denunciato se non avesse pagato, l'indagato non avrebbe disdegnato la possibilità di ricevere un video dal ragazzo che lo minacciava, continuando il gioco perverso iniziato con la sua giovane vittima.

 

La madre del minorenne "ha dimostrato di essere consapevole della natura dei rapporti fra il figlio ed il parroco e di trattenere una parte delle somme che questi invia come corrispettivo per il perverso scambio di prestazioni". Ci sarebbe infatti una conversazione risalente al 28 maggio 2021 che svelerebbe la consapevolezza dell'indagata. Nella conversazione la donna inviterebbe il figlio a “mandare un video a padre Vincenzo per avere in cambio dei soldi, suggerendogli al contempo di prospettare al sacerdote uno stato di necessità".

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....