charlie gard

IL GIORNO DELL’ADDIO AL PICCOLO CHARLIE - IL BIMBO OGGI MORIRÀ IN UNA CASA DI CURA PER MALATI TERMINALI SE ENTRO LE 12 NON CI SARÀ ACCORDO TRA LA FAMIGLIA E L'OSPEDALE - IL GIUDICE TEME NUOVE MINACCE AI MEDICI - NO ALLA RICHIESTA DELLA FAMIGLIA DI RIPORTARLO A CASA

1 - LE ULTIME ORE DEL BAMBINO INGLESE

CHARLIE GARD CHE OSSERVA IL GIOCATTOLOCHARLIE GARD CHE OSSERVA IL GIOCATTOLO

Andrea Cuomo per Il Giornale

 

Casa o ospedale? Più probabilmente un hospice privato per malati terminali. Non ha pace Charlie Gard, il bambino che il prossimo 4 agosto «non» compirà un anno perché morirà prima a causa del morbo che lo schianta, l' ormai famigarata sindrome da deplezione del dna mitocondriale a causa del quale i suoi muscoli sono praticamente e irrimediabilmente inservibili.

 

Come abbiamo riferito ieri, l' ultima battaglia dei genitori, Chris Gard e Connie Yates, è quella per far morire a casa il bambino, dopo la rinuncia della coppia all' estrema speranza, la terapia sperimentale italo-americana che però è apparsa a un certo punto impraticabile anche ai medici che l' avevano proposta: troppo tardi.

 

Anche però sull' estremo desiderio dei Gard l' ospedale in cui il bambino è ricoverato, il Great Ormond Street Hospital di Londra, si è opposto. Per i medici londinesi non ci sarebbero le condizioni logistiche per il trasferimento. Il bambino è infatti intubato a un respiratore che lo tiene in vita facendo le veci dei suoi organi allo stremo, e il trasloco finale sarebbe inopportuno se non addirittura impossibile a causa dell' inadeguatezza dell' appartamento dei Gard e della necessità di una squadra di specialisti che la famiglia si è offerta di pagare di tasca propria ma che comunque non garantirebbe a Connie, Chris e Charlie quella riservatezza che proprio loro hanno invocato per le loro ultime ore insieme.

chris gard connie yates genitori di charliechris gard connie yates genitori di charlie

 

Così il giudicie Nicholas Francis dell' Alta Corte di Londra ha deciso. Se entro le 12 di oggi (le 13 in Italia) i Gard e il Gosh non troveranno un accordo, il piccolo sarà trasferito in un hospice, una struttura specializzata dove poi nei prossimi giorni sarà staccata la spina che tiene ancora in vita Charlie e sarà la fine per lui. I genitori sono in queste ore impegnati nella ricerca di un medico disponibile a occuparsi della ventilazione artificiale del bambino per gli ultimi giorni del bambino e secondo l' avvocato della coppia lo avrebbero anche trovato.

 

L' alternativa all' hospice in ogni caso non sembra ormai più essere l' appartamento dei Gard ma semmai lasciare Charlie nella stanza del Gosh in cui ha trascorso buona parte della sua brevissima vita. Una prospettiva che i Gard rifiutano se non altro per una questione di principio nei confronti dell' ospedale pediatrico che in questa lunga e controversa vicenda hanno imparato a percepire più come un avversario che come un rifugio.

chris gard connie yates charliechris gard connie yates charlie

 

E intanto emerge una storia simile a quella di Charlie, sempre a Londra. Un bimbo di tre mesi con gravi danni cerebrali è morto dopo che un giudice dell' Alta Corte di Londra ha autorizzato i medici a spegnere i macchinari che lo tenevano in vita. Secondo i medici non c' erano ragioni sanitarie per continuare il trattamento, ma la famiglia avrebbe anche in questo caso preferito non staccare la spina.

 

2 - IL PICCOLO CHARLIE MORIRÀ IN UN LUOGO SEGRETO

 

Caterina Belloni per La Verità

 

A meno di una sorpresa dell' ultima ora Charlie Gard morirà in un luogo segreto.

 

A decretarlo è stato il giudice dell' Alta corte britannica, Nicholas Francis, che ieri pomeriggio, alle 14 (le 15 in Italia) ha aperto una nuova udienza sul caso del bimbo britannico di undici mesi affetto da una rara malattia genetica. La sua aspettativa era che i genitori e i medici del Great Ormond street hospital, dove il piccolo è ricoverato da mesi, avessero trovato un accordo su luogo dove fargli trascorrere gli ultimi giorni, prima di spegnere il respiratore che lo tiene in vita.

i genitori di charliei genitori di charlie

 

l' ultimo tentativoMa sin dalle prime battute si è intuito che non c' erano riusciti. Il legale della famiglia, Grant Armstrong, ha ribadito che il sogno dei genitori era di portare Charlie a casa. «C' è un dottore che ha un' esperienza precedente in chirurgia e terapia intensiva e guida un gruppo con anche un pediatra, che si è offerto di prestargli le cure necessarie», ha dichiarato l' avvocato. «Abbiamo anche trovato un' azienda che fornirebbe un respiratore per tenerlo in vita e uno staff di infermieri pronti ad assisterlo».

 

Gli attestati di affetto e di attenzione per Charlie Gard sono tanti e continui, al punto che, come ha spiegato il legale dei genitori, alcune infermiere del Great Ormond street hospital si sono offerte di seguire il piccolo a titolo volontario. Grandi manifestazioni di solidarietà e di disponibilità, che sono state bloccate dalla posizione dell' ospedale.

 

Tra una sospensione, l' ascolto dello specialista trovato dai genitori di Charlie, una discussione in privato, un rinvio per valutare la questione senza il pubblico e un' attesa, il pomeriggio in aula si è concluso senza l' intensa.

charlie neonatocharlie neonato

 

A un certo punto sul tavolo c' erano l' alternativa tra l' hospice e l' ospedale dove il piccolo si trova e l' avvocato della famiglia aveva chiesto altre 48 ore per capire bene come muoversi. Un ennesimo rinvio, a fronte del quale l' avvocato Victoria Butler-Cole, che difende gli interessi di Charlie per conto dell' associazione britannica che segue i bambini coinvolti nelle diatribe processuali, ha dichiarato che i suoi genitori «dovrebbero trascorrere gli ultimi momenti con il bimbo e non in un' aula di tribunale».

 

Un' affermazione che non deve aver fatto piacere alla mamma di Charlie, Connie Yates, che ieri era sola in aula, seduta dietro il suo avvocato, fremente in alcuni istanti, con il volto teso e la testa china in altri. Ieri papà Chris non si è presentato all' Alta corte insieme a lei. Come si fa in ogni famiglia normale, probabilmente, si sono divisi i compiti.

charlie gard 7charlie gard 7

 

La mamma, che è più pacata e ha anche partecipato al meeting con i medici internazionali, va in tribunale; il padre rimane con il piccolo, perché ci sia almeno qualcuno con lui mentre la giustizia rimanda e rinvia. Per entrambi si tratta di giorni difficili, dolorosi, soprattutto lunghi.

 

Alla fine, anche dopo l' ultimo consulto in privato, che doveva riguardare i tempi di attesa prima dello spegnimento delle macchine, non si è arrivati ad un accordo consensuale. Al rientro in aula Connie Yates si è allontanata affranta. Poi, poco prima delle 17,30, il giudice ha dichiarato che secondo lui è interesse di Charlie essere mandato in un hospice e essere staccato dal respiratore. Decisione quest' ultima, che «Mr Justice» Francis aveva già assunto tre mesi e mezzo fa, prima dei ricorsi, della ripresa del processo, degli interventi di papa Francesco e del presidente statunitense Donald Trump.

 

charlie gard 4charlie gard 4

A questo punto, dunque, a meno che si definiscano altri piani, che mettano d' accordo tutti, entro le 12 di oggi, la sentenza diventerà un provvedimento ufficiale. Ma resteranno due misteri: il nome dell' hospice che accoglierà il piccolo e il momento in cui il ventilatore sarà spento.

 

«Chiunque rivelerà queste informazioni violerà la legge», ha voluto precisare il giudice.

Per mettere a tacere non tanto le parti in causa, che hanno altro a cui pensare, quanto il mondo dei social media e di Internet, che da giorni è in subbuglio.

 

cala il silenzioAll' ospedale e ai suoi operatori sono arrivate nuove minacce, anche di morte; all' indirizzo dei Gard sono state spedite email piene di accuse pesanti, che sembrano arrivare dall' ospedale ma probabilmente sono opera di troll. In una vicenda così delicata, che ha toccato le corde del sentimento e della compassione comune, Internet ha avuto un ruolo di informazione chiave, ma ha anche messo in evidenza le sue debolezze.

charlie gard 3charlie gard 3

 

Tanto che in più occasioni il giudice ha criticato dichiarazioni ed esternazioni. Post e toni aggressivi non servono e non sono opportuni, ha detto in aula. Soprattutto adesso. Meglio affidare Charlie al suo destino nel silenzio. Lasciando spazio, per chi crede, alla consolazione della preghiera.

charlie gard 6charlie gard 6charlie gardcharlie gardcharlie gard 2charlie gard 2

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?