casamonica

L’ASSURDO CASO DI GIACOMO AMADORI DE “LA VERITÀ”: INCHIODA I CASAMONICA CON LE CONFESSIONI DELLA “PENTITA” (E CORNUTA) GELSOMINA DI SILVIO MA L’UNICA DENUNCIA LA PRENDE LUI - QUELLA FESTA DI ADDIO AL CELIBATO DOVE GLI OSPITI TROVARONO A BORDO PISCINA 25 TENDE CON ALTRETTANTE PROSTITUTE, I PORTAOGGETTI A FORMA DI CAZZO CON I PRESERVATIVI, OSTRICHE E SPUMANTE

GIACOMO AMADORI

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

Gli Spada, i Casamonica e i Di Silvio sono tre clan di origine nomade che spadroneggiano a Roma. Sono liberi di portare avanti i loro traffici sino a quando non esagerano. Nell'estate 2015 inciamparono nel funerale in stile Padrino del capostipite Vittorio Casamomica e le polemiche per quella cerimonia kitsch portarono al sequestro della villa del boss defunto.

 

Roberto Spada ha invece avuto la cattiva idea di dare una testata a un giornalista e per questo è finito in manette. Sino a quel giorno poteva tranquillamente dirigere una palestra nel suo quartiere.

 

VITTORIO CASAMONICA

Il sangue caldo ha rovinato anche Vittorio Casamonica e i fratelli Alfredo e Vincenzo Di Silvio che il giorno di Pasqua hanno distrutto un bar, malmenato il titolare romeno e una disabile che aveva reagito alla loro prepotenza. Altri Di Silvio avevano già minacciato a mano armata e spaccato la testa a un marmista iraniano, che aveva osato chiedere di essere pagato per il proprio lavoro. Gesti troppo plateali per non essere puniti altrettanto platealmente.

 

Ma quando gli Spada, i Casamonica e i Di Silvio riescono a star lontani dai riflettori, possono continuare a dettar legge nei loro quartieri e magari denunciare i giornalisti che hanno provato a raccontare le loro malefatte. Avete letto bene: a volte ai raid e alle botte questi signori prediligono le vie legali per tappare la bocca ai cronisti. Un esempio? Chi scrive nei giorni scorsi ha ricevuto la denuncia di Gelsomina Di Silvio, una ex fattucchiera già condannata per usura e altri reati e sottoposta al sequestro dei beni.

funerali vittorio casamonica 10

 

Nel 2015 la donna era in rotta con il marito Ferruccio Casamonica, responsabile di averla tradita con una donna più giovane e bella, per questo prese il telefono e contattò il cronista, mantenendo l'anonimato. A più riprese e con l'agenda del coniuge in mano cominciò a svelare gli altarini del clan, elencando nomi, cognomi e numeri di telefono dei presunti complici tra i colletti bianchi. Noi registrammo e prendemmo appunti. Scoprimmo l'identità della signora e che la stessa aveva denunciato il consorte e i figli per lesioni gravi.

 

Consegnammo i file audio alla Squadra mobile di Roma che immediatamente convocò la Di Silvio. La quale, però, terrorizzata per le possibili conseguenze delle sue denunce non accettò di ufficializzare le sue accuse. Anzi, probabilmente per evitare di essere nuovamente picchiata o considerata «un'infame», ha denunciato il giornalista che aveva pubblicato il resoconto delle sue dichiarazioni.

ARRESTO DI ANTONIO CASAMONICA

 

In esse Gelsomina aveva citato un primario che lavora in un importante ospedale della Capitale e che negli anni '80 era stato arrestato con l'accusa di «aver procurato alibi e ricoveri in clinica» a dei narcotrafficanti in cambio di cocaina. «Era amico anche di Vittorio Casamonica, quello che è morto. Per loro fa di tutto e di più», ci aveva raccontato la donna. La Di Silvio aveva parlato anche di una comunità di recupero che offrirebbe ai membri del clan un comodo parcheggio in alternativa al carcere: «C'è una donna che inganna i giudici. Dice che i Casamonica sono "fatti" e che stanno là, in realtà sono fuori. Grazie a lei non fanno un giorno di carcere».

nello trocchia e la troupe di nemo aggrediti dai casamonica durante l arresto 2

 

Nel suo lungo sfogo la donna aveva citato anche le nuove giovani pupe dei boss, sud americane e dell'est Europa e aveva sostenuto che il patrimonio dei Casamonica finisse al sicuro all'estero anche grazie alle loro donne straniere. Gelsomina aveva fatto persino il nome di alcuni prestanome con diversi precedenti. Ma da questa miniera di informazioni non scaturì nulla, se non la denuncia contro chi scrive. Eppure le storie sotterranee che riguardano i Casamonica e i Di Silvio non finiscono qui.

 

casamonica aggressione a una disabile in una bar in zona romanina

Un'ex fidanzata di un capo clan, una giovane romena finita a prostituirsi sulla Salaria, ha raccontato al cronista e a un fotoreporter che con il suo uomo viaggiava a bordo di una Ferrari con il bagagliaio pieno di armi. Un altro testimone oculare ci ha descritto l'addio al celibato di uno dei rampolli dei Casamonica dentro alla villa del capostipite Antonio.

 

Quella sera i selezionati ospiti trovarono a bordo piscina venticinque tende con rinfrescanti vaporizzatori abitate da altrettante prostitute pronte a soddisfare gli appetiti degli invitati. Portaoggetti di forma fallica contenevano preservativi per tutti i gusti e durante il baccanale vennero serviti grandi vassoi di ostriche e litri di spumante italiano.

ARRESTO DI SALVATORE CASAMONICA

 

Una ragazza spiegò che possedeva una carta di credito intestata ai Casamonica-Di Silvio e che con quella si manteneva. In pratica era una dipendente del clan, pronta a soddisfare le voglie di associati e ospiti di riguardo. Uno dei 25 invitati era proprio il primario di cui abbiamo già parlato. Il medico in preda all'eccitazione finì in piscina completamente vestito per raggiungere le escort in versione sirena.

 

Quella sera uno dei presenti chiese con un certo stupore se non ci fosse il rischio di una retata delle forze dell' ordine. La risposta del giovane Casamonica sarebbe stata questa: «Vede quell' ospite? È un poliziotto». Che fosse vero o falso poco importa, il problema è che risulti verosimile in una città dove tutto si mescola e confonde. Ma questo affresco scoraggiante dell' eterna lotta tra guardie e ladri non piace a un investigatore di rango della Squadra mobile di Roma, il quale, con La Verità, respinge l'equazione in base alla quale questi mafiosi di origine sinti vengano puniti solo quando le loro gesta finiscono su tv e quotidiani.

schermata 2015 08 26 alle 15.51.43

 

«Non è così. Roberto Spada, quello che ha dato la testata al giornalista, era sotto indagine da 2 anni e quel filone d'inchiesta ha portato a più di 30 arresti per mafia. Anche nel caso del bar avremmo fermato i colpevoli senza troppo clamore se un giornale non fosse venuto in possesso del video e della notizia che non dovevano uscire. I cronisti senza nessuno scrupolo hanno messo in pericolo coloro che avevano denunciato, visto che i loro aggressori in quel momento erano in libertà».

 

schermata 2015 08 26 alle 15.51.31

Ma per quale motivo non sono stati arrestati prima? «Perché non sono stati colti in flagranza. Si sarebbe potuto fare un fermo per violenza privata o lesioni, ma sarebbe stato sminuito quello che era successo. Per avere un'ordinanza con l'aggravante mafiosa ci vuole un po' più di tempo e noi l'abbiamo ottenuta in pochissimi giorni».

messa per vittorio casamonica 4messa per vittorio casamonica 5messa per vittorio casamonica 3matrimonio casamonicamessa per vittorio casamonica 30messa per vittorio casamonica 1messa per vittorio casamonica 22messa per vittorio casamonica 23donna casamonicacasamonica homeschermata 2015 08 26 alle 15.50.53

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?