scuola svizzera

MULTE PER I SOMARONI E I FANCAZZISTI – FA DISCUTERE LA DECISIONE DI UN ISTITUTO SVIZZERO DI PUNIRE CON UNA MULTA DI 10 EURO GLI STUDENTI CHE NON FANNO I COMPITI (ALLA FINE SONO SEMPRE GLI STESSI, IL 5% DEI RAGAZZI PAGA IL 90% DELLE SANZIONI) -  IL NO DEI PROF ITALIANI: “A SCUOLA LE MULTE NON DOVREBBERO ESISTERE. METODO TROPPO POLIZIESCO. NON SI FA CASSA CON L'EDUCAZIONE” (IN ITALIA LE SANZIONI SCATTANO SE VIENI BECCATO A FUMARE O SE ROMPI QUALCHE VETRO CON UNA PALLONATA)

Lorena Loiacono per ilmessaggero.it

 

MULTE AGLI STUDENTI SVIZZERA

Prof, non ho studiato. E scatta la multa. Una sanzione pecuniaria di dieci franchi per chi non fa i compiti, arriva in classe in ritardo o marina la scuola. Così un istituto svizzero, precisamente di Aarau nel Canton Argovia, ha pensato di punire i comportamenti scorretti degli studenti: sanzionandoli con multe vere e proprie.

 

Ed è una tendenza che sta prendendo piede soprattutto tra gli istituti professionali. In Italia potrebbe funzionare? «No - spiegano i dirigenti scolastici - l’educazione non è una questione di soldi». Quei 10 franchi (poco più di 10 euro) chiesti in Svizzera ai ragazzi indisciplinati, e quindi alle loro famiglie, vanno comunque ad arricchire le casse della scuola per organizzare gite e uscite culturali.

 

La somma raccolta in un anno non è di poco conto: si arriva a circa 70mila euro, da distribuire poi su attività collettive. L’istituto è frequentato da circa 3mila alunni. «I ragazzi - ha spiegato alla Rsi, Radiotelevisione svizzera, la direttrice della scuola, Margritt Baumann - devono imparare ad assumersi le proprie responsabilità». Conti alla mano, inoltre, si vede che a trasgredire le regole e quindi a dover pagare le multe sono sempre gli stessi studenti: «La stragrande maggioranza dei ragazzi non riceve nessuna sanzione - ha sottolineato la direttrice - o al massimo una o due, per un ritardo o per non aver fatto un compito. Direi che il 5% dei ragazzi paga il 90% delle multe».

MULTE AGLI STUDENTI SVIZZERA

 

IDEA CONTROVERSA

L’iniziativa però non va a genio proprio a tutti, né agli studenti né alle associazioni scolastiche. Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell’associazione Formazione professionale svizzera, Christoph Thomann: «A scuola le sanzioni non dovrebbero esistere.

 

È chiaro che è difficile motivare i giovani ad andarci e a rispettare le regole, ma questo metodo è troppo poliziesco: non viene per nulla apprezzato dagli allievi». Anche nelle scuole italiane, ovviamente, non mancano ragazzi che arrivano tardi in aula, non portano i compiti, non studiano o si assentano senza giustificazione.

 

Le multe potrebbero essere una soluzione per correggere gli indisciplinati, magari sanando anche le casse scolastiche sempre al verde? «No - spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma - questa iniziativa mi sembra rientri pienamente nello spirito svizzero ma non in quello italiano. Non metterei l’educazione sullo stesso piano del denaro: per correggere i ragazzi bisogna intervenire dando loro spazi culturalmente stimolanti. La scuola aperta il pomeriggio, ad esempio, con musica, teatro o danza, sarebbe un modo per educarli alla cultura. No le multe».

voti bassi a scuola 4

 

 

I DIVIETI

Nelle scuole italiane esistono le sanzioni ma riguardano i divieti, imposti per legge, come quello contro il fumo e lo stesso servirebbe per multare lo studente senza compiti: «I ragazzi che trasgrediscono il divieto di fumare a scuola - spiega Paola Senesi, dirigente scolastico del liceo Giulio Cesare di Roma - vengono multati come previsto dalla legge nazionale. Sono chiamati anche a risarcire i danni se rompono qualcosa.

 

Ad esempio come nel caso delle occupazioni. Ma ci fermiamo lì: chiedere 10 franchi o dieci euro, a un ragazzo che non fa i compiti, mi sembra molto lontano dall’idea che la scuola italiana ha della finalità educativa e formativa. Di fronte ad un comportamento sbagliato dobbiamo dare una sanzione educativa, non pecuniaria.

 

Sinceramente nella mia scuola non lo farei». Dello stesso avviso anche il liceo Amaldi di Tor Bella Monaca, una delle periferie romane più complesse in cui la scuola rappresenta un riferimento per tante famiglie: «Non mi sembra etico - commenta la dirigente Maria Rosaria Autiero - far pagare una multa non credo sia un’azione educativa per uno studente né un deterrente. Comunque la sanzione viene pagata dalle famiglie, che hanno già tanti problemi, e non sono tutte uguali: per alcuni dieci euro non sono tanti, per altri invece pesano sul bilancio familiare. In generale non mi piace l’idea di fare cassa con l’educazione dei ragazzi».

voti bassi a scuola 10

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...