baiardo graviano berlusconi

PERCHE’ BAIARDO, IL FACTOTUM DEI GRAVIANO, VOLEVA PARLARE CON BERLUSCONI? SI PUO’ SOSPETTARE CHE VOLESSE RICATTARLO? – LIRIO ABBATE: "UNDICI ANNI FA IL GELATAIO SALVATORE BAIARDO, CHE HA RIVELATO LA MALATTIA DI MESSINA DENARO, BUSSÒ ALLA PORTA DI SILVIO BERLUSCONI. A DARE UDIENZA A BAIARDO FU UN ALTRO BERLUSCONI, PAOLO, CHE DISSE: “E’ VENUTO A DIRE COSE SU SILVIO PER SCREDITARLO”. SU QUESTA STORIA INDAGA, DA DUE ANNI, LA PROCURA ANTIMAFIA DI FIRENZE - VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Lirio Abbate per la Repubblica

 

salvatore baiardo a non e larena 2

Undici anni fa, mentre Silvio Berlusconi guidava il suo quarto governo e il boss Giuseppe Graviano si affacciava nelle aule dei processi per le stragi, e lanciava messaggi ad alcuni politici con i quali avrebbe avuto contatti facendo mezze dichiarazioni davanti ai giudici, c’era un suo favoreggiatore, il gelataio Salvatore Baiardo, che provava a bussare alla porta del premier in carica. Il presidente del Consiglio non avrebbe risposto, ma a dare udienza a Baiardo è stato un altro Berlusconi, Paolo, il fratello minore dell’allora capo del governo.

 

È una storia su cui indaga, da due anni, la procura antimafia di Firenze. Perché Baiardo voleva parlare con Silvio Berlusconi? Si può sospettare che l’uomo di fiducia dei Graviano volesse ricattare il premier?

SALVATORE BAIARDO 2

 

Di questi fatti, Salvatore Baiardo non ha mai fatto cenno pubblicamente durante le sue lunghe interviste, in cui tuttavia non si è privato dell’opportunità di lanciare messaggi, forse per sollecitare il pagamento di vecchie cambiali riposte nel cassetto dei segreti dei mafiosi siciliani, in particolare dei fratelli Graviano.

 

Ai pm di questo incontro Baiardo fornisce una spiegazione che contrasta con quello che gli inquirenti hanno trovato indagando su questa storia. Il gelataio afferma che era andato a chiedere un posto di lavoro, ma le cose — ricostruite attraverso testimoni — sarebbero andate diversamente. E non sono bastati i quattro interrogatori cui Baiardo è stato sottoposto dai pm di Firenze, l’ultimo alcuni mesi fa. Su questo punto però tace anche Paolo Berlusconi, il quale — chiamato dai magistrati di Firenze — si è avvalso della facoltà di non rispondere perché familiare di un indagato.

paolo berlusconi

 

Baiardo, che ha sulle spalle condanne per il favoreggiamento dei boss stragisti e anche per falso e calunnia, vuole riannodare i fili che i mafiosi di Brancaccio avevano intrecciato tra gli anni Ottanta e Novanta fra Palermo e Milano. Affari e scambi di favori. L’uomo sembra essere a conoscenza di fatti importanti, vissuti in prima persona, ma non avvia alcuna seria collaborazione con la giustizia. Appare, invece, come un avvelenatore di pozzi. È una partita che si gioca fra chi sta in carcere al 41 bis e chi sta fuori dal carcere, e il mediatore è sempre lui, Baiardo. Ma per riannodare i fili di questa storia nuova e inedita, che mette davanti Berlusconi e la mafia, è bene andare con ordine.

 

I procuratori aggiunti della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, Luca Tescaroli e Luca Turco, sentono a verbale il 24 luglio 2020 un poliziotto, Domenico Giancame, che undici anni fa era in servizio alla Questura di Milano, nel reparto scorte. L’agente faceva parte del dispositivo di tutela assegnato a Paolo Berlusconi, e rispondendo alle domande dei magistrati, ricorda che nel 2011 il fratello del premier incontrò, a Milano, Salvatore Baiardo. Al poliziotto viene mostrata anche una foto del favoreggiatore di Graviano e senza alcun dubbio lo riconosce come l’uomo che aveva parlato con Paolo Berlusconi. Alla fine della conversazione, che avviene in via Negri, il fratello del premier chiama Giancame e gli dice: «Mimmo (Domenico Giancame, ndr ), tu sei testimone: questa persona — indicando Baiardo — è venuta a dire cose che riguardano mio fratello per screditarlo».

berlusconi dell'utri

 

(...)

 

Sarà una coincidenza, ma nel frattempo nelle aule di giustizia, in quei primi mesi del 2011, Graviano “gioca” a dire e non dire sulla politica. E ai pm che gli chiedono dei suoi contatti con Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi risponde: «Sulla politica mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Dopo alcuni anni, però, la sua strategia cambia. Inizia a fare il nome del Cavaliere, e accusa i politici.

 

giuseppe graviano

E nello stesso periodo vengono rilanciate in aula le rivelazioni del mafioso Gaspare Spatuzza, in particolare l’incontro del 1994 al bar Doney di Via Veneto, a Roma con Giuseppe Graviano il quale «aveva un atteggiamento gioioso, come chi ha vinto all’enalotto o ha avuto un figlio». Spatuzza ricorda: «Ci siamo seduti e disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro “crasti” socialisti che avevano preso i voti alla fine degli anni Ottanta e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi... Graviano mi disse che era quello di Canale 5, aggiungendo che di mezzo c’era un nostro compaesano, Dell’Utri. Grazie alla serietà di queste persone — riporta le parole di Graviano — ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani».

 

(...)

salvatore baiardo a non e larena salvatore baiardo a non e larena

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...