terrorista video londra london bridge bbc attentato borough

QUELLE PIPPE DEGLI 007 DI SUA MAESTA’ - UNO DEI KILLER DI LONDRA RIPRESO IN UN DOCUMENTARIO DELLA BBC MENTRE INNEGGIA ALL’ISIS A REGENT’S PARK (VIDEO) – LONDRA E LA PAURA DEGLI ATTACCHI “A BASSA INTENSITA’” – IL TERRORISTI HANNO COLPITO IL CUORE DELLA “MOVIDA” BRITANNICA 

 

 

1. UN KILLER IN TV

 

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

Da Ansa

 

Uno dei tre killer del commando terrorista che ha colpito sabato sera a Londra compare in un documentario di Channel 4 sull'integralismo islamico nel Regno Unito mentre srotola una bandiera dell'Isis a Regent's Park.

 

Il 27enne è identificato per ora con le sole iniziali 'Abs' o 'Abz' e nel filmato andato in onda l'anno scorso viene ripreso con due predicatori islamici noti alle forze dell'ordine mentre discute con gli agenti di polizia che erano intervenuti.

 

 

2. GIA’ LAVATO IL SANGUE SULL’ASFALTO

 

Enrico Franceschini per la Repubblica

 

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

Adesso le mille luci di Borough Market sono spente. Pub e ristoranti hanno il portone sprangato. Una domenica di paura cala nel quartiere della movida londinese, recintato dai cordoni di plastica della polizia, dopo che una notte di terrore ha fermato la febbre del sabato sera. Qualcuno ha lavato via il sangue dal selciato: i segni che in questo angolo di Londra tre terroristi hanno fatto sette morti e sessanta feriti (venti dei quali sono in condizioni critiche), prima di venire eliminati da un pioggia di proiettili.

 

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

Tra le vittime, un canadese è stato lo stesso Justin Trudeau a renderlo noto - e un francese. La grande capitale, beninteso, continua a vivere: c' è gente a passeggio sul South Bank, il lungofiume a poche centinaia di metri di distanza, e la coda come sempre per cenare da Hutong, l' esclusivo ristorante "chinese fusion" dello Shard, il grattacielo disegnato da Renzo Piano che domina la zona, torre più alta dell' Europa intera. Ma qui, 24 ore fa, c' è stato un orrore che non se ne andrà facilmente dalla memoria di chi lo ha vissuto. L' Isis, nella tarda serata, ha rivendicato l' attentato.

 

Comincia alle 21.58, quando nei pub hanno appena terminato di guardare la finale di Champions. È un sabato sera mite, locali e strade sono pieni di giovani. Un pullmino bianco proveniente dalla riva settentrionale del Tamigi sale a 60 all' ora sul marciapiede del London Bridge e falcia pedoni come birilli. Arresta la corsa sbattendo contro la ringhiera dell' ingresso del metrò, la stazione con lo stesso nome del ponte, ne fuoriescono tre uomini armati di lunghi coltelli e la mattanza continua.

 

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

Entrano in un ristorante, in un bar, in un altro ristorante, accoltellano gli avventori più vicini alla porta e fuggono. Si accaniscono in tre sul corpo di una ragazza, gridando: «Questo è per Allah!» Qualcuno li vede e dà l' allarme con una chiamata al centralino della polizia: sono le 22.08. Fra altri otto minuti sarà tutto finito. Ma sono minuti interminabili per chi ne è prigioniero. Le auto con la sirena sul tetto arrivano sgommando. Non sanno bene dove andare. Un uomo in mezzo alla strada indica un vicolo e l' auto ci si butta dentro.

 

«Due dei terroristi erano appena usciti dal ristorante in cui noi stavamo cenando», racconta Mark. «Tutti si sono gettati sotto i tavoli per proteggersi. Siamo indietreggiati verso il retro del locale. Non sapevamo se era più pericoloso restare lì o scappare, finché un agente ha messo dentro la testa e ci ha ordinato di filarcela e così abbiamo fatto, con le mani in alto». In un altro ristorante c' è Claudia, italiana, con il suo boyfriend: «Quei due sono entrati e hanno tirato una coltellata a una ragazza che avrà avuto 17 anni. Qualcuno ha tirato addosso ai terroristi sedie e bottiglie per proteggersi. Poi di colpo, come erano venuti, sono tornati fuori». Un tassista li vede e dice al cliente: «Provo a investirli». Ma li manca.

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

 

Un poliziotto fuori servizio ne placca uno, lo fa cadere a terra, ma poi viene ferito da tre coltellate. Un altro di pattuglia li assale con il manganello, riesce a spingerli verso gli agenti armati. Nella notte risuonano due raffiche di colpi. Altri spari seguono poco dopo e abbattono anche il terzo uomo. Gabriele Sciotto, fotografo italiano e gran tifoso della Juve, è anche lui a Borough Market per seguire la partita in tivù in un pub: ma poi tira fuori il telefonino e documenta quello che vede. Sono sue le immagini di un terrorista appena ucciso. Sembra avvolto da candelotti di esplosivo: poi si saprà che è un finto giubbotto da kamikaze, un artificio per spaventare la gente.

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

 

Un' autovettura e dei coltelli, come nell' attacco del 22 marzo sul ponte di Westminster: attentato a "bassa intensità", lo chiamano gli esperti, per differenziarlo dagli attentati con le bombe. Otto poliziotti sparano cinquanta proiettili per mettervi fine: un intervento rapidissimo e letale, preparato da Scotland Yard per emergenze come questa. Eppure non basta a impedire un' altra strage di innocenti.

 

TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAHTERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH

Come a Manchester, anche qui scatta la gara della solidarietà, chi vive nel quartiere offre un letto, un divano, una tazza di tè ai fuggitivi, mentre la polizia, non sapendo se ci sono altri attentatori in giro, esorta tutti a «run, hide and tell», scappare, nascondersi e chiamare la linea calda antiterrorismo se vedono qualcosa di sospetto.

 

4112fe6a00000578 4569638 image a 5 14965599255924112fe6a00000578 4569638 image a 5 1496559925592

Viene in mente London Bridge is falling down, sta cadendo il ponte di Londra, una canzoncina per bambini che in questo paese tutti hanno recitato e conoscono a memoria. Neanche stavolta è caduto il ponte di Londra, ma nel cuore dei londinesi è sceso un sentimento triste e doloroso: la paura. Presto il mercato alimentare riaprirà le porte, i suoi profumi torneranno a inondare le strade su cui è sgorgato il sangue. Ma la febbre del sabato sera, a Borough Market, non sarà più la stessa.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - DIMENTICATE SCAZZI E VAFFA, DOMANI A ROMA TRA MACRON E MELONI SOLO BACI E ABBRACCI – SE L’EUROPA A TRAZIONE “VOLENTEROSI” HA BISOGNO DELL’ITALIA, DALL’ALTRA LA DUCETTA HA CAPITO DI ESSERE FINITA NEL VICOLO DELL’IRRILEVANZA - ACCANTONATI I SOGNI DI DIVENTARE LA REGINA DELLA DESTRA EUROPEA, MERZ E MATTARELLA LA SPINGONO VERSO IL PPE, USCENDO DAL GRUPPO DESTRORSO DI ECR - MACRON E MELONI SONO AMBEDUE ALLE PRESE CON L’ULTRA DESTRA DI MARINE LE PEN E DI MATTEO SALVINI (MA IL SECONDO SIEDE A PALAZZO CHIGI) - IL RENDEZ-VOUS DI DOMANI DOVRÀ RASSICURARE LA SORA GIORGIA CHE NON SARÀ PIÙ ESCLUSA DAI TAVOLI DEI NEGOZIATI SULL’UCRAINA, COME È SUCCESSO A TIRANA - SECONDO: ASSICURARSI L’INSOSTITUIBILE PRESENZA DELL’UNICO ALLEATO EUROPEO DOTATO DI POTENZA NUCLEARE ALLA CONFERENZA DEL 7 LUGLIO A ROMA SULLA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA. SENZA MACRON, SAREBBE NON SOLO UN FALLIMENTO TOTALE, MA INUTILE - IL PRAGMATICO MERZ SI STAGLIA SEMPRE PIÙ COME IL LEADER PER ECCELLENZA DELL’UNIONE EUROPEA: MERCOLEDÌ È ATTESO A WASHINGTON. DI SICURO NON SI RIPETERÀ IL PESTAGGIO SUBITO DA ZELENSKY: A FAR COMPAGNIA A MUSK CON UN OCCHIO NERO QUESTA VOLTA SAREBBE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - VIDEO

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...