1. DOPO LA STRAGE A “CHARLIE”, MESSO SOTTO PROTEZIONE HOUELLEBECQ, AUTORE DEL LIBRO “SOTTOMISSIONE” SULLA FRANCIA ISLAMIZZATA. A PARIGI AGENTI DAVANTI A SCUOLE E GIORNALI 2. CONVOCATO IL COMITATO DI SICUREZZA ANTITERRORISMO A ROMA: PIÙ VIGILANZA PER GLI OBIETTIVI SENSIBILI E "PARTICOLARE ATTENZIONE" VERSO LE REDAZIONI GIORNALISTICHE 3. SECONDO HOLLANDE, “ALMENO SEI OPERAZIONI TERRORISTICHE SONO STATE SVENTATE NELLE ULTIME SETTIMANE”. ANCHE CON LA COLLABORAZIONE DEI SERVIZI AMERICANI, IN GRANDE ALLERTA. OBAMA: “ORRIBILE SPARATORIA, LA FRANCIA È UN ESEMPIO INTRAMONTABILE” 4. IL DIRETTORE UCCISO, CHARB, AVEVA PREMONITO L’ATTENTATO NELL’ULTIMO NUMERO, CON UN TERRORISTA CHE DICE: “PER GLI ATTENTATI ABBIAMO TEMPO FINO A FINE GENNAIO” 5. WOLINSKI, UN FUMETTISTA TRA POLITICA, GUERRA ED EROTISMO, CHE ERA COME LA SUA SATIRA: MALEDUCATO, FORTE, ANCHE VOLGARE. UN CAMPIONE DEL POLITICAMENTE SCORRETTO

  1. CHARLIE HEBDO: HOUELLEBECQ SOTTO PROTEZIONE POLIZIA

 (ANSA) - Lo scrittore Michel Houellebecq è stato posto sotto protezione della polizia e i locali della casa editrice Flammarion, che hanno pubblicato il suo ultimo romanzo "Sottomissione", sono stati evacuati per motivi di sicurezza. Lo si apprende a Parigi.

tignous, charb et cabutignous, charb et cabu

 

 

  1. CHARLIE HEBDO:ALLERTA ATTENTATI A PARIGI

 (ANSA) - Il governo ha deciso l'immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France, la regione di Parigi, dopo l'attacco armato alla redazione di Charlie Hebdo. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

 

 

  1. STRAGE PARIGI, ALLERTA ROMA: CONTROLLI A SEDI GIORNALI. CONVOCATO COMITATO SICUREZZA ANTITERRORISMO

riunione di emergenza all eliseo dopo l attentato a charlie hebdoriunione di emergenza all eliseo dopo l attentato a charlie hebdo

Rainews.it - Sale il livello di allerta anche a Roma dopo l'assalto al giornale satirico di Parigi 'Charles Hebdo'. Secondo quanto si è appreso da fonti delle forze dell'ordine, sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c'è una "particolare attenzione" verso le redazioni giornalistiche.

 

È stato convocato inoltre dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo per oggi pomeriggio alle 16.30, presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Comitato, composto da tutti gli esperti di antiterrorismo delle Forze dell'Ordine e dell'Intelligence, esaminerà con grande attenzione la minaccia terroristica alla luce del gravissimo attacco avvenuto oggi a Parigi.

 

 

  1. GLI USA IN GRANDE ALLERTA PER IL MASSACRO DI PARIGI

la vignetta di zep sulla morte a charlie hebdola vignetta di zep sulla morte a charlie hebdo

Giampaolo Pioli per www.quotidiano.net

 

E’ un allarme globale. Il massacro di Parigi  preoccupa  l’America. Siamo all’inizio della “guerra totale dell’Isis”? E’ scattato il via libera ai “lupi solitari” vestiti di nero? Obama viene informato costantemente. Il Pentagono e l’Homeland security sono in stato di massima allerta mentre gli agenti dell’FBI e dell’intelligence Usa sono già in rotta verso la capitale francese perché ritengono che l’attentato di Parigi possa davvero segnare l’inizio del “terrorismo di ritorno”. Anche l’attentato suicida di Istanbul viene considerato un potenziale prologo alla grande offensiva del terrorismo contro l’occidente.

 

La dinamica, le armi, la tecnica militare usata dai 2 assalitori diventeranno il DNA e le impronte digitali per risalire alle loro origini e agli eventuali campi di addestramento dove sono stati preparati. Dall’America all’Europa esiste già un potenziale esercito di almeno 3000 “terroristi imprendibili”. Sono cittadini Usa e dei vari stati europei indottrinati col fanatismo islamico scomparsi per andare a combattere con l’Isis in Iraq e Afghanistan, ma forse anche in Siria e in tutto il Medio Oriente. Possono tornare all’improvviso tornare e colpire in patria.

la citroen abbandonata dai due attentatori di charlie hebdola citroen abbandonata dai due attentatori di charlie hebdo

 

C’era un asse antiterroristico Washington-Parigi in super allerta da mesi . Almeno sei "operazioni terroristiche" sarebbero state intercettate nelle ultime settimane in Francia attraverso la collaborazione dei servizi di polizia americani e francesi. Ma la chiave adesso rimane il DNA dell’attentato. Anche i proiettili e le granate usate diventeranno documenti d’identità. L’unica certezza adesso però rimane la paura di un ritorno all’incubo del dopo 11 settembre. Per ora è solo un orrendo massacro, ma potrebbero diventare anche piccole stragi quotidiane se i "lupi solitari" o come mini-commando cominceranno a spuntare mostrando i loro "passaporti puliti".

 

 

  1. CHARLIE HEBDO, LA PREMONIZIONE DEL DIRETTORE E LE ALTRE VITTIME

charlie hebdocharlie hebdo

Corriere.it - Tra le vittime della strage a «Charlie Hebdo» c’è il direttore Stéphane Charbonnier detto «Charb», celebre disegnatore satirico, classe 1967, in passato già minacciato più volte per le vignette su Maometto, e messo sotto la protezione della polizia. Nel numero uscito proprio mercoledì mattina c’è la sua ultima vignetta, terribile alla luce del successivo massacro. Sotto al titolo «Ancora nessun attentato in Francia» viene raffigurato un terrorista islamico, con la barba e il mitra sulle spalle, che dice «Aspettate!». «Abbiamo tempo fino alla fine di gennaio per fare gli auguri».

 

 

  1. CHARLIE HEBDO, QUELLA SATIRA “CATTIVA” CHE DISTURBAVA I PERBENISTI

Cesare Martinetti per “La Stampa

 

Un simbolo del giornalismo francese, un giornale nato e cresciuto negli anni 70, che si autodefiniva con ironia “bete e méchant”, bestiale e cattivo, iconoclasta, un giornale che disturbava l’opinione pubblica perbenista, capace anche di ironizzare su Charles De Gaulle il giorno della sua morte e che per questo chiuso per un po’.

la citroen abbandonata dai due attentatori di charlie hebdola citroen abbandonata dai due attentatori di charlie hebdo

 

Nato dalle ceneri di Hara-Kiri, lanciato da Georges Bernier e François Cavanna, Charlie Hebdo è un giornale a fumetti satirico che ha fatto della provocazione la sua cifra costituente. “Journal bete et méchant”, secondo l’autodefinizione degli autori. Vi hanno lavorato negli anni caricaturisti come Francis Blanche, Topor, Fred, Reiser, Wolinski, Gébé, Cabu.

 

wolinskiwolinski

Più volte chiuso e poi riaperto in seguito a denunce e a crisi editoriali. Il nome Charlie viene scelto nel 1969 quando il giornale appare sostanzialmente come versione francese dell’italiano Linus e come quest’ultimo prendi il nome da un personaggio dei Peanuts (Charlie Brown). Nel 1992 assume l’attuale identità. Il giornale è sostanzialmente espressione di una sinistra culturale. Tuttavia vi si trovano le opinioni e le posizioni più diverse e anche contrapposte.

 

Nel 2002 aveva preso posizione a favore di Oriana Fallaci quando venne pubblicata in Francia “La rabbia e l’orgoglio”, il suo pamphlet contro i cedimenti occidentali all’islamismo. Nel 2006 CB pubblicò le famose vignette di satira su Maometto e i costumi musulmani che erano uscite sul settimanale danese Jyllands-Posten provocando manifestazioni violente di protesta in tutto il mondo islamico. Disegnatori e giornalisti danesi vennero minacciati ripetutamente.

wolinski vignettistawolinski vignettista

 

Charlie Hebdo scelse di pubblicare quelle vignette aggiungendone altre francesi per solidarietà e per marcare una linea di libertà di espressione contro tutte le intolleranze religiose. La pubblicazione provocò proteste nella comunità musulmana francese, il Consiglio del culto musulmano chiese che il giornale venisse sequestrato, lo stesso presidente della Repubblica Jacques Chirac censurò la scelta di Charlie Hebdo. Da allora il giornale – che pure tratta con articoli e vignette tutti i temi di società - è stato bersaglio di polemica da parte degli esponenti musulmani. Da allora un presidio di polizia era stato istituito davanti alla sede del giornale. 

 

  1. GEORGES WOLINSKI, UN FUMETTISTA TRA POLITICA ED EROTISMO

Guido Tiberga per “La Stampa

 

Georges Wolinski, figlio di un polacco e di un’italiana emigrati in Tunisia, aveva 80 anni ed era uno dei più grandi disegnatori satirici d’Europa. Diventato celebre fra gli studenti del maggio francese, a «Charlie Hebdo» era arrivato fin dalla fondazione, quando il settimanale si chiamava ancora «Hara Kiri». In Italia era noto dagli anni Settanta, quando Oreste Del Buono e la Milano Libri cominciarono a pubblicare le sue vignette irriverenti su «Linus». Fu proprio «Linus» a presentare ai lettori italiani il personaggio di Paulette, che Wolinski aveva creato insieme al collega Georges Pichard. 

tignous vignettista di  charlie hebdotignous vignettista di charlie hebdo

 

Paulette, una giovane aristocratica comunista, cercava in ogni episodio di disfarsi dell’enorme patrimonio di famiglia, attraversando nella sua vicenda molti dei momenti topici degli anni Settanta, dalla contestazione giovanile all’avversione per la guerra americana in Vietnam. Tuttavia, quello che gli italiani conobbero 40 anni fa, non era soltanto un disegnatore politico: Wolinski amava il sesso (la stessa Paulette non disdegna le scene erotiche) e ne fece una bandiera della sua arte di disegnatore. 

 

charb  direttore di charlie hebdocharb direttore di charlie hebdo

L’erotismo di Wolinski era come la sua satira politica: scorretto, forte, spesso volgare. Alcune sue battute («Le donne sono come i sigari, il primo terzo è la parte migliore», oppure «Bisogna migliorare la condizione della donna: per esempio ingrandendo le cucine, abbassando i lavelli o isolando meglio i manici delle pentole») gli hanno provocato non poche accuse di maschilismo nell’epoca del politically correct. 

 

Nel 2005 aveva vinto il Grand Prix di Angouleme, il premio più prestigioso per i fumettisti europei, ed era stato anche al Torino Film Festival, come membro della giuria del Premio Cipputi. In quell’occasione, aveva disegnato una vignetta in esclusiva per «La Stampa». 

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