maltrattamenti

L'AGUZZINO E LA SCHIAVA - UN 39ENNE DI CIVITAVECCHIA È STATO ARRESTATO PER AVER SEGREGATO IN CASA LA COMPAGNA PER TRE GIORNI, MALTRATTANDOLA E VIOLENTANDOLA – L’UOMO L’AVREBBE FERITA CON UN COLTELLO DA CUCINA ALLE BRACCIA, LEGATA AL LETTO CON UN NASTRO ADESIVO E SFREGATO GLI OCCHI CON IL PEPERONCINO – LA VITTIMA È RIUSCITA A SCAPPARE E RIFUGIARSI IN UN FERRAMENTA, DOVE SI È PRESENTATA CON GLI ABITI STRAPPATI E FERITE SUL CORPO – UNA VOLTA ACCORTOSI DELLA SUA FUGA, L’UOMO HA...

Stefano Pettinari per “il Messaggero”

violenza sessuale

 

Sequestro di persona, lesioni personali continuate e pluriaggravate e violenza sessuale. Sono le pesantissime accuse di cui dovrà rispondere un 39enne di Civitavecchia, arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia della stessa città portuale, su delega della pubblico ministero Valentina Zavatto, che hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari. 

violenza

 

L'uomo per tre giorni ha tenuto segregata nella propria abitazione la sua compagna, sottoponendola a molteplici violenze sessuali e maltrattamenti di ogni genere. Ferita con un coltello da cucina alle braccia, picchiata al volto ed ai fianchi, legata al letto con un nastro adesivo e sottoposta allo sfregamento di un peperoncino piccante sugli occhi. 

violenza sulle donne 1

 

LA CONVIVENZA 

L'incubo per la donna di 36 anni, è iniziato dopo appena pochi giorni di convivenza con l'uomo, i due erano infatti andati a vivere nello stesso appartamento dalla fine di novembre scorso. Un incubo che ha avuto fine solamente nel tardo pomeriggio di sabato scorso, quando ha colto la prima occasione utile in cui il suo aguzzino, dopo quasi tre giorni, si è allontanato da casa lasciandola senza il suo smartphone. 

violenza sulle donne 2

 

Ma la donna ha trovato la forza di liberarsi dai vincoli ed è uscita in strada. Si è rifugiata in un vicino negozio, chiedendo aiuto. Il titolare ha immediatamente contattato il 112, segnalando la situazione che gli era appena stata raccontata dalla donna. 

 

LE FERITE 

maltrattamenti 1

La vittima è arrivata in quel negozio, una ferramenta, con i pochi abiti che aveva addosso strappati, e con evidenti ferite alle braccia ed ecchimosi in varie parti del corpo, spaventatissima e in evidente stato di choc. Il negoziante ha chiamato i carabinieri. All'arrivo dei militari dell'Arma, la vittima è stata fatta salire su un'ambulanza e condotta al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Civitavecchia dove i medici hanno riscontrato le violenze. 

 

violenza donna

A loro ed ai carabinieri che l'hanno accompagnata ha raccontato di essere andata a convivere con quell'uomo solo da pochi giorni, che mai avrebbe immaginato che sarebbe potuto arrivare a tanto, anche se circa un anno fa, all'inizio della loro relazione, aveva subìto delle molestie, tanto che lo aveva denunciato, per poi ritirare la querela qualche tempo dopo, convinta da lui che non avrebbe più ripetuto episodi simili. 

 

violenza contro donne

E invece è andato oltre. Troppo oltre. Il 39enne intanto, rientrato a casa in nottata, ha capito subito che la donna si era liberata ed era fuggita. A quel punto anche lui si è dileguato, anzi, per cercare di sviare le indagini, ha utilizzato il telefono di lei per inviarsi sul suo numero whatsapp dei messaggi, con l'intento di screditare il racconto della ragazza. 

 

In quei messaggini aveva scritto «te la faccio pagare», e ancora «ora vedrai che sorpresa ti faccio», con l'intento di farsi passare lui stesso per vittima. Ma la trentaseienne, all'orario degli invii di quei messaggi, era già in ospedale guardata a vista da medici e carabinieri. 

maltrattamenti 2

 

IN CASERMA 

Sentitosi evidentemente ormai braccato, senza riuscire a trovare rifugio da familiari o amici, la domenica mattina si è presentato spontaneamente nella caserma di via Antonio da Sangallo. Ha detto di essere stato fuori casa tutta la notte per paura che i carabinieri lo raggiungessero a casa. E in quella casa gli inquirenti hanno trovato tutti i suoi strumenti di tortura. Oltre agli indumenti intimi della donna, il coltello, le lenzuola sporche di sangue e i nastri con cui la teneva legata. 

violenza uomo donna

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")