matteo bassetti

“CAMBIAMO IL NOME DEL COVID: PARAGONARE OMICRON 5 CON IL VIRUS DI WUHAN È COME MANCARE DI RISPETTO A CHI QUEL DRAMMA LO HA VISSUTO IN PRIMA PERSONA” – IL VIROLOGO MATTEO BASSETTI: “NON È UN VIRUS CHE HA PERSO LA SUA FORZA. È PROPRIO DIVERSO. DA SEI MESI NON VEDO PIÙ POLMONITI GRAVI” – “L’AUMENTO DEI RICOVERI? SOLO IL 20% SONO VERAMENTE PER COVID. SIAMO IL PAESE CHE FA PIÙ TAMPONI AL MONDO. MA UN TEST CLINICO DEVE ESSERE INTERPRETATO E GESTITO DA UN MEDICO. INVECE QUI…"

matteo bassetti

Paolo Russo per “la Stampa”

 

Il Covid? «Cambiamogli nome perché non ha più nulla a che vedere con quello di Wuhan che sparse così tanto dolore». I ricoveri in aumento «Solo il 20% sono veramente per Covid». E poi via l'isolamento dei positivi asintomatici «che tra poche settimane rischia di riportarci in lockdown con 2-3 milioni di italiani rinchiusi in casa». Su come gestire l'«ondata estiva» l'infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha le idee chiare. A cominciare da come cambiare l'approccio semantico alla pandemia.

 

MATTEO BASSETTI 2

Cambiare nome al Sars Cov-2 è un modo per esorcizzare la paura?

«È una provocazione. Però paragonare Omicron 5 di oggi con il virus di Wuhan che ha fatto così tanti morti per me è come mancare di rispetto a chi quel dramma lo ha vissuto in prima persona. Qui continuiamo a parlare di picchi, ondate, ma i pazienti non sono numeri: il quadro clinico dei positivi di oggi non ha nulla a che vedere con quello delle drammatiche prime ondate. Vuoi perché Omicron è meno patogena, vuoi perché siamo ormai tutti immunizzati dal vaccino o dalla malattia, ma è così. Io da sei mesi non vedo più quelle polmoniti gravi che mi hanno tolto anni di vita quando ho dovuto cercare di salvare uomini e donne che boccheggiavano».

COVID VARIANTE OMICRON

 

Provocazione per provocazione come lo chiamerebbe ora?

«Leverei dal Sars almeno quella S iniziale di "Severe" e lo chiamerei Ars-22. Questo non è un virus che ha perso la sua forza. È proprio diverso».

 

Però come la mettiamo con i ricoveri in aumento?

«Prima di tutto c'è una buona fetta che entra in ospedale per altri problemi e si scopre positiva al tampone di ingresso senza avere sintomi. Poi ci sono gli anziani, che magari sono soli a casa e pur avendo sintomi lievi si spaventano e arrivano qui per essere parcheggiati in quei lazzaretti che sono i reparti Covid. La terza categoria è quella degli immunodepressi, che sono positivi magari da settimane ma vengono in ospedale per fare altre terapie. Alla fine i ricoverati veramente per Covid saranno il 20%».

OMICRON COVID

 

C'è chi punta l'indice contro l'eccesso di tamponi 

«Siamo il Paese al mondo che ne fa di più. Ma un test clinico deve essere interpretato e gestito da un medico. Invece qui prevale il fai da te anche nelle cure. C'è chi dopo esserselo fatto in casa e aver scoperto di essere positivo con pochi o zero sintomi ha iniziato ad autosomministrarsi il cortisone o gli anticoagulanti. Ieri un paziente asintomatico mi ha chiamato per dirmi che si stava facendo due punture al giorno di eparina sulla pancia. Una follia». 

matteo bassetti

 

Che ne pensa dell'idea di togliere l'isolamento per i positivi asintomatici? 

«Credo sia una buona idea. Oggi abbiamo una situazione paradossale con positivi di serie A, che si fanno il tampone in casa per andarsene poi tranquillamente in giro e quelli di serie B, che per aver fatto il test in farmacia o in ospedale finiscono in isolamento per 7-10 giorni. Dobbiamo dire che se hai la febbre e la tosse stai casa per almeno 5 giorni, come per gli altri virus respiratori, e poi senza tampone esci come fanno gli svizzeri. Liberare gli asintomatici spingerebbe anche tanti positivi non dichiarati ad indossare la Ffp2 almeno nei luoghi chiusi, anziché andarsene in giro senza alcuna protezione per non essere scoperti». 

 

matteo bassetti

C'è chi dice che così faremmo circolare troppo liberamente il virus, favorendone nuove e forse più pericolose mutazioni 

«Ma viviamo in un mondo globalizzato. Siamo tornati ad essere un magnifico Paese ospitale e tutte queste restrizioni non hanno senso quando chi viene da fuori le ha già abrogate. E guardi che se continuiamo così nelle prossime settimane ci troviamo come in lockdown con 2-3 milioni di italiani isolati a casa».

 

 E le mascherine nei luoghi di lavoro le toglierebbe? 

«Leverei l'obbligo ma le raccomanderei fortemente». 

 

In attesa dei vaccini aggiornati su Omicron non crede che potremmo usare meglio monoclonali e antivirali? 

matteo bassetti

«Sicuramente. Quando dissi che i medici di famiglia non erano pronti a gestire un farmaco con così tante interazioni e controindicazioni come l'antivirale Paxlovid avevo ragione, visto che oggi viene prescritto meno di prima. Basterebbe che i medici di famiglia si raccordassero con gli specialisti lasciando poi il cittadino libero di acquistarli in farmacia. Il monoclonale Evusheld, l'unico efficace a scopo preventivo, lo somministrerei invece a tutti gli immunodepressi». 

 

E cosa suggerirebbe ai no vax che sui muri dello Spallanzani hanno dato degli assassini a medici e infermieri? 

«Qualora sappiano leggere di sfogliare l'ultimo numero di Lancet, dove è documentato che solo nel 2021 i vaccini hanno salvato 20 milioni di vite».

matteo bassetti a ponza-1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”