salvini bersaglio mirino

CHI VUOLE FREGARE SALVINI? LA NOTIZIA DEI BIGLIETTI AEREI PER MOSCA, DESTINATI A SALVINI E IL CUI PAGAMENTO E’ STATO ANTICIPATO DALL’AMBASCIATA RUSSA, SVELATA DA “LA VERITÀ” NON È CONTENUTA NEI REPORT ANTIRICICLAGGIO DI BANKITALIA. ALLORA CHI HA SPIFFERATO I DETTAGLI SEGRETI AL QUOTIDIANO DI BELPIETRO? FITTIPALDI DI "DOMANI": "SALVINI TEME LA MANO DEI SERVIZI SEGRETI" - PER LA LEGA È "IMPROBABILE" LA PISTA DEI NEMICI INTERNI: SOLO POCHI FEDELISSIMI CONOSCEVANO IL RUOLO DEL RUSSO OLEG  KOSTYUKOV - L’ALTRA IPOTESI È CHE SIA STATA PROPRIO L’AMBASCIATA RUSSA A SCARICARE “IL CAPITONE”…

Emiliano Fittipaldi per https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/salvini-fuga-notizie-viaggio-mosca-servizi-segreti-kdknnd3u

 

MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI

Matteo Salvini è preoccupato. Non solo per le ripercussioni politiche della sua diplomazia parallela con la Russia e gli effetti degli incontri fatti con l’ambasciatore russo e l’avvocato Antonio Capuano svelati da Domani. E per le polemiche feroci in merito alla vicenda dei biglietti aerei per Mosca comprati dai russi raccontata dalla Verità. Salvini è inquieto perché teme che dietro le fughe di notizie sul mancato viaggio a Mosca ci siano nemici invisibili che vogliono distruggere la sua carriera politica.

 

In particolare, nelle ultime ore il segretario della Lega si è convinto che dietro alcune informazioni pubblicate dal quotidiano di Maurizio Belpietro, considerato un foglio tradizionalmente amico, ci siano pezzi dei servizi segreti italiani che hanno veicolato notizie segrete per colpirlo. Oppure nemici interni della Lega informati dei dettagli del viaggio mancato che vogliono indebolirlo.

ANTONIO CAPUANO

 

«Noi crediamo possa essere stato il controspionaggio», spiegano fonti vicine al Capitano. «Fuoco amico da parte di nemici interni che vogliono colpire Matteo? È possibile ma improbabile: la vicenda contabile della compravendita dei biglietti era conosciuta nei dettagli solo da quattro persone, tutte fedelissime di Salvini».

 

LA VERSIONE DELLA LEGA

Ma cosa ha scatenato i sospetti improvvisi dell’ex ministro dell’Interno? La Verità, come è noto, il 10 giugno ha dato conto delle segnalazioni dell’antiriciclaggio in merito al alcuni bonifici di Capuano arrivati dalla Romania e dal Kuwait. Nello stesso articolo si racconta, però, anche di come fosse stato il capo dell’ufficio politico dell’ambasciata Oleg Kostyukov ad anticipare i soldi per l’acquisto dei biglietti aerei per Salvini e Capuano. Una notizia dall’impatto politico sicuro messa in fondo al pezzo che – risulta adesso a Domani - non è mai citata nelle segnalazioni degli Ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia ad ora esistenti.

ANTONIO CAPUANO

 

Non potrebbe essere diversamente: i report Uif su Capuano in merito a «una compravendita immobiliare presumibilmente fittizia» sono di fine 2021, e riguardano solo bonifici del 2020. La Guardia di Finanza che sta “lavorando” le segnalazioni dell’antiriciclaggio non ha ancora effettuato il controllo dei conti correnti dell’ex parlamentare di Forza Italia del 2022. L’indagine su presunte operazioni sospette è solo all’inizio, tanto che Capuano non risulta essere indagato.

 

matteo salvini con l'ambasciatore russo in italia sergey razov

Non solo. Secondo Salvini, non è vero – come ha ipotizzato invece la Verità - che sia stato l’amico di Frattaminore a restituire i soldi dei biglietti anticipati dall’ambasciata russa: «È stata la Lega a restituirli» dicono a Domani dal Carroccio «È impossibile che la notizia sia uscita da report di Bankitalia o similari, semplicemente perché sui conti di Capuano quella transazione non può esserci.

 

Come mai l’ambasciata ci ha anticipato i soldi? Abbiamo avuto un problema pratico: il 26 e il 27 maggio abbiamo provato per un giorno e mezzo a saldare dei biglietti aerei per Mosca che avevamo già opzionato, ma non siamo riusciti a pagarli online. Non sappiamo se per via delle nostre carte di credito, tutte dello staff, bloccate per via delle sanzioni o per problemi specifici al sito.

 

ANTONIO CAPUANO

Ci stavamo arrendendo ma poi abbiamo fatto presente il problema all’ambasciata russa con cui stavamo organizzando il viaggio. Loro ci hanno detto che per risolvere l’intoppo tecnico avrebbero anticipato loro in rubli. I biglietti sono arrivati quindi venerdì sera, e noi abbiamo restituito la somma anticipata da loro il lunedì successivo. A Oleg Kostyukov, come ci hanno indicato al telefono: probabilmente è lui ad aver anticipato i soldi per conto dell’ambasciata che non ha un suo conto corrente generico».

 

Il problema mediatico scoppia anche perché Kostyukov non è solo il primo segretario dell’ambasciatore Sergey Razov, ma anche il figlio del capo dei servizi segreti militari russi, il Gru. Quando il suo nome finisce bruciato sui giornali, Razov va su tutte le furie, e decide – d’accordo con Mosca - di rilasciare un comunicato anomalo che conferma l’indiscrezione della Verità e che, contemporaneamente, inguaia Salvini.

 

I FANTASMI DEL LEADER

francesca chaouqui a ballaro da massimo giannini

Il segretario della Lega, una volta capito che l’informazione dei biglietti non era presente nel documento di Bankitalia, si mette alla ricerca della fonte originaria della notizia. Dentro la Lega a sapere dell’anticipo di Kostyukov sono in quattro, tutti fedelissimi interni al suo staff.

 

La pista interna viene considerata improbabile, ma non impossibile. Tanto che qualcuno nel Carroccio ipotizza possa essere stata Francesca Immacolata Chaoqui, consigliera del leader leghista, ad aver dato informazioni sensibili al giornale di Belpietro. «Smentisco categoricamente sia di essere a conoscenza di qualsiasi dettaglio di questo viaggio a Mosca di Salvini, sia di aver rivelato a chicchessia qualsiasi dettaglio. Tirarmi in ballo in una vicenda alla quale sono del tutto estranea è strumentale. Ho già sporto quattro querele, e adesso sono pronta a querelare le fonti dei giornalisti che si prestano a questo linciaggio immotivato», smentisce secca la lobbista.

 

giancarlo giorgetti e matteo salvini 1

L’altra ipotesi che Salvini ha presupposto con i suoi è che sia stata proprio l’ambasciata russa a scaricarlo. I russi negano, e spiegano a Domani che «per nessun motivo al mondo avremmo esposto in questo modo un nostro alto dirigente come Kostyukov».

 

FRANCESCA CHAOUQUI

La terza ipotesi, quella che Salvini teme maggiormente, è che la fonte sia interna ai nostri servizi segreti. È un fatto che il controspionaggio stia monitorando chi entra e chi esce dall’ambasciata russa da mesi. Ed è certo che gli agenti sul terreno siano stati fin dall’inizio a conoscenza delle visite in ambasciata di Salvini e del misterioso avvocato Capuano. È su quest’ultimo – in chiave di attività di controspionaggio – che si sono accesi i riflettori. «Indagando su Capuano, che conosceva i dettagli del viaggio, è possibile che i nostri servizi abbiano ottenuto informazioni sulla vicenda dei biglietti, finiti poi sulla Verità», dicono adesso dalla Lega.

 

Salvini vede fantasmi e propende per la spy-story, certo che i suoi fedelissimi non possono tradirlo e che al contrario Palazzo Chigi stia facendo di tutto per danneggiarlo e per favorire un ribaltone ai vertici di via Bellerio. Ma in realtà – spiega chi nel Carroccio crede che il tempo della sua leadership sia agli sgoccioli - «Matteo» si starebbe «scavando la fossa (politica) da solo».

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

«Nella vicenda del viaggio in Russia non c’è stato alcun dolo da parte di Salvini» ragionano uomini vicino a Giorgetti «C’è stata solo insipienza strategica mista a irresponsabilità. Può darsi sia stato qualcuno dei servizi o lo stesso Capuano a veicolare notizie ai giornali, non sappiamo. Ma se Matteo non capisce che trattare con Razov nell’ambasciata più e accompagnarsi con uno sconosciuto avvocato lo espone lui e la Lega a rischi reputazionali di questo livello, per di più in tempo di guerra, vuol dire che non ha più la lucidità politica per fare il capo di un grande partito come il nostro».

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?