bellini

IL GENIO DI MARIO BELLINI – DIMENTICATE LA FUFFA DEI FUKSAS, APRITE GLI OCCHI SUL PIÙ GRANDE ARCHITETTO E DESIGNER ITALIANO (MONDO COMPRESO) CHE COMPIE 80 ANNI E FA UN BILANCIO DEI SUOI TRIONFI E DELUSIONI

Fiorella Minervino per La Stampa

 

mario bellini 56750.xlmario bellini 56750.xl

Oggi Mario Bellini compie 80 anni, un’età di tutto rispetto per uno degli architetti e designer famosi nel mondo, con alle spalle una galleria infinita di opere e progetti che svariano dal parigino Louvre (l’ala Islamica inaugurata nel 2012), a Berlino, al Giappone, Australia e ancora Emirati Arabi.

 

Per Qatar 2022 prepara un impianto sportivo, mentre in Cina sta creando una città ecologica. Per non parlare del design, dove è maestro riconosciuto, storico e contemporaneo, a partire dai primi anni alla Rinascente e all’Olivetti fino alla fortunata produzione di sedie, lampade, tavoli, divani per Cassina, Kartell, Artemide, Brionvega, B.&B, Flos, Vitra; la sua seggiola Cab, disegnata nel 1977, è un’evergreen, venduta senza sosta a centinaia di migliaia di pezzi.

 

mendini meroni e Bellini n mendini meroni e Bellini n

La sua fama ha scalato il Moma a New York che conserva i suoi oggetti e gli ha dedicato una personale nel 1987. Lì nel ’72 progettò la Kar-a-sutra, prototipo sperimentale d’auto, oggi considerata il primo esempio storico di Suv; vanta la direzione di Domus e l’insegnamento in molti istituti di design, ha vinto ben 8 Compassi d’oro.

 

Ora è tempo di bilanci, che lui traccia senza peli sulla lingua, con piglio lombardo, un po’ scherzoso e provocatorio, nello studio di via Borgonuovo a Milano, accanto alla casa dove vive con la moglie, la giornalista Elena Marco.?

Il velo di BelliniIl velo di Bellini

 

Il velo di BelliniIl velo di Bellini

Una carriera segnata da successo e fortuna la sua, architetto, è andata come sognava??

«Sono contentissimo della mia vita, è stata generosa, ha richiesto un impegno infinito, ma è una fatica appassionante. Rifarei lo stesso mestiere, o forse il poeta, mi piace progettare anche il linguaggio, taglio, sposto, ricucio... Da bambini eravamo sfollati in una villa del Varesotto, con mio fratello e 10 cugini ci divertivamo a giocare, andavamo a rubare i mattoni nella fornace lì vicina, a 9 anni ho costruito una casetta completa con la porta e gli interni».?

MARIO BELLINI MARIO BELLINI

 

PIERGAETANO MARCHETTI MARIO BELLINIPIERGAETANO MARCHETTI MARIO BELLINI

Lei si sente più’ architetto o designer??

«Immaginiamo di rivolgere la domanda a Le Corbusier o ad Alvar Alto, Gropius, Mies Van der Rohe o Carlo Scarpa. Io sono tutt’e due insieme, uno che progetta con il talento per farlo, preparo allestimenti, musei, negozi, mobili, insediamenti urbani; nessuno ti insegna davvero a farlo, disegnare è un’attività legata ai modi di vivere, ai comportamenti umani e allo spazio, la città è il suo manifesto in pietra, ma prima bisogna sempre pensare, immaginare è un momento magico anche ai tempi di Internet». ?

ARCHITETTO MARIO BELLINI ELENA MARCO ARCHITETTO MARIO BELLINI ELENA MARCO

 

Quali opere le hanno procurato le maggiori soddisfazioni??

«Per primo il concorso vinto a Parigi per il Museo del Louvre, una sfida culturale e linguistica nell’ultima corte rimasta aperta dentro la reggia-simbolo della società nel ’700, lì bisognava inserire una collezione d’arte arte islamica, ho pensato una sorta di bolla d’aria come una casa area che scende per altri 2 piani sotto, sono 5.000 metri quadri, un’avventura di 7 anni con prototipi, esperimenti, render.

tavolo moderno mario bellini rotondo 9515 3086667tavolo moderno mario bellini rotondo 9515 3086667

 

Poi il complesso nel parco di Villa Erba sul Lago di Como, ci era vissuto Luchino Visconti, ho usato il linguaggio delle serre. Segue il Tokyo Design Center, un edificio che si connette con una galleria e sbuca nel cuore d’un giardino buddhista; infine il Museo a Melbourne in Australia, il più grande dell’Emisfero Sud». ?

 

È legato a Milano, la sua città natale??

«È un rapporto difficile come in tutt’Italia: troppi concorsi fasulli, mancanza di soldi. Ma lo stesso la amo. Mi sono laureato al Politecnico con Ernesto Rogers e Gio Ponti per professori, ho lavorato al Design della Rinascente, una fucina creativa, con l’ottimo Augusto Morello che mi ha presentato a Roberto Olivetti, gli anni di Ivrea sono stati esaltanti, ho creato macchine da scrivere e calcolatrici.

mario bellini architects fullmario bellini architects full

 

A Milano ho cominciato a costruire negli Anni 80, prima il complesso uffici Pl3- Pl4 di via Kulishof, poi le case in via Madonnina e nell’87 mi sono dedicato alla sfida dell’area al Portello, la vecchia Fiera; in seguito ho vinto il concorso per Brera, la riorganizzazione della Pinacoteca dopo lo spostamento dell’Accademia in via Mascheroni, peccato che il progetto sia finito in soffitta perché l’Accademia è ancora lì; non è’ andata meglio col padiglione Italia per Expo».?

mario bellini 29mario bellini 29

 

Che ne pensa di Expo, ormai siamo quasi all’apertura?

mario bellini  where architects live tododesignmario bellini where architects live tododesign

«Le esposizioni universali sono tutte manifestazioni infantili, aspetto che questa passi, ma considerato il colossale investimento in infrastrutture e servizi, spero risulti un successo e che i 23 milioni di visitatori previsti nei 6 mesi non siano una delusione. Temo Invece il “dopo”, affrontato troppo in ritardo, bisognava pensare prima a un campus universitario, forse a strutture sportive, magari alla più grande biblioteca».?

 

Ma Milano è davvero capace di attrarre il mondo??

«È la città di maggior successo in Italia, non per bellezza, ma per design e moda, è un brand per usare una parola abusata come il termine “design” che oggi contiene di tutto, hotel, cellulare, tablet, pc, aziende, auto, vestito e pure cibo. Nel dopoguerra il termine era nato dall’entusiasmo e voglia di fare dei piccoli imprenditori, i Cassina, i Brion, che rischiavano in proprio, e da pochi “maestri” architetti, gli Albini, Zanuso, Magistretti, Gardella, i Castiglioni, Gae Aulenti, mentre oggi che piace tanto (lo dimostra anche il Salone del mobile), è fatto dai creativi del mondo: India, Papuasia, Giappone, Brasile. Fanno riferimento a Milano, producono gli oggetti con imprenditori italiani; un esempio? Jean Nouvel, Zaha Adid, Starck fanno le loro cose tutte qui in Italia».?

mario bellini lettera12mario bellini lettera12

 

Le resta un rimpianto??

mario bellini gesmario bellini ges

«Una ferita aperta: Torino, la Biblioteca Civica. Ne sono addolorato, nel 2002 ho vinto il concorso ben organizzato dalla città, poi scoperto che il Comune non aveva più i soldi. Era la più grande Public Library d’Italia, un complesso con mediateca, torre in cristallo, 2 teatri, sala conferenze e altro, peraltro molto costoso. Mi ripetevano di aspettare, finché si è saputo che il Comune stava trattando per vendere l’area e farne un centro commerciale. Io non smetto di sperare, ho detto a Fassino che è contro l’interesse dei cittadini: meglio una Public Library di un centro commerciale. Inviterei l’opinione pubblica a chiedere che ne è stato del progetto cosi amato e ammirato, ma sottratto ai cittadini. Aggiungo che io sono stato regolarmente pagato dal Comune, ma ne ho ricavato un grave danno professionale e d’immagine».

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....