giorgia meloni sicurezza sul lavoro vignetta ellekappa

GIORGIA IN MODALITÀ “SFASCIO TUTTO IO” – ALLA VIGILIA DEL PRIMO MAGGIO, MELONI OGGI ANNUNCERÀ LO STANZIAMENTO DI UN MILIARDO DI EURO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO – CGIL, CISL E UIL NON SANNO NULLA DELLA MISURA, NON SONO STATI CONTATTATI. SOLO DOPO LO SPOTTONE SOCIAL DELLA DUCETTA SARANNO CONVOCATI PER DISCUTERE SU COME INVESTIRE QUESTI SOLDI – PALAZZO CHIGI E MEF SONO ANCORA ALLA RICERCA DELLE COPERTURE…

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

MAURIZIO LANDINI GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

La premier vorrebbe fare cifra tonda. Arrivare ad annunciare, con un video prima dei tg di oggi all’ora di pranzo al termine del Consiglio dei ministri, un miliardo per la sicurezza sul lavoro. Perché si continua a morire: tre al giorno in media. Perché i sindacati ne faranno il tema delle piazze di domani per la festa dei lavoratori. E per i continui richiami del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Non ci sarà un decreto Primo maggio, come l’anno scorso e quello prima. Ma una comunicazione di Giorgia Meloni. Prima ai suoi ministri, poi alla rete dei social. Accompagnata da una richiesta di confronto con le parti sociali, imprese e sindacati.

 

giorgia meloni e la sicurezza sul lavoro - vignetta di ellekappa

Cgil, Cisl e Uil non ne sanno niente. Non sono stati contattati né convocati. Questa volta però non si troveranno davanti a un testo fatto e finito, come per le leggi di bilancio. Il metodo cambia, per volere della premier. Ci saranno soldi, sulla carta. Bisognerà decidere come spenderli, a beneficio di chi e quando. Se rafforzare la formazione, a scuola e sul lavoro.

 

[...]  La ricognizione dei fondi indirizzerà le scelte. Per tutto il giorno ieri Palazzo Chigi, ministero del Lavoro e dell’Economia hanno cercato la quadra. Nel mirino, l’unica fonte di denari al momento spendibile per la sicurezza: l’Inail.

 

L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è diventato un fortino della destra, in particolare di Fratelli d’Italia che ha voluto alla sua guida Fabrizio D’Ascenzo, l’ex rettore di Economia dell’università La Sapienza. Anche quest’anno l’Inail chiuderà con un avanzo di bilancio stellare: 3 miliardi. Soldi delle imprese e dei lavoratori che solo in piccolissima parte vengono impiegati per tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.

 

pierpaolo bombardieri giorgia meloni maurizio landini a palazzo chigi

Avanzi che si accumulano, da anni. Definiti dalla Corte dei Conti «ingenti e impropri, poco conciliabili con il perdurante fenomeno infortunistico ». E che finiscono nel conto di Tesoreria, il salvadanaio di Stato, che l’anno scorso ammontava a ben 41 miliardi, per lo più di fonte Inail. Più soldi ci sono lì e meno debito si deve fare. [...]

 

Un’altra mossa tenta il governo Meloni. Agganciare il bando Isi da 600 milioni appena lanciato a metà aprile dall’Inail. Una cifra già alta che potrebbe essere portata a un miliardo. E messa a disposizione delle aziende che possono così ottenere un contributo a fondo perduto del 65% fino a 130 mila euro per investimenti finalizzati a migliorare la salute e sicurezza dei dipendenti. Per comprare presse, robot, muletti. Ma anche finanziare progetti di bonifica dall’amianto o per ridurre i rischi tecnopatici e di infortunio. [...]

infortuni sul lavoro - cantiereINAILFabrizio DAscenzo - presidente inail

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?