abodi gravina

IL GRANDE FREDDO TRA GRAVINA E IL GOVERNO – IL MINISTRO DELLO SPORT ABODI E' PERPLESSO SULLA CONFERENZA DEL PRESIDENTE FIGC: CI SI ASPETTAVA MAGGIORE AUTOCRITICA – GRAVINA, CHE PER L’ARCINEMICO LOTITO E’ VICINO AL PD, E’ ANDATO ALLO SCONTRO CON ABODI SULLA COMMISSIONE VOLUTA DAL GOVERNO PER SOTTRARRE IL CONTROLLO DEI CONTI DELLE SOCIETÀ ALLA COVISOC – L’ULTIMA TROVATA DEL PRESIDENTE FIGC E’ LA COMMISSIONE SAGGI PER LA NAZIONALE: NE FANNO PARTE GIUNTOLI, SARTORI, MARINO E MAROTTA, IL PIU’ VICINO A GRAVINA…

Andrea Ramazzotti per gazzetta.it

 

abodi gravina

Il governo non ha gradito, a livello di... tifo, il modo in cui l’Italia è uscita dall’Europeo, ma al di là dell’aspetto tecnico, non è piaciuta soprattutto la conferenza stampa di ieri a Iserlohn del presidente della Figc Gabriele Gravina. Nessuno dell’esecutivo ha toccato in pubblico l’argomento e anche il ministro Abodi, per ora, ha evitato dichiarazioni che probabilmente avrebbero ulteriormente aumentato la già difficilmente sanabile frattura con il numero uno di via Allegri.

 

Da ambienti vicini al ministro dello sport filtra però che la presa di posizione di Gravina ha lasciato delle perplessità. Perché da parte del numero uno della Federcalcio non c’è stata... molta autocritica, ma solo una distribuzione delle responsabilità, soprattutto alle società che non puntano sui giovani. Ciò premesso, il governo non ha intenzione di intaccare l’autonomia dello sport e del calcio. Il quadriennio olimpico è giunto al termine e adesso c’è attesa per vedere quali saranno le prossime mosse di Gravina.

 

 

DISTANZA FIGC-GOVERNO

abodi lollobrigida gravina

Ieri il presidente della Figc non ha detto espressamente che si ricandiderà, ma ha legato la decisione al confronto che avrà con le componenti federali. Un confronto che, visti i rapporti pessimi in particolare con la Serie A “scissionista”, potrebbe trasformarsi in uno scontro.

 

Abodi non intende entrare nella partita, ma sa bene che il comunicato di una settimana fa con il quale la Figc ringraziava lui e il governo per la tutela dei vivai non è né un armistizio né tanto meno una pace. La conferma è arrivata con il primo ok in commissione all’emendamento firmato dall’onorevole Giorgio Mulé di Forza Italia sul decreto sport.

abodi gravina

 

Se il parere del governo sarà favorevole, la Serie A acquisterà più autonomia nei confronti della Figc e, paradossalmente, lo schiaffo per Gravina sarebbe forse addirittura più doloroso rispetto all’eliminazione da parte della Nazionale per mano della Svizzera. Ecco perché i rapporti tra l’esecutivo e il numero uno di via Allegri restano gelidi. Sabato a Berlino Abodi e Gravina erano in tribuna autorità, seduti a pochi centimetri di distanza (divisi solo dal presidente del Senato, La Russa). A livello ideologico però la... distanza è molto maggiore e lo scontro che c’è stato sulla commissione voluta dal governo per sottrarre il controllo dei conti delle società alla Covisoc è stato ed è duro.

 

 

NIENTE SOSTEGNO

Stando così la situazione, è da escludere nei prossimi giorni un sostegno di qualsiasi tipo a Gravina da parte di Abodi. E siccome il presidente della Figc non ha fatto il minimo accenno a dimissioni, ma anzi vuole portare avanti il programma iniziato nel 2018, anticipando a fine 2024 le elezioni federali che devono tenersi al massimo entro marzo 2025, il ministro dello sport attende le prossime mosse. Soprattutto quelle della Serie A, che dal governo può avere l’assist per essere più indipendente.

abodi lollobrigida gravina

 

 

GRAVINA

Fabrizio Patania per il Corriere dello Sport

 

C’è stato un passaggio, nel lungo intervento di Gravina, in cui si è parlato di una cooperazione ancora più efficace tra la Federazione e i club di Serie A. Una commissione già esistente, non ancora operativa e da implementare nei prossimi mesi, di cui fanno parte Beppe Marotta (presidente dell’Inter), Cristiano Giuntoli (direttore tecnico della Juventus), Giovanni Sartori (direttore sportivo del Bologna) e Umberto Marino (direttore operativo dell’Atalanta).

 

marotta gravina

«Li avete visti spesso anche qui» ha sottolineato Gravina e il pensiero è andato a Marotta, apparso con continuità a Casa Azzurri e così vicino alla Nazionale da aver fatto andata e ritorno da Milano in occasione di tutte le partite della Nazionale. All’Olympiastadion è arrivato con il mini-bus su cui viaggiava la delegazione di scorta al pullman dell’Italia.

 

I limiti strutturali del calcio italiano vanno affrontati alla radice e sono stati elencati più volte. Nell’ultimo anno le nazionali giovanili di punta (Under 19 e Under 17) hanno vinto l’Europeo di categoria e l’Under 20 si è piazzata seconda al Mondiale. Di quei sessanta talenti, solo Kayode e Baldanzi giocano stabilmente in Serie A. Tanti giovani non superano l’ultimo step.

 

I temi delle seconde squadre e lo ius soli sono tuttora di attualità. La crescita della Svizzera, più forte rispetto a tre anni fa, si è appoggiata non solo al lavoro profondo delle scuole di addestramento federali: lanciano davvero i giovani come si sono accorti il Bologna e Calafiori, rientrato l’estate scorsa in Serie A dopo una stagione al Basilea. Sangue misto, giocatori naturalizzati con il passaporto e di diversa estrazione (origini africane o slave). Hanno sviluppato un talento multietnico.

la russa gravina malago marotta boban

 

Anche due anni fa, dopo l’onta di Palermo e l’eliminazione dal Mondiale in Qatar, vennero approfonditi gli stessi argomenti. Servirebbe, accanto agli azzurri, una figura dirigenziale di un certo spessore e di larga esperienza. Ai tempi di Ventura e Tavecchio abortì sul nascere l’idea di un ritorno di Marcello Lippi nel ruolo di direttore tecnico. La rinascita del calcio azzurro, è storia, dopo il fallimento al Mondiale ‘74 in Germania venne pilotata sino al 1982, quando diventammo campioni del mondo, da Italo Allodi.

 

Gravina ha affidato a Buffon il ruolo di capodelegazione per sostituire Vialli e dopo l’estate cercherà, come ha preannunciato ieri, di sviluppare certi ragionamenti avvicinando a Coverciano una “commissione di saggi” che possa guidare un certo tipo di percorso condiviso con la Serie A.

 

GABRIELE GRAVINA - FIGC

L’Italia e il ct hanno bisogno di protezione. Marotta è anche consigliere federale. Nel 2018, subito dopo il divorzio dalla Juve e prima di sposare l’Inter (di cui ora è anche presidente), era stato vicinissimo alla Federazione. Lui, Giuntoli, Sartori e Marino dovranno favorire i rapporti e lo scambio di idee con Coverciano.

Ultimi Dagoreport

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…