carlo nordio magistrati giudici

NELLA GUERRA CONTRO LE TOGHE IL GOVERNO HA VINTO UNA BATTAGLIA – NORDIO ESULTA DOPO CHE LA CONSULTA HA STABILITO CHE LA CANCELLAZIONE DELL’ABUSO DI UFFICIO NON È INCOSTITUZIONALE: “SPERO CESSINO LE STRUMENTALIZZAZIONI” – SECONDO I RICORSI DELLA CASSAZIONE E DI 13 GIUDICI DI MERITO, L’ELIMINAZIONE DELL’ARTICOLO 323 DEL CODICE PENALE È IN CONTRASTO CON LA CONVENZIONE ONU DI MERIDA CONTRO LA CORRUZIONE, RATIFICATA DALL’ITALIA NEL 2009. UNA QUESTIONE GIUDICATA INFONDATA DALLA CORTE – RESTANO I DUBBI SUL “BUCO NORMATIVO” CHE SI CREA PER I REATI DEI “COLLETTI BIANCHI”. COSA CAMBIA ORA: DOMANDE E RISPOSTE

1. ABROGAZIONE DELL’ABUSO D’UFFICIO, IL VIA LIBERA DELLA CONSULTA

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni carlo nordio

Cancellare l’abuso di ufficio non è incostituzionale. Non c’è incompatibilità di sorta fra la lotta a illeciti e corruzione – è la decisione della Corte costituzionale – e l’abrogazione dell’articolo del codice penale (323) che puniva i reati dei pubblici ufficiali che abusavano del proprio potere per procurarsi un ingiusto vantaggio patrimoniale o per arrecare un ingiusto danno ad altri.

 

L’esultanza dell’esecutivo trapela attraverso la dichiarazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Massima soddisfazione.

Auspico che ora cessino le strumentalizzazioni».

 

corte costituzionale magistrati

Quattordici differenti ordinanze, dubbi nati nelle aule di tutta Italia (Cassazione inclusa), sollevavano perplessità di fronte alla Consulta. Ma l’argomento più significativo era quello impugnato dai giudici fiorentini che avevano fatto proprio il quesito posto dall’avvocato Manlio Morcella.

 

Interrogativo che in grande sintesi, suonava così: l’Italia ha sottoscritto una convenzione vincolante, quella di Merida (2003) contro la corruzione, dunque non può abolire quel reato senza importanti conseguenze politiche. Questioni giudicate infondate.

 

corte costituzionale 1

In una pagina di comunicato i giudici della Consulta ribadiscono, al contrario, la legittimità della decisione dell’esecutivo in merito all’abrogazione dell’abuso di ufficio: «La Corte — premettono — ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta convenzione di Merida)».

 

 Questo argomento giuridico viene però respinto: «Nel merito la Corte ha dichiarato infondate tali questioni ritenendo che dalla Convenzione non sia ricavabile né l’obbligo di prevedere il reato di abuso d’ufficio né il divieto di abrogarlo ove già presente nell’ordinamento nazionale».

 

giorgia meloni carlo nordio

La battaglia contro l’abuso di ufficio parte da lontano: da tempo la maggioranza sollecitava la sua abrogazione come antidoto alla cosiddetta paura della firma di sindaci e amministratori pubblici. In seguito, la proposta di legge, alla quale si erano opposti magistrati di tutta Italia, ritenendo che aprisse un vulnus nel rapporto fra cittadini e istituzioni ed esponesse i primi ad abusi di potere non più sanzionabili.

 

[…]  Contro la cancellazione dell’articolo 323 si erano espressi anche magistrati autorevoli come il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri, che era tornato sulla questione anche recentemente, denunciando come l’abolizione del reato di abuso di ufficio vada di pari passo a quella (dibattuta) riforma della magistratura contabile che fin qui aveva arginato sperperi e illeciti.

 

[…]  La maggioranza, tuttavia, ha dimostrato di voler tirare dritto e si è mossa compattamente fino all’approvazione della legge nel 2024, portando fra le sue argomentazioni l’impietosa statistica degli esiti processuali, con nove assoluzioni su dieci. In seguito alla misura vi era stata la proliferazione di quesiti sollevati da diversi tribunali italiani. Mercoledì la lunga discussione davanti ai giudici della Consulta. […]

 

2. ORA SERVIRANNO ALTRE NORME CONTRO I REATI AMMINISTRATIVI

Estratto dell’articolo di Il.Sa. per il “Corriere della Sera”

 

carlo nordio alla camera - foto lapresse

La sentenza della Corte costituzionale sull’abuso d’ufficio implica alcune considerazioni, riepilogate di seguito da Vittorio Manes, professore di Diritto penale all’Università di Bologna e avvocato, che ha sostenuto le ragioni dell’infondatezza della questione di legittimità davanti alla Corte.

 

Qual è il vero significato della decisione dei giudici della Consulta?

Con questa decisione i giudici hanno ribadito il valore preminente del principio di riserva di legge in materia penale e la centralità del Parlamento nelle valutazioni, sempre complesse e delicatissime, sulle più adeguate forme di intervento necessarie a contrastare possibili irregolarità nell’attività amministrativa. […]

 

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

Uno dei quesiti riguardava la convenzione di Merida, sottoscritta nel 2003, come strumento di lotta alla corruzione. Non era un vincolo?

La Convenzione di Merida non obbliga l’Italia a introdurre alcuna fattispecie di incriminazione. La formula nel testo è «shall consider adopting» a dire che sarà valutata l’eventualità di adottare questo o quello strumento di intervento, penale, amministrativo o civile, rimettendo la valutazione al margine di apprezzamento dei singoli Stati.

 

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

Da più parti si è sollecitato il legislatore a integrare la normativa sugli illeciti «dei colletti bianchi». È un passaggio necessario ora?

Non siamo affatto privi di tutele contro la criminalità dei colletti bianchi. Oltre a un robusto arsenale di reati, vi sono ulteriori e diverse forme di controllo sulla legalità degli atti amministrativi che non vengono messe in discussione. Basti pensare alla giurisdizione amministrativa e alla funzione svolta dalla Corte dei conti nel contenere illeciti di questo tipo.

ABUSO D UFFICIO - DATAROOMABUSO D UFFICIO - DATAROOMCARLO NORDIO - VOTO DI SFIDUCIA ALLA CAMERA - FOTO LAPRESSE (1)ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…