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“I CONFLITTI DI INTERESSE NON SOLO ERANO BEN NOTI ALLA GIUNTA SALA, MA ERANO STATI PERSINO CONSAPEVOLMENTE CREATI DALLA STESSA GIUNTA” – CHE IL COMUNE DI MILANO FOSSE PERFETTAMENTE CONSAPEVOLE DEI PROBLEMI CON LA NOMINA DI GIUSEPPE MARINONI COME PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO, LO AVREBBE AMMESSO L’EX ASSESSORE ALL’URBANISTICA, GIANCARLO TANCREDI, IN UNA CONVERSAZIONE DI UN ANNO FA. MA NELL’INTERROGATORIO DI DIECI GIORNI FA HA CAMBIATO VERSIONE – IL PASSAGGIO SU BEPPE SALA

1. IL GIP E LE CHAT TRA TANCREDI E MARINONI: CONFLITTI DI INTERESSE, LA GIUNTA SAPEVA

Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

GIANCARLO TANCREDI

Chi dice che il Comune di Milano era ben consapevole dei conflitti di interesse dell’architetto che il Comune del sindaco Beppe Sala aveva nominato presidente della commissione Paesaggio di Palazzo Marino? L’assessore comunale all’Urbanistica.

 

In una conversazione di un anno fa proprio con il presidente della commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni. La valorizza il gip Mattia Fiorentini, secondo il quale «corrompendo il presidente (Marinoni), il vicepresidente (Giovanni Oggioni) e singoli componenti (tra cui l’architetto Alessandro Scandurra) della commissione Paesaggio del Comune, interamente composta da professionisti operanti sul territorio (a loro volta influenzabili dai primi e soggetti alle pressioni dell’assessore all’Urbanistica Tancredi), importanti costruttori privati potevano ottenere informazioni, anticipazioni e un occhio di riguardo per le pratiche di interesse».

 

Giuseppe Marinoni

Questa fotografa — alla base l’altro ieri degli arresti (che le difese impugnano al Tribunale del Riesame) dell’assessore dimissionario, di Marinoni, di Scandurra, dello sviluppatore immobiliare Manfredi Catella e dei costruttori Federico Pella e Andrea Bezziccheri — dieci giorni fa era stata contrastata da Tancredi nel suo interrogatorio preventivo: lì, riassume il gip, aveva affermato non solo «di non avere mai perseguito interessi propri (circostanza che in effetti non è oggetto di contestazione)», ma anche «di non essere stato a conoscenza dei conflitti di interesse di Marinoni» e in particolare «dei rapporti contrattuali fra Marinoni e la J+S spa di Pella»; nonché di aver sì «compreso che Marinoni stesse reperendo finanziatori e partecipando al business ruotante attorno ai nodi/scali metropolitani», ma di aver «confidato sul fatto che si astenesse in occasione della discussione di pratiche che lo interessavano direttamente».

GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA

 

Ma gli elementi di indagine, per il gip, dicono altro. E non solo perché «Pella stesso ha dichiarato che il 70%-80% delle commesse veniva incamerato da Marinoni, mentre J+S spa si accontentava del restante 30%- 20%» in quanto «i veri servigi offerti da Marinoni, per i quali Pella lo aveva ingaggiato, erano le sue entrature con gli investitori e con la politica, il ruolo occulto di pianificatore» per «gli interessi dei propri partners commerciali».

 

I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA

Soprattutto il gip addita la conversazione del 19 giugno 2024 in cui l’assessore Tancredi, «dopo avere esortato il presidente della commissione Paesaggio Marinoni a passare dai suoi uffici per partecipare a un incontro riservato con i progettisti» di un lavoro al Gallaratese «gli suggeriva di farsi accompagnare da un altro membro che — sintetizza il gip — avrebbe fatto le sue veci in commissione Paesaggio, in quanto Marinoni era incompatibile».

 

Papale papale, Tancredi dice infatti a Marinoni: «E forse sarebbe bene anche con un vice o un delegato, perché tu non puoi partecipare all’esame per il conflitto di interessi». Il gip conclude che assessore e presidente della commissione Paesaggio «si accordavano per far partecipare all’incontro confidenziale Oggioni» (cioè il vice della Commissione, poi arrestato mesi fa), «il quale in Commissione avrebbe espresso la volontà in luogo di Marinoni, costretto ad astenersi formalmente».

 

il nuovo pirellino

Vicenda «sintomatica non solo del fatto che Tancredi fosse ben informato dei ricorrenti conflitti di interesse che governavano la Commissione dove lui aveva individuato presidente Marinoni, ma anche del fatto che l’assessore stesso partecipasse ad aggirare le norme primarie che tutelano la pubblica amministrazione dall’influenza degli interessi privati».

 

E non è tutto sui conflitti di interesse. Perché il gip in un altro passaggio — la cui campana suona per l’assessore, ma rintocca anche per il sindaco coindagato proprio per concorso nelle false dichiarazioni di Marinoni sull’assenza di propri conflitti di interesse nella commissione Paesaggio del Comune — rimarca che «non solo i conflitti di interesse erano ben noti alla giunta del sindaco Sala», ma, «nel caso di Marinoni erano stati persino consapevolmente creati dalla stessa giunta nel gennaio 2023»: quando cioè la giunta «aveva conferito al presidente della commissione Paesaggio in carica il patrocinio gratuito del Comune allo studio sulla riqualificazione dei principali snodi cittadini, pur sapendo che il pubblico ufficiale Marinoni collaborava» come architetto «con alcune delle imprese costruttrici e di progettazione interessate alle stesse aree oggetto dello “studio” apparentemente accademico ma invece a vocazione speculativa».

 

"Dateci l'80 per cento" il listino delle mazzette per i grattacieli di Milano

Estratto dell’articolo di I.CAR. R.D.R. per “la Repubblica”

GIANCARLO TANCREDI BEPPE SALA

 

 Se l'arbitro non fischia a tuo favore, comprati l'arbitro. A Milano i costruttori reclutano «a libro paga» i componenti della Commissione per il paesaggio (oggi azzerata), «centro di potere intriso di conflitto di interessi, i cui ingranaggi vengono oliati attraverso accordi corruttivi», scrive il gip Mattia Fiorentini […].

 

"Ho tirato il più possibile..." Così l'architetto Alessandro Scandurra (ai domiciliari), da componente dell'organo pubblico che giudica i progetti dei privati, scrive al costruttore Andrea Bezziccheri (in carcere): «Ho tirato il più possibile». «Bravo». I due parlano di un intervento chiamato "East Town" (inglesismi e mattone vanno di moda).

 

architetto Alessandro Scandurra

Scandurra non c'è quando la commissione vota sì, ma compulsa il suo collega (istruito) che invece è nella stanza dei bottoni: «Si sa qualcosa di un mio progetto che passava oggi in via Sbodio?». «Passato indenne». Sulla scorta delle indagini dei pm Petruzzella-Filippini-Clerici, con l'aggiunta Tiziana Siciliano, che hanno coordinato il nucleo Pef della guardia di finanza, la sintesi del giudice è questa: in cambio di incarichi professionali, come due parcelle da quasi un milione e mezzo di euro, «Scandurra era a completa disposizione di Bezziccheri».

 

FEDERICO PELLA

[…] Giuseppe Marinoni, ex presidente della commissione, si lamenta di un articolo con l'ex assessore Giancarlo Tancredi (entrambi ai domiciliari): «Ne esce un'immagine della commissione come un gruppo di affaristi, incredibile. Se non ci muovesse lo spirito civico ci saremmo già dimessi...».

 

L'uomo del «piano ombra con alte parcelle», l'architetto «faccendiere», viene nominato alla guida dell'organo pubblico il 22 dicembre 2021. Tre mesi dopo gli viene attribuita la prima tangente. C'è un progetto fermo da due anni: il 17 marzo 2022 arriva il primo parere «sospensivo» dei saggi; lo stesso giorno, Marinoni fattura 30.500 euro all'impresa interessata, la J+S del socio in affari Federico Pella (ai domiciliari), somma che l'architetto annota su Excel; il successivo 14 luglio la pratica ottiene «parere favorevole».

 

MANFREDI CATELLA

Pella mette a verbale che Marinoni prendeva il 70/80% delle commesse della J+S. Un prezzo alto. Del resto era stato ingaggiato per le sue entrature.

 

[…] C'è un accordo corruttivo dietro il restyling del grattacielo "Pirellino". Protagonista ancora Scandurra. Il 22 giugno 2023 non partecipa al voto sul progetto. Il verbale recita «parere favorevole condizionato». Il 5 ottobre invece l'architetto è presente, e il piano ha l'ok definitivo.

 

 Tra queste due date, il 31 luglio 2023 riceve una fattura dalla Coima del "re del mattone" Manfredi Catella (ai domiciliari) da 28mila euro. Per il gip è «da ritenersi falsa e funzionale a giustificare denaro a titolo corruttivo».

GIANCARLO TANCREDI

 

[…] Da un'altra società, Kryalos, Scandurra riceve 835mila euro in sei mesi. Ritenere che «avesse mantenuto l'imparzialità «non è nemmeno ipotizzabile». "I verbali erano scritti male" Alcuni degli indagati, tra cui Scandurra, ammettono: i pareri della commissione sul via libera o meno a palazzi e cantieri «erano formulati in maniera incomprensibile», scrive il gip.

 

Così male da «costringere i destinatari dei dinieghi a richiedere consulenze private ai singoli commissari, contattati al di fuori della sede istituzionale». [….]

MANFREDI CATELLA beppe salaarchitetto Alessandro ScandurraGiuseppe Marinoni Giancarlo Tancrediarchitetto Alessandro ScandurraGiancarlo Tancredi

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