malocchio sfortuna superstizione

OCCHIO ALLA SFIGA! – MARINO NIOLA: “SECONDO UNA DIFFUSA CREDENZA POPOLARE, LO IETTATORE È UN PORTATORE INVOLONTARIO DI SFIGA, IL CUI POTERE NEGATIVO RISIEDE NELLO SGUARDO CATTIVO, LETTERALMENTE NEL MALO-OCCHIO. QUESTO INCANTESIMO FATALE CHE SI SPRIGIONEREBBE DALLO SGUARDO CORRISPONDE AL LATINO FASCINUM, DA CUI IL NOSTRO TERMINE FASCINO, UNA PAROLA IN APPARENZA LONTANISSIMA DA OGNI SOSPETTO DI IELLA. MA IN REALTÀ, IN ORIGINE IL FASCINO ERA PIUTTOSTO L'ATTRAZIONE FATALE, L'INCANTESIMO FERALE, LA FATTURA MORTALE, IL MALEFICIO ESIZIALE” – “FASCINO, MALOCCHIO E IETTATURA SONO DUNQUE IL PRINCIPIO UNO E TRINO DELLA SFORTUNA. AL PUNTO CHE…”

Estratto dell’articolo di Marino Niola per “la Repubblica”

marino niola

 

La iettatura è una cosa che non esiste, ma della quale bisogna tener conto, diceva Benedetto Croce, che non era certo un superstizioso, ma riconosceva la portata sociale di un fenomeno tra i più diffusi nella storia dell'umanità.

 

Insieme al malocchio, che sin dalla notte dei tempi le serve da arma letale. In realtà la iettatura, dal latino iactare cioè gettare, è l'influsso negativo che alcune persone avrebbero il potere di lanciare, spesso a loro insaputa. Secondo una diffusa credenza popolare, lo iettatore è un portatore involontario di sfiga, il cui potere negativo risiede nello sguardo cattivo, letteralmente nel malo-occhio.

 

malocchio

Questo incantesimo fatale che si sprigionerebbe dallo sguardo corrisponde al latino fascinum, da cui il nostro termine fascino, una parola in apparenza lontanissima da ogni sospetto di iella. Ma in realtà, prima di essere considerata un dono naturale come oggi, in origine il fascino era piuttosto l'attrazione fatale, l'incantesimo ferale, la fattura mortale, il maleficio esiziale. […]

 

Fascino, malocchio e iettatura sono dunque il principio uno e trino della sfortuna. Al punto che le leggi delle dodici tavole, la prima codificazione scritta del diritto romano, promulgate nel 450 avanti Cristo, stabilivano pene severissime, che andavano fino alla morte, per chi avesse recitato un maleficio (malum carmen) allo scopo di far del male a qualcuno. O per chiunque fruges excantassit, cioè avesse intonato una cantilena magica per stregare le messi del vicino e appropriarsene.

lino banfi occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio

 

In tutti questi casi il malocchio è associato alla parola carmen, che per noi è il carme, la poesia, un genere artistico, ma in origine era una cantilena magica sospesa tra canto e incanto. Non è un caso che dalla stessa parola nascano termini come l'inglese charm o il francese charme, che significano entrambi fascino. Oggi per noi charmant è un aggettivo positivo. Tutti vorremmo essere capaci di esercitare un appeal irresistibile. Ma in altri tempi un eccesso di charme avrebbe potuto costare la pelle. O far guadagnare la nomea di grande menagramo. Inoltre, il fascino emanato dallo sguardo del presunto iettatore ha il potere di imprigionare la vittima nella rete del suo sguardo.

sfortuna

 

Ecco perché il maleficio si chiama anche legatura o attaccatura. L'espressione deriva dal gesto di legare, dal greco lygos, che significa vimini e dalla parola latina lictor, littore, cioè il funzionario che nella Roma antica portava i fasci littori, i bastoni legati intorno a una scure come simbolo del potere di vita e di morte sui condannati da parte dei magistrati. In parole povere affascinare vuol dire letteralmente legare in fascine. […]

 

Delle conseguenze dello sguardo malefico c'è traccia anche nelle Scritture, come nel celebre passo del Vangelo di Matteo che dice «La lampada del corpo è l'occhio, ma se il tuo occhio è malvagio la luce che è in te è tenebra». Anche l'islam ha i suoi versetti anti malocchio. […] Una chiara allusione a questa legatura è nel quarto versetto della Sura dell'Alba dove si parla «delle persone che soffiano sui nodi». Mentre il quinto allude al malocchio che nasce dallo sguardo invidioso.

 

[…] Secondo una credenza che si ritrova dall'India all'Irlanda celtica, il malocchio è legato alla perdita di liquidi. Per questa ragione, nell'antico mondo ebraico si pensava che i pesci ne fossero immuni perché immersi nell'acqua.

MALOCCHIO

 

E che ci sia un legame stretto tra lo sguardo e la sfiga lo prova anche la parola nazar, amuleto, che troviamo in turco, persiano, bengali e altre lingue asiatiche col significato di vista, sorveglianza, attenzione. Come dire tener d'occhio la sorte. Per la stessa ragione, la cosiddetta mano di Fatima, un portafortuna diffusissimo nel mondo orientale, raffigura una mano con al centro un occhio, a simboleggiare una forza capace di intercettare la iettatura e di annientarla.

 

Alle conseguenze sociali di questo sinistro potere Luigi Pirandello dedicò un capolavoro come La patente, in cui racconta la vicenda di Rosario Chiarchiaro, un presunto iettatore che, ridotto alla disperazione dalle calunnie riguardanti la sua fama di menagramo, si rivolge al giudice perché almeno la sua infelicissima dote gli venga riconosciuta ufficialmente con il rilascio di una patente pubblica.

 

superstizione 4

Nel nostro immaginario il personaggio ha ormai il volto di Totò, occhiali scuri e vestito a lutto.

Va detto che con queste cose non si scherza, perché la fama di portar male ha rovinato la vita di molte persone. A riprova che la scaramanzia va maneggiata con estrema consapevolezza e arte della prudenza. […]

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