BUSI UBER ALLES - IN UN’INTERVISTA A DAGOSPIA, L’ALDISSIMO S’ESALTA: “SE L’ITALIA SI FOSSE LASCIATA PENETRARE DALLA MIA OPERA, OGGI SAREMMO LA GERMANIA E AVREMMO UNA MERKEL AL GOVERNO – ‘’IN ITALIA C’È UNA DEMOCRAZIA APPARENTE. IL PAESE È, DI FATTO, COMMISSARIATO ANCHE SE NON È COLPA DI MONTI - L’ITALIA VIENE DA 18 ANNI DI BERLUSCONISMO, MA LA SINISTRA HA COLLEZIONATO UN’OSCENITÀ VIA L’ALTRA E SI È MOSTRATA IL MIGLIOR ALLEATO DI BERLUSCONI”…

Francesco Persili per Dagospia

«Se l'Italia si fosse lasciata penetrare dalla mia opera, oggi saremmo la Germania e avremmo una Angela Merkel al governo».

Tra pistolotti «da zia sapiens» e digressioni giocose, Aldo Busi passa una mano di grazia (anche) sulla sagrada familia di mostri che, a partire dalle creature antropomorfe del Capricho 51 di Goya in copertina, affollano il suo romanzo El specialista de Barcelona (pubblicato da Dalai).

Davanti ad un uovo alla coque, con «garbo rivoluzionario» e il cuor contento per le parole di un Aldo Grasso simpatizzante sulla sua performance ad Otto e Mezzo («Dopo Fiorello e Ravasi, sono il terzo di cui parla bene»), «l'autobiografo dell'umanità» si lancia in un mambo sfrenato - come in una scena cult, da lui già detestata, del libro - di intuizioni civili e poetiche, e dunque, politiche.

Come è politico, «in senso nemmeno troppo metaforico», il suo romanzo in forma di dialogo con una foglia di platano immaginato su una sedia, a Barcellona. L'immagine del super-io narrante che si ritrova a toreare tra la carta da parati con i volti di Lucia Bosè e Luis Miguel Domenguin e l'Escorial della storia, della scoria e della memoria franchista, si (ri)collega, in un gioco di enigmi ed epifanie, agli ultimi vent'anni della destra nel nostro Paese.

Ritorna, por ejemplo, il tema dell'«eterno fascismo italiano», sottolinea l'Aldissimo, con annesso «ciclo e riciclo del duce», la ricerca sempre attuale dell'uomo forte e il pericolo di «indebolire ulteriormente» sanità e scuola («Devono restare pubbliche, come al tempo della Dc, che, almeno, faceva crescere preti, non solo idioti pretenziosi»)

Teme un'involuzione autoritaria della democrazia?
In Italia c'è una democrazia apparente. Il Paese è, di fatto, commissariato anche se non è colpa di Monti. L'Italia viene da 18 anni di berlusconismo, a parte la parentesi prodiana, ma la sinistra - dalla mancata legge sul conflitto di interessi all'afasia sui diritti civili - ha collezionato un'oscenità via l'altra e si è mostrata il miglior alleato di Berlusconi.

Perché a disoccupati, precari, esodati, neoproletari che vogliono cambiare le cose consiglia nel romanzo di restare in casa a leggere un libro?
Perché bisogna difendere i diritti degli altri quando si ha un minimo di forza. Per difendere meglio la propria e l'altrui libertà, bisogna essere disposti a mettere a rischio qualcosa. Come ho provato a fare io, quando lavoravo in fabbrica. Ma non ero né operaio, né dirigente e quando, dopo il fallimento, mi sono messo dalla parte degli operai, ho preso schiaffi dagli uni e dagli altri.

Non le sembra che ai giovani, oggi, manchino dei maestri?
Meglio non prendere me come esempio perché tanto nessuno può fare quello che ho fatto io. Mi sono battuto per i diritti altrui, contro lo Stato etico, l'ipocrisia e i privilegi economici della Chiesa. A ciascuno, il suo. Io non ho potuto tirare acqua al mio mulino perché di mulini non ne avevo. Avrei potuto far parte del Parlamento europeo o di quello italiano ma a me fanno orrore i privilegi. Il massimo sarebbe non averne oppure averne senza servirsene. Quello che servirebbe, piuttosto, è qualcuno che nella gestione della cosa pubblica dimostri di avere una posizione di terzietà rispetto al proprio particulare.

Oltre ad Aung San Sauu Kyi e al martire Federico Garcia Lorca, il libro è dedicato al Baltasar Garzón e ad Antonio Ingroia. Lei nel libro scrive che il giudice spagnolo sarebbe stato perfetto per il dopo Zapatero mentre il magistrato palermitano è costretto ad andarsene in Guatemala. Le sembra normale?
Ingroia non fa parte di clan, massonerie, gruppi di pressione e di potere, è un uomo di valore che ha avuto l'unica debolezza di farsi riprendere al mare accanto a Travaglio (che mi sta anche simpatico). Io non permetterei a nessuno di lasciarsi fotografare con me in spiaggia.

Uno dei posti in cui le persone leggono ancora, tra l'altro...
Busi è letto da tycoon, preti, fascisti, da tutti i miei nemici tranne che dal popolo che preferisce i ricettari oppure le diverse sfumature di un colore che non esiste...

Perché ha deciso di scrivere questo romanzo se - come ha detto - l'Italia non si merita un altro suo capolavoro?
Perché sono matto (ride). Chiamare opera narrativa El specialista de Barcelona è riduttivo. Affronto qualsiasi tema, anche quello teologico. Sfido Ratzinger a concepire dio come lo concepisco nella penultima pagina. Fossi Famiglia Cristiana recensirei subito il libro. No, l'Italia non si merita questo romanzo ma, del resto, non ha saputo che farsene anche delle mie precedenti opere. Ma io non sono etero-diretto verso il Paese, vorrei imporre senso, bellezza. Utopie. Altrimenti tutto diventa realpolitik. Occorre una poetica più alta e meno classificabile

Dimmi come chiavi e ti dirò chi sei, por ejemplo?
Quella pagina è un manifesto politico.

Il privato che diventa pubblico, o meglio pubico. Dal celodurismo di Bossi fino alla battuta di Grillo a Federica Salsi su talk show e punto G. Il peggio deve ancora venire?
Ho trovato orribile quella battuta che dimostra un totale disprezzo nei confronti della donna. Rispetto a Grillo, Salsi è l'Himalaya da un punto di vista intellettuale. Detto questo, dobbiamo essere grati, invece, al M5S perché ci sta fornendo una classe politica presentabile. I ragazzi siciliani non hanno nulla di grillesco. Salsi è bella, forte, coraggiosa. Una ragazza così mi piacerebbe al posto di Bersani e Renzi. Sarebbe perfetta per guidare il Pd.

A proposito, andrà a votare alle primarie?
No. O meglio, chissenefrega. Poi quel Bersani rapito da Fabio Volo meriterebbe tre giorni di gogna. È stato uno choc estetico, mi devo ancora riprendere.

Si è ripreso, invece, dai papi e cardinali inseriti nel pantheon da Bersani e Vendola?
Il marchio del Pd è il cattocomunismo, sono tutti Rosy Bindi travestiti di modernità.

Qual è la sinistra di Aldo Busi, invece?
Una sinistra che non vada alla ricerca del voto dei cattolici e non sia costretta ad allearsi con l'Udc. Anche perché in quel caso non resterebbe nulla di sinistra e diventerebbe tutto Udc.

Lei ha la residenza in Lombardia, a Montichiari-Munticiàr. Si parla di Dario Fo, già vincitore del Nobel per la letteratura, come di un possibile candidato del M5S alla presidenza della Regione. Lo voterà?
A Fo, il Nobel l'hanno dato ingiustamente. Lui non è uno scrittore ma un drammaturgo. Avrebbero potuto darlo, a suo tempo, allora anche ad Eduardo De Filippo. A parte questo, dispiace vedere che uno come Dario Fo con il suo passato importantissimo per la società civile post-bellica salti sul carro di Beppe Grillo. Il problema è che molti tendono ad essere replicanti di se stessi. Bisogna cambiare di continuo. Io, dopo appena tre giorni di presentazione del libro, mi sono svegliato con la nausea di me stesso.

Se la invitasse Fazio a presentare il libro, ci andrebbe?
La Gruber da sola vale mille Fazio. Quella è una messa cantata e temono che con me ci sia la messa in culo. E, comunque, la puntata di Otto e mezzo la ricorderò come qualcosa di unico. Al pari dell'intervista di Barbara D'Urso, quando raccontai di mio padre e lei fu bravissima nell'accompagnarmi con le parole, e i silenzi, giusti.

Qualcosa di unico come la vita da naufrago all'Isola dei Famosi oppure le lezioni ad Amici di Maria De Filippi
Amici Libri è stato un vero gioiello. Lezioni universitarie travestite da fiaba. Vero servizio pubblico. Potrebbero trasmetterle di nuovo e renderebbero un grande servizio al Paese.

Le è tornata voglia di fare tv?
Non avendo più 20 anni e non potendo fare Fred Astaire, mi piacerebbe un Aldo Busi show in cui mescolare chiacchiera e cazzeggio. Un mio amico, dopo la puntata dalla Gruber, mi ha inviato un sms, c'era scritto: Busi, il suo garbo è rivoluzionario.

 

 

 

cover busi El specialista de Barcelonaaldo busi aldo busialdo busi BALTASAR GARZONANTONIO INGROIA ALLA FESTA IDV DI VASTO FEDERICA SALSI E BEPPE GRILLOpier luigi bersani dario foLilli Gruber

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...