
QUANDO LAPO FINI' IN TRANS - VENTI ANNI FA, NELLA NOTTE TRA IL 9 E IL 10 OTTOBRE 2005, LAPO ELKANN FINI' ALL’OSPEDALE PER OVERDOSE DOPO UNA NOTTE DI SESSO E COCA CON 2 TRANS E UN TRAVESTITO – BARBARA COSTA RICORDA: "PATRIZIA, LA TRANS CHE GLI SALVO' LA VITA, CI SBATTE LA VERITA' IN FACCIA: 'LAPO E' UN CLIENTE ABITUALE DI TANTI NOI TRANS A TORINO. CON ME OGNI VOLTA NE VUOLE ALTRE DUE, PAGA 2-3 MILA EURO, A CIASCUNA'. E C'E' CHI PENSA CHE LO SCANDALO NON SIA STATO INSABBIATO APPOSTA. LAPO, ALLA SUA PRIMA INTERVISTA UFFICIALE POST-SPUTTANESCION, DICE: 'NON MI PIACCIONO I TRANS E IO NON SONO GAY, SONO ETERO. IO SUSCITO INVIDIA'..."
Barbara Costa per Dagospia
Era la notte tra il 9 e il 10 ottobre 2005, 20 anni esatti fa, quando d’un tratto… booooom! Lo squarcio. Lo sp*ttanamento della Royal Family d’Italia: "Torino: Lapo Elkann in ospedale per overdose". È lui. Proprio lui. Il Nipotissimo. Fino al giorno prima il rampollo di Italia, dalla vita pregiata, di successo, straordinaria, ammirata.
Fine della presa in giro. Fine della favola inscenata, ostentata, e lustrata. Da certe verità non hai scampo. E per la prima volta gli Agnelli sono nudi. Per la prima volta su di loro non si vocifera. Si proclama.
In un mondo ancora senza social e telecamere su smart phone, quel lunedì 10 ottobre 2005 non si crede ai propri occhi, e orecchie, per le notizie vere che scompaginano redazioni, lettori, e spettatori. Non lo si può nascondere. Neanche se sei Agnelli. Lapo Elkann, il nipote, diretto, e erede, dell’Avvocato, e volto e nome di punta dell’ancora Fiat… non è il principe che si decanta, bensì un ragazzo di 28 anni appena compiuti (2 giorni prima) dalla doppia vita: pubblicamente fulgente e scattante, inarrestabile, e però, nel privato, invischiato nella droga fino al collo. E oltre.
È uno tsunami. Per la prima volta le notizie "cattive" sugli Agnelli non si fermano: e viene fuori tutto. Lapo è in terapia intensiva non è in pericolo di vita e fuori dall’ospedale… si sa: ha passato la notte in un monolocale "da poveri", di 30 mq, con 2 trans e un travestito, in festini di sesso e coca. Fino all’alba. Fino alle 4.30 del mattino. Finché, alle 9, chi gli dormiva accanto si è accorto che rantolava e lesto ha chiamato il 118, e gli hanno iniettato il Narcan, e poi via, a sirene spiegate, al pronto soccorso.
In un niente le agenzie vomitano nomi, e foto: chi gli ha salvato la vita “è una prostituta trans di 53 anni, Donato detto Lino, in arte Patrizia”.
Con Patrizia e Lapo al festino c’erano la trans Noemi (o la Cinzia?) e il trav brasiliano Tati. Infantilmente, il giorno dopo, alcuni quotidiani di carta (allora sì, tiravano) si buttano in analisi romantiche: tipo "la Repubblica", che le affida a Natalia Aspesi, la quale non sa, non conosce, e si inventa un Lapo perso in tetre ore di solitudine, che abborda la prima che passa…
Natalia Aspesi che a "Otto e Mezzo", puntata focus su Lapo, dice che non capisce come mai “i giovani si drogano anziché fare una passeggiata o mangiare un bignè”. Questo il livello. Ma lasciamo stare.
È Patrizia, la trans salva-vita di Lapo, che batte e ci sbatte in faccia più verità: “Lapo è un cliente abituale di tanti noi trans a Torino. È mio cliente da giugno. Prima andava dalla Jennifer.
Lapo viene da me sempre di domenica, e sempre senza scorta. La sera del 9 arriva, e io ero già impegnata con uno. Ho fatto aspettare Lapo in cucina. Però Lapo con me ogni volta ne vuole altre 2. Di trans. È il nipote di Agnelli, lo so. Nell’ambiente trans si sa. Paga 2 o 3000 euro, a ciascuna, in contanti o assegni. Lapo salda sempre il giorno dopo. La cocaina? La paga lui ma la compro io coi soldi suoi. Mi dà la carta di credito e il pin.
Con la sua auto vado a prelevare, e a comprare. E quella sera, Lapo era già reduce da altra… festa”. Com’è che dice Patrizia sotto interrogatorio? “Da me è venuto alle 23, e sotto il pantalone aveva una calzamaglia 50 den… di quelle che non si vedono i peli”.
E se in seguito sapremo perfino i giochi sessuali preferiti, di Lapo, “gli piace fare il sarto” e “ci chiede di tutto”, e sono le amiche sue prostitute trans a dirlo, quel 10 ottobre 2005 le tv si scatenano.
I tg strombazzano, e i talk straparlano. Si approntano speciali, e la sera Bruno Vespa, in diretta a "Porta a Porta", c’ha l’amico di Lapo conte Gelasio Gaetani d’Aragona Lovatelli che se ne esce così: “Io no ma il 92 (!?) per cento delle persone che frequento fa uso di coca: m’è capitato di esser ospite a cena e che, al momento dell’aperitivo, passasse un vassoio di coca al posto del vino: che gesto indelicato”. Il giorno dopo è ripetuto tutto sul "Corsera", parola per parola.
E c’è chi, ma questo dopo, pensa che lo scandalo Lapo non sia stato insabbiato apposta, come s’è fatto in passato, quando un Agnelli… peccava. Denaro e potere enormi, e mediatici, tacitano. Perché con Lapo… no? Perché qui, per la prima volta non si protegge uno dei principi ereditari? E con "La Stampa" in prima fila a sparare fiele. Lapo quella notte (e chissà quante altre, prima) folleggia a coca e trans in un appartamento vicinissimo la sede de "La Stampa".
Chi c’era, in redazione, quella notte, non se li scorda “i capi agitati che parlano fitto, sottovoce. È un casino. Lapo fa tutto quel bordello a 200 metri da noi”. Con Lapo si è spietati e si ipotizza (sta nei libri, documentatissimi, di Gigi Moncalvo) che siano stati gli Agnelli “a non coprirlo”. Sanno tutto, e provano, anche così, “a raddrizzarlo”.
20 anni fa c’era la 5enne "Dagospia" che sull’affaire Lapo rilancia tutto, di più, e i lettori di Dagospia non li fermi: “Lapo El kanna”, “Fiat = Forza Ingroppati Al Trans”, “il nonno si starà rigirando nella bara, non per la droga, ma perché Lapo preferisce una trans di 53 anni a Martina Stella!”.
I Dagolettori sottolineano ciò che gli italiani sghignazzano: fino al giorno prima del trans-coca-party, si celebrava l’amore tra Lapo e Martina Stella, baciucchiosi davanti a ogni obiettivo. Martina Stella tramite ufficio stampa subito il 10 ottobre lascia Lapo, intubato e ricoverato, con queste belle parole: “Io non posso essergli accanto ora poiché impegnata su un set. Stili di vita diversi ci avevano, comunque, già allontanato da tempo”.
Davvero nessuno sapeva della dipendenza di Lapo? C’è chi appena un mese dopo lo sp*ttanamento, ricorda: “Un anno fa Lapo è stato a cena a casa mia, con Martina Stella. L’ho visto un po’ strano, era su di giri, in maniera evidente. Forse è il carattere, pensai” (è Eros Ramazzotti su "Vanity Fair", nov. 2005). “A Lapo gl’è andata male: con tutta la gente che la passa liscia…” (e questo è Giorgio Armani intervistato dal "Corriere della Sera", nov. 2005).
Dopo pochi giorni, Lapo esce dall’ospedale. E inizia la caccia: dove andrà a redimersi? In Svizzera? In un rehab per ricchi negli USA? "Dagospia" frega tutti: dopo il rehab, in Arizona, “che ci faceva ieri sera 10 dicembre Lapo ingrassato e con eskimo (senza guardia del corpo) all’hotel Plaza Athénée di New York, parlando fitto fitto con un anziano signore?”.
Ed ecco Lapo a fine 2005, alla sua prima intervista ufficiale post sp*ttanation: “Non mi piacciono i trans e io non sono gay: io sono etero. Tu lascia che dicano. Io suscito invidia”.
(fatti e virgolettati presi da: Gigi Moncalvo, "Agnelli coltelli", ed. Vallecchi. Archivi storici de: Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale. Dagoarchivio di Dagospia).
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