loredana berte

VIVA LA LI-BERTE' – “SPERAVO DI VINCERE SANREMO PER RISCATTARE MIA SORELLA. SONO SEMPRE MOLTO AUTOCRITICA MA QUESTA VOLTA HO DATO IL MASSIMO. LA QUESTIONE DEL TELEVOTO È MOLTO SPIGOLOSA. SAREBBE FONDAMENTALE CHE LA GIURIA D’ONORE FOSSE COMPOSTA DA ADDETTI AI LAVORI. NON TORNERÒ AL FESTIVAL COME CONCORRENTE” – “BORG? MI FACEVA VIVERE DA RECLUSA. HO SEMPRE ADORATO PATTY PRAVO. CON NOI BAZZICAVANO IL PIPER ROBERTO D' AGOSTINO E ROMINA POWER: ALTRO MITO. ARRIVAVA CON I SUOI BELLISSIMI CAPELLI SOTTO IL SEDERE AL VENTO E…” – ARCHEO-FOTOGALLERY: LE FOTO NUDA PER PLAYBOY

 

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

Loredana Bertè, lei non ha ancora detto una parola dalla notte di Sanremo...

baglioni berte' sanremo quarta serata

«Non ho molta voglia di parlare».

 

Ma l' Ariston si è alzato in piedi per lei. Sia il duetto con Irene Grandi, sia l' esibizione finale hanno mandato in visibilio il pubblico...

«Credo che vedere il pubblico dell' Ariston in piedi sia il sogno di qualsiasi artista; e per me si sono alzati tre volte. È stata un' esperienza nuova per me. Molto emozionante, davvero».

 

Il pubblico ha fischiato la sua esclusione dal terzetto di finalisti. Lei si è sentita vittima di un' ingiustizia?

«Mi hanno regalato anche dei veri cori da stadio! Sinceramente non mi aspettavo che non mi facessero salire sul podio. E, sì, speravo di vincere anche per riscattare mia sorella Mimì».

 

loredana berte

Che cosa pensa non abbia convinto fino in fondo della sua canzone? Qualche critico ha trovato un' eco di Vasco Rossi, è possibile?

«Io sono sempre molto autocritica, ma questa volta so di avere dato il massimo; e il pezzo di Curreri è bellissimo. Posso autocitarmi? "C' è qualcosa che non va"».

BERTE'

 

In ogni caso per lei è stato un trionfo. Il culmine di una carriera pazzesca.

«Sono venuta a Sanremo per chiudere un cerchio, e credo di aver ottenuto più di quanto qualsiasi artista potrebbe chiedere...».

 

Anche Ultimo ci è rimasto male. Meritava di più? Fa bene a recriminare?

fazio berte' borg bush

«La questione del televoto e delle giurie è molto spigolosa. Credo che nel suo caso, come nel mio, la delusione arrivi dalla forte discrepanza fra il plauso del pubblico e il mancato risultato finale. A me però sul podio manco mi ci hanno fatto arrivare».

 

Secondo lei andrebbe abolita la giuria «d' onore» per dare più spazio al televoto? È davvero «popolo contro élite»?

«Io credo che sarebbe fondamentale che la giuria d' onore fosse composta da addetti ai lavori: musicisti, manager, produttori, dj. E sarebbe bello che i voti fossero palesi».

BERTE'

 

I più sensibili tra i giornalisti hanno chiesto scusa al Volo per l' esultanza - e qualche insulto - all' annuncio del loro terzo posto. A lei il trio che effetto fa?

«Li conosco da quando sono bambini, ci siamo incontrati a "Ti lascio una canzone" molti anni fa. Sono bravi ragazzi e proprio non si meritano un simile trattamento».

 

Le è piaciuta la canzone di Mahmood? È giusto che abbia vinto?

«Mahmood ha una voce molto particolare, il suo pezzo mi è piaciuto subito. Tiferò per lui all' Eurovision».

 

loredana berte bjorn borg

Con Baglioni vi siete scambiati un bacio a fior di labbra. Siete amici? Come si è trovata nel suo Sanremo?

«Anche con lui ci conosciamo da quando eravamo davvero molto giovani. Nel suo Sanremo mi sono trovata bene. Però ne sono uscita con le ossa rotte. E con un innegabile senso di ingiustizia».

 

Tornerà al Festival, stavolta per vincere?

«Come concorrente, no. Forse come super ospite, non so».

 

Con Virginia Raffaele come si è trovata?

ornella vanoni patty pravo loredana berte

«È una grande professionista. Ci siamo intraviste dietro le quinte e mi ha fatto capire che faceva il tifo per me».

 

Sul Festival aleggiava la questione dei migranti. Il governo ha dato una stretta. Le vite umane vanno salvate sempre, ricorda Baglioni. La Bertè cosa ne pensa?

«Lei lo sa che sono stata una manifestina militante per anni? Io non sopporto nessuna forma di razzismo, e le vite umane oltre a essere sacre sono una ricchezza. Pensi a tutti gli italiani emigrati in America in cerca di fortuna dopo la guerra...».

bertè borg

 

Questo governo la convince?

«Nessun politico ormai mi convince. La politica non è più una cosa seria».

 

Lei dice che voleva vincere anche per riscattare Mimì, Mia Martini, anche se nessuno potrà risarcirla del male che le hanno fatto. Quando la pensa, come la ricorda?

«La ricordo nei nostri viaggi in autostop, nei tantissimi concerti che abbiamo visto insieme, nelle scorribande notturne in cerca di gloria. Mimì era una donna molto intelligente e sensibile. Era lei la vera "pazza" tra di noi. Mi manca disperatamente, tutti i giorni della mia vita».

 

loredana berte coi fiori

Riuscirà mai a perdonare suo padre?

«No. Io non perdono; cancello. Non ho nulla a che spartire nemmeno con le altre sorelle da quasi cinquant' anni. È un tacito accordo. La mia famiglia era Mimì».

 

Come ha trovato la fiction su di lei, «Io sono Mia»?

berte' grandi sanremo quarta serata

«Il risultato è stato ottimo, anche grazie a Serena Rossi che la interpreta in modo magistrale: racconta perfettamente mia sorella nei gesti, nelle piccole cose. Io ho voluto partecipare alla sceneggiatura perché potesse uscire la vera Mimì, la sua essenza. Ho insistito moltissimo perché fosse presente Movie, la sua cagnolina. Mimì e Movie erano inseparabili».

loredana berte bjorn borg

 

Lei ha avuto alcuni tra gli uomini più affascinanti della sua generazione. Che cosa le hanno lasciato?

«Niente».

 

Come niente? Neanche Borg?

«Borg mi ha lasciato una crema idratante per il viso, invece di fare il suo dovere e farmi fare dei figli. Credo di aver capito troppo tardi di non averlo mai veramente amato».

 

Nella sua bellissima autobiografia «Traslocando», scritta con Malcom Pagani, lei racconta che Borg non sopportava di seguirla in tournée, che ovunque volevano dargli le chiavi della città di cui non sapeva che farsene, e un giorno la fece salire sull' aereo e la portò in Svezia...

loredana berte andy warhol

«Mi faceva vivere da reclusa, era di una gelosia inaudita. Era geloso persino della mia estetista. Mi ha conquistata perché mi teneva testa; ma alla fine ho capito che la mia libertà era sacra. E sono scappata».

 

Panatta era più divertente?

«Be', sì, Panatta se non altro ti faceva divertire...».

 

È vero che una volta Adriano non voleva caricare in piazza Venezia un matto «vestito da marziano», che era poi il giovane Renato Zero?

«Vero. Gli risposi che se non saliva Renato sarei scesa pure io. Salì». Chi ricorda in particolare tra i «ragazzi del Piper»?

 

Patty Pravo?

arisa e loredana berte

«Nicoletta era divina... un mito. L' ho sempre adorata. Con noi bazzicavano il Piper Roberto D' Agostino e Romina Power: altro mito. Arrivava con i suoi bellissimi capelli sotto il sedere al vento e la sua vespa 50... solo Romina poteva permettersela».

 

È vero che durante una cena a Manhattan lei litigò con i genitori del suo fidanzato miliardario proprio per difendere Renato Zero?

«Sì. Era un ristorante molto esclusivo di New York: cinque tavoli in tutto, si mangiavano solo aragoste. Entrammo e sembrò che io e Renato fossimo da soli. Lui già vestito da Studio 54 con le piume in testa, io con una super minigonna e pronta per la discoteca. La sorella di Roberto, il mio fidanzato, fa: "Guarda chi sta entrando, Loredana Bertè e Renato Zero, speriamo che non si siedano vicino a noi...". A quel punto Roberto ci presenta, e io: "Mi dispiace per voi ma siamo proprio a questo tavolo". Non le dico la faccia del padre e degli altri commensali... Non era una storia che poteva durare».

 

loredana berte bjorn borg

Lei ha avuto anche grandi amicizie femminili, ad esempio con Fiorella Mannoia. È possibile quindi la solidarietà tra donne?

«Fiorella è una persona squisita. Ci siamo conosciute moltissimi anni fa, quando incidemmo con Mario Lavezzi "Se rinasco". Poi ci eravamo un po' perse. È stato un piacere ritrovarla e lavorare con lei un paio di anni fa. Certo che esiste la solidarietà femminile. Solo tra donne intelligenti, però».

 

Le manca un figlio? O è stato giusto così?

«Certo che mi manca. Avrei voluto lasciare una traccia del mio passaggio in questa vita un po' più concreta dei dischi. Ma con un marito come Borg non è stato possibile».

 

loredana berte

Lei si sente una donna del Sud? Vede segni di riscatto nella sua terra?

«I mei genitori erano calabresi, ma io sono cresciuta tra Porto Recanati, Ancona, Roma.

Poi ho vissuto quasi tutta la vita a Milano e ho viaggiato moltissimo, ho visto quasi tutto il mondo... mi sento cittadina del mondo».

 

loredana berte andy warhol pele

In Traslocando si racconta pure che sua madre, cui lei e Mimì avevate intestato una villa, la vendette senza dirvelo...

«Sì. Andai in quella che pensavo fosse ancora casa mia, e trovai un maggiordomo che mi informò: "È la terza sorella che viene, lo volete capire o no che questa adesso è l' ambasciata del Venezuela?". È difficile fidarsi delle persone quando la tua stessa mamma ti ha tradita».

 

La Bertè però è indistruttibile.

loredana berte nel videoclip del brano non ti dico no

«In realtà ho un cuore di pietra e un' anima di seta. O di neve».

 

Secondo lei chi dovrebbe fare Sanremo nel 2020?

«Mah, non saprei. Facessero loro. Per me ormai lo potrebbe presentare pure Topolino con la Banda Bassotti».

loredana berte maurizio costanzoloredana berte nel videoclip del brano non ti dico no 3il videoclip del brano non ti dico no 8loredana berte nel videoclip del brano non ti dico noloredana berte aida cooperLOREDANA BERTE NEL RETROPALCO FOTO ANDREA ARRIGA loredana berte loredana berte ad amici loredana berte ad amiciloredana berte con aida cooper foto andrea arriga.loredana berte 10 foto andrea arrigaloredana berte 11 foto andrea arrigaloredana berte roberto bergerLOREDANA BERTE FOTO ANDREA ARRIGA la villa di michael jackson a encinoloredana berte aida cooperloredana berte roberto bergerBERTE' '97

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)