LA SCUOLA DEI DROGATI - NEGLI USA È SEMPRE PIÙ DIFFUSO IL DOPING FRA GLI STUDENTI, CHE ASSUMONO FARMACI PER MIGLIORARE LE PROPRIE CAPACITÀ D'APPRENDIMENTO - PIÙ È PRESTIGIOSA L'UNIVERSITÀ, PIÙ GLI STUDENTI CI DANNO DENTRO CON LE PILLOLE – ADDIRITTURA SI SPACCIA IN CLASSE - IN ITALIA NE FA USO IL 6% DEI LICEALI, MENTRE IN CINA MOLTI RAGAZZI STUDIANO CON UNA FLEBO DI AMINOACIDI PIANTATA NELLE VENE...

Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

Studenti che, oltre a consegnare il telefonino prima dell'esame, alla fine si sottopongono a un controllo antidoping, come i calciatori a fine partita? Impensabile, certo. Eppure in America c'è chi si sta convincendo che, senza misure radicali come un test delle urine, sia ormai impossibile arginare il crescente ricorso degli studenti, soprattutto liceali, alle anfetamine e ad altri farmaci capaci di migliorare il rendimento scolastico.

Nelle scuole li chiamano il «biglietto d'oro» (golden ticket): il passaporto per entrare nelle università più esclusive d'America dopo aver superato brillantemente gli esami. Non è un fenomeno nuovo, né solo americano: è dagli Anni 80 che i medici si chiedono se prescrivere queste pillole a ragazzi con qualche problema di apprendimento ma non affetti da forme gravi di ADHD, la sindrome da deficit d'attenzione e iperattività.

E, dal Ritalin all'Adderall, i farmaci sotto accusa esistono da molto tempo. Ora, però, alcune inchieste dimostrano che la diffusione del fenomeno sta diventando impressionante: 21 milioni di ricette nei soli Stati Uniti dove in molti istituti più di un quarto degli studenti ricorre saltuariamente alle pillole stimolanti. Nelle scuole più competitive a farne uso è addirittura la maggioranza dei ragazzi, impegnati allo spasimo per conquistare i voti che aprono le porte delle accademie della Ivy League: quelle che, in teoria, ti mettono in «pole position» per un lavoro ben retribuito.

Un'indagine a campione condotta di recente dal Cnr stima che in Italia siano 150 mila, il 6 per cento circa, gli studenti di 15-19 anni che fanno uso di tranquillanti e stimolanti. E in Cina, come ha raccontato un mese fa sul Corriere Marco Del Corona, è diventato uno scandalo nazionale il caso della scuola più competitiva nella quale gli studenti non si limitavano a impasticcarsi ma, addirittura, studiavano in classe con un ago piantato in vena e la flebo di amminoacidi appesa sulla testa.

In America non si vede nulla di così estremo, ma il mix di assuefazione culturale, pressione sui medici, sottovalutazione dei rischi clinici, nuovi ritrovati farmaceutici, crea una situazione assai preoccupante.

Ad esempio gli stimolanti, che prima dovevano essere assunti di continuo, anche in classe, con relativi imbarazzi, ora sono disponibili in formulazioni a rilascio graduale: una pillola prima di uscire di casa è si rimane lucidissimi per tutto il giorno. Come procurarsela? Da medici compiacenti, si sa. Ma c'è anche un fiorente commercio scolastico: un'inchiesta del New York Times racconta le storie di studenti affetti da sindrome ADHD (o che dichiarano di averne i sintomi solo per farsi prescrivere i farmaci) che vendono tutte o parte delle loro pillole ai compagni.

È un reato, non diverso dallo spaccio di droga, ma nessuno sembra accorgersene. Decine di studenti hanno risposto senza problemi al sondaggio del quotidiano, chiedendo solo di non essere identificati col loro vero nome.

A volte i genitori, che hanno investito tutte le loro risorse negli studi dei figli e li vogliono vedere a tutti i costi in un'accademia di rango, sono consapevoli che la partita viene giocata «con le carte truccate». Altre volte ignorano tutto: i ragazzi scoprono da soli, grazie a un amico, che basta una pillolina per ottenere un risultato brillante agli esami senza doversi dannare l'anima sui libri.

Questi «turbostudenti» falsano il sistema meritocratico sul quale si basano le selezioni nelle scuole Usa e si espongono a gravi rischi per la loro salute. I ragazzi del «fai da te» (la maggioranza, stando ai sondaggi) aumentano le dosi quando vedono che l'efficacia del farmaco comincia a ridursi. Si espongono così a crisi di insonnia, inappetenza, comportamenti aggressivi. A volte si arriva alla crisi cardiaca.

Sembra di rileggere storie di doping nello sport fatte di ignoranza, calcoli sbagliati, timore di essere superato dal ciclista più dopato di te. E non si tratta solo di sport: in una società nella quale molti musicisti usano i betabloccanti per avere più sprint nei concerti, e c'è sempre una pillola per stare svegli, per dormire, per divertirsi, per fare sesso, è difficile convincere i giovani a tenere lo studio fuori da questo meccanismo infermale: «Per un medico che prescrive il Viagra certificando disfunzioni erettili inesistenti, è poi difficile rifiutare un farmaco della concentrazione a uno studente in difficoltà» avverte sull'Huffington Post Lawrence Diller, docente di pediatria comportamentale della University of California.

E il fenomeno, dicono gli esperti interpellati dal Los Angeles Times, diventerà ancor più pericoloso col diffondersi dei farmaci di nuova generazione contro la demenza senile, ancor più potenti di quelli per l'ADHD.

 

RITALIN TIME SU RITALIN ritalin RITALIN O I CEREALI PER BAMBINI DISUBBIDIENTI RITALIN ADOLESCENTI ZOMBIE RITALIN PIu FACILE CHE FARE I GENITORI PSICOFARMACI NEL BIBERON ADDERALL

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”