emanuele severino

“LA MORTE È L’APPARIRE DELLA GIOIA” - L'ULTIMA BELLISSIMA INTERVISTA DI EMANUELE SEVERINO (AL “FOGLIO”): “C’È MOLTA ESAGERAZIONE NEL CULTO FUNERARIO. I CADAVERI SONO L’ULTIMA FORMA CHE IL CORPO UMANO PRESENTA. OGNI GIORNO IL MIO LAVORO È GUARDARE IL TEMPO” - LA TECNICA “DESTINATA A SCOMPAGINARE OGNI FORMA DI AGGREGAZIONE CHE NON ABBIA COME SCOPO L’INCREMENTO INDEFINITO DELLA POTENZA”

Davide D’Alessandro per www.ilfoglio.it (7 aprile 2019)

 

Professore, il 26 febbraio scorso ha compiuto novant'anni. È stato un modo per guardare più indietro o avanti?

Niente di particolare. Quasi ogni giorno il mio lavoro è guardare anche queste cose: guardare il tempo.

 

emanuele severino

Quando scriveva di “eterno” e di “essere”, sua moglie Esterina le diceva: “Come vorrei che tutte le cose che pensi fossero vere”. Sono vere?

Sono vere. Ma a dirlo così le si immiserisce. E il dire è patetico. Bisognerebbe innanzitutto chiarire che cosa significa “vero”. Ed è il chiarimento più complesso.

 

Testimoniando il destino, il suo ultimo libro, è soprattutto la testimonianza di un lungo percorso di studio, della forza di un pensiero improntato a smascherare la follia. A che punto è la follia dell’Occidente?

emanuele severino e la moglie

La Follia sta andando verso il suo punto più alto. Per arrivarvi ha ancora molto cammino da fare, ma è in cammino. D’altra parte il suo mostrarsi, nonostante tutto, è prezioso. Senza di essa, infatti, lo stare al di sopra di essa è impossibile. La Follia non è una povera cosa: è piena di intelligenza, di bellezza, di luce, e di potenza.

 

Ed è qualcosa di essenzialmente più radicale del peccato di Adamo. Ma anche questa mia risposta è, inevitabilmente, un balbettare. Quanto allo smascheramento della Follia, di cui lei parla, esso è qualcosa che ha incominciato a parlare, nei miei scritti, quasi sin dall'inizio. Potrei dire sin dalla metà degli anni cinquanta. Qui, certo, i miei novant'anni, mi fanno guardare soprattutto all'indietro, suscitando sentimenti contrastanti.

 

emanuele severino

Che cos'è la filosofia? Sono più i problemi che risolve o quelli che solleva?

Da che vive, l’uomo lotta contro la morte. Il primo grande Rimedio contro di essa è il mito, ossia il Racconto che garantisce la vittoria sulla morte. Ma a un certo punto l’uomo si accorge della debolezza di quella garanzia. Il mito è la semplice volontà che le cose stiano come esso vuole che stiano. La parola “filosofia” significa invece l’aver a cuore (phileín) ciò che sta in luce (saphés) e che quindi è affermato non perché è voluto, ma perché si impone da sé.

 

EMANUELE SEVERINO - RITORNARE A PARMENIDE

La grandezza della filosofia sta cioè nell'aver evocato l’idea di un sapere assolutamente innegabile, che né uomini o dèi possano smentire, né cambiamenti di luoghi e di epoche, e nemmeno un Dio onnipotente. Poi la filosofia ha inteso stabilire, lungo un processo durato più di due millenni, in che consista il contenuto di questo sapere, ed è questo processo ad aver condotto, e inevitabilmente, alla destinazione della tecnica al dominio assoluto del mondo, ossia al culmine della Follia a cui abbiamo prima accennato.

 

Ciò significa che sin dall'inizio la filosofia è rimasta accecata e che la destinazione della tecnica al dominio è il risultato di questo accecamento. La storia dell’Occidente e ormai del Pianeta (che è storia dei pensieri e delle opere) cresce all'interno dell’accecamento della filosofia. Ma, ripetiamo, senza questo accecamento sarebbe impossibile la limpida vista che guarda stando al di sopra di ogni cecità. (Non solo, ma al nostro tempo si addice anche che il lettore di questa intervista  - il lettore che di queste cose ha sentito poco - faccia presto a voltar pagina).

 

L’accecamento della filosofia - che pure è pieno di intelligenza, di bellezza, di luce, e di potenza - non sta nelle nuvole ma è ormai la terra in cui ormai l’umanità intera affonda le proprie radici.

martin heidegger 2

 

Cesare Pavese ha scritto che “un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via”. Lei, pur avendo insegnato a Milano e a Venezia, non ha mai lasciato Brescia. Abita ancora nella casa dove arrivò, se non erro, che aveva soltanto quattro mesi. Che cosa vuol dire?

Forse vuol dire che, proprio perché in questa casa son quasi nato, ed è cresciuta con me, mi è sembrato innaturale staccarmene.

 

martin heidegger nazista

Chi è Martin Heidegger?

Martin Heidegger è un grande pensatore, il cui accecamento non ha però avuto la radicalità che esso ha in Nietzsche, Gentile, e innanzitutto in Leopardi. Ma lo dico non nel senso che egli riesca più di loro a guardare verso la Non-Follia, ma nel senso che meno di loro è coerente con le premesse (ossia con l’accecamento iniziale) che lui e loro hanno in comune. Fuori luogo, comunque, voler ridurre il pensiero di Heidegger ai rapporti col nazionalsocialismo e con la questione ebraica.

NIETZSCHE 14

 

Che cosa può e/o che cosa deve l’uomo di fronte alla tecnica?

Gli uomini di potere (politico, economico, religioso, ecc.) continuano a dire al resto dell’umanità che cosa deve fare. È stato sempre così. Fin dall'inizio la filosofia sostiene che “fare” significa far essere le cose che ancora non sono e far non essere quelle che sono. Il che presuppone  che le cose siano di per sé disponibili a passare dal non essere all'essere e viceversa. Che cosa c’è di più “evidente” di tutto questo?

 

Non stiamo perdendo tempo a parlarne? (Ma - la domanda è retorica – l’accecamento di cui prima ho parlato non sarà proprio questa che tutti considerano un’ovvia “evidenza”?). La Non-Follia non dice che cosa si deve fare, ma che cosa gli uomini sono destinati a volere. E l’uomo del nostro tempo è destinato ad abbandonare sempre più i valori e i costumi della tradizione e a presentarsi sempre più come un funzionario della tecnica.

emanuele severino

 

Ma può diventarlo solo se, insieme, diventa funzionario del pensiero filosofico che negli ultimi due secoli ha mostrato l’impossibilità di ogni Realtà immutabile che regoli, domini, produca la realtà diveniente, dove le cose oscillano appunto tra l’essere e il non essere. In seguito è destinato a venire il tempo in cui all'uomo si apriranno gli occhi e vedrà la Follia del mondo in cui vive. Non potrà smettere di voler trasformare le cose, ma vedrà l’alienazione di questa volontà, e vedendola egli sarà già un diverso modo di esser uomo.

 

C’è una responsabilità che imputa alla Chiesa cattolica?

emanuele severino a otto e mezzo

Anche la Chiesa cattolica, anche il cristianesimo, l’ebraismo, l’islamismo appartengono alla storia dell’Occidente. “Responsabile” non significa esser qualcosa che si sarebbe potuto non essere, ma esser destinati a essere ciò che si è.

 

L’uomo, dice lei, è un re che si crede mendicante. Non ritiene che il politico sia un mendicante che si crede re? Che cosa vede nel tramonto della politica?

Ma la regalità che il politico e in generale l’uomo potente credono di avere non è la regalità autentica che compete all'uomo in quanto eternamente sovrastante la Follia.

 

papa francesco a hiroshima 5

Il suo libro più importante è La struttura originaria. È anche quello a cui tiene di più?

Il mio libro è l’insieme dei miei libri.

 

Quale sarà il prossimo?

È un periodo di riflessione. Sto prendendo appunti sui pensieri che si affacciano.

 

Lei ha dato la vita alla filosofia o il contrario? (Glielo chiedo perché molti giornalisti dicono di aver dato la vita al giornalismo, invece è il giornalismo ad averne data una loro…).

“Dar vita” significa far essere qualcosa. Se ci ricordiamo di quel che ho detto sull'accecamento del far essere, allora la limpida vista mostra che la filosofia non ha dato vita a me e tanto meno io a lei.

 

Qual è il filosofo dal quale non può prescindere la filosofia?

Hegel diceva che la filosofia è un organismo. E da un organismo si potrebbe prescindere dal cuore, dai polmoni, dalle gambe, dalle braccia? (Questo, anche se  Hegel nella filosofia non poteva vedere altro che ciò che nello sguardo della Non-Follia si mostra come la Follia).

EMANUELE SEVERINO LA STRUTTURA ORIGINARIA

 

C’è un filosofo vivente che legge con maggiore attenzione?

Leggerei con maggiore attenzione quelli che con maggior coerenza e radicalità camminassero al seguito della Follia – i seguaci del grande Errare (che essi intenderebbero non come l’Errare ma come l’unica verità possibile). Ma tra i viventi ne vedo assai pochi.

 

Qual è il collegamento, se c’è, tra musica e filosofia?

In una delle mie prime risposte ho accennato al rapporto tra il mito e la filosofia. Nel tempo del mito la festa è il luogo in cui, del mito, viene celebrata la potenza salvifica. La celebrazione si manifesta nel grido, nella voce  dei celebranti; ed è la musica delle origini. Gridano l’esultanza per il loro esser riusciti a vivere e diventare padroni della loro vita: hanno vinto le potenze demonico-divine che lo impedivano, ma insieme tentano di placarle per l’ingiustizia commessa nei loro confronti.

 

Aldo-Masullo

Nel più antico testo filosofico che conosciamo – il frammento di Anassimandro – si dice appunto che le cose e gli uomini, morendo, ritornano là, tra le potenze supreme dalle quali si son voluti separare, e  pagano così il fio per l’”ingiustizia” (adikía) compiuta staccandosi da esse. Espiano la colpa, ma salvandosi dalla morte annientante. La tradizione filosofica dell’Occidente si manterrà all'interno di questa visione.

 

Poi, negli ultimi due secoli la filosofia mostrerà che non esiste alcuna potenza suprema al di sopra del divenire del mondo. Lo si dirà in vari modi anche in tutti gli altri campi del sapere. La musica lo dice con l'atonalismo, che è il rifiuto di considerare il “tonale” come la regola e quindi come la potenza suprema nel campo dei suoni.

giacomo leopardi

 

Dove sta andando l’Europa?

Sta andando verso nuove e più ampie forme di aggregazione. Già trent'anni fa scrivevo che l’Europa è nata vecchia. La tecnica è destinata a scompaginare ogni forma di aggregazione - vecchia o nuova -  che non abbia come scopo lo scopo della tecnica, cioè l’incremento indefinito della potenza.

 

Ha detto che la democrazia è una fede. E la fede?

La fede è la contraddizione in cui si vuole che sia verità indiscutibile ciò che non lo è.

 

Aldo Masullo, a 96 anni, ha detto che vive con dispetto il dover andarsene senza aver capito chi è Aldo Masullo. Lei ha capito chi è Emanuele Severino?

Gli individui sono ciò che nell'uomo è il mendicante. Ci sono vari, infiniti modi di essere individui e mendicanti. È la morte a far capire a ognuno in che modo egli è mendicante.

giacomo leopardi sul letto di morte

 

Che cos'è la morte?

La morte, da un lato, è il riapparire di tutti gli eterni (ogni cosa è un eterno) che sono scomparsi, dall'altro lato è il comparire degli eterni che liberano da tutte le contraddizioni della Follia. Eterne anch'esse, peraltro, perché se si annientassero il “Non” della Non-Follia resterebbe senza ciò che esso nega e quindi non ne sarebbe più la negazione. La morte è l’apparire della Gioia.

 

Ha già disposto di voler morire in casa, da solo. Cremato. Perché?

La cremazione consente di far mettere le proprie ceneri all'interno della tomba che custodisce i resti di chi abbiamo amato. Ma c’è molta esagerazione nel culto  funerario. I cadaveri sono soltanto l’ultima forma che il corpo umano presenta. L’ultima di una serie infinita di forme eterne, spesso splendenti: da quelle che ci competono appena nati, un po’ cresciuti, ancora più cresciuti, ragazzi, adulti, anziani. Per ora queste forme sono scomparse e soltanto i cadaveri si fanno vedere; ma poi, come dicevo prima, anche queste forme sono destinate a riapparire – nella Gioia.

EUROPA DIVISA

 

Ma, mi lasci dire, se si intervista un fisico sulla teoria della relatività, egli non può mostrare, nell'intervista, i fondamenti di tale teoria. Che dunque si presenta come un dogma, o peggio. Qualche secolo prima Copernico e Galileo erano considerati dei pazzi dalla gente. A maggior ragione ciò accade quando l’intervista riguarda la filosofia. E ancora di più quando si è invitati a parlare di ciò che in noi sta eternamente al di sopra della Follia. Le risposte sembrano i sogni di un visionario.

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...