sim digitale esim cina

LE SIM ELETTRONICHE? UN ALTRO CAVALLO DI TROIA DEI CINESI - LA MAGGIOR PARTE DEGLI OPERATORI DI E-SIM, LE SCHEDE VIRTUALI CHE SI COMPRANO PER AVERE DATI MOBILE E CHIAMATE ALL’ESTERO, FANNO TRANSITARE I DATI ATTRAVERSO SERVER DI PECHINO - IN ALCUNI CASI, STABILISCONO CONNESSIONI VERSO SERVER LONTANI SENZA ALCUNA AZIONE DEGLI UTENTI, QUANDO IL TELEFONO È FERMO. PERCHÉ? POTREBBE TRATTARSI DI MANUTENZIONE, AGGIORNAMENTI, CONTROLLI OPPURE...

Estratto dell’articolo di Saverio Alloggio per www.corriere.it

 

e sim 9

Immaginate di essere a Manhattan, in un caffè di Soho. Tirate fuori il telefono, controllate la posta, aprite le mappe per orientarvi. Siete convinti che la vostra connessione passi per un operatore americano, magari perché avete comprato una «eSim da viaggio» dedicata agli Stati Uniti.

 

Poi scoprite che per il mondo - e per i server che vedono il vostro traffico - non siete affatto lì: siete in Cina. Letteralmente. Il vostro indirizzo IP, quello che per i siti equivale alla vostra posizione, è assegnato da China Mobile, uno dei giganti delle telecomunicazioni di Pechino. E tutto il vostro traffico passa per infrastrutture cinesi, senza che nessuno vi abbia avvisato.

 

e sim 8

Sembra una spy story, ma è successo davvero. Non una volta, non per caso: è il risultato di una ricerca presentata al più importante convegno mondiale sulla sicurezza informatica, l'USENIX Security Symposium. Gli autori hanno messo sotto la lente un fenomeno che corre veloce, ovvero quello delle eSim da viaggio, le schede virtuali che promettono la libertà di navigare all'estero senza rovinarsi con il roaming e senza perdere tempo a comprare Sim locali. Comode, economiche, facilissime da installare. Troppo facili, forse.

 

Per capire il problema, bisogna partire da qui. La eSim (qui il nostro approfondimento sul tema) è la versione digitale della Sim, la scheda che per vent'anni abbiamo infilato nel telefono per collegarci alla rete mobile. Non c'è più nulla da inserire: la eSim è un chip già presente nello smartphone che si attiva scaricando un profilo via Internet. Basta inquadrare un QR code, o aprire un'app, e in pochi secondi siamo pronti a telefonare e navigare. È un passo oltre rispetto alla Sim tradizionale, come lo streaming rispetto al DVD: niente più supporti fisici, tutto immediato e flessibile.

e sim 3

 

È così che i produttori si sono liberati di un vano, e gli operatori di costi logistici. Per chi viaggia è la manna, in quanto non sono più necessarie le code nei negozi degli aeroporti, niente più sorprese in bolletta. Le eSim da viaggio sono pensate per questo: entri in un'app, scegli il Paese, paghi qualche euro e sei online.

 

Un'industria in piena esplosione, che si è moltiplicata con il ritorno del turismo internazionale. Ma come spesso accade quando la tecnologia corre più delle regole, la comodità porta con sé una zona grigia. Ed è lì che si annidano i problemi.

 

L'approccio degli studiosi coinvolti nella ricerca è stato molto concreto: hanno comprato 25 eSim da altrettanti fornitori, grandi e piccoli, tra cui brand molto noti anche in Europa. Le hanno installate negli Stati Uniti, come farebbe un turista, e hanno analizzato il comportamento della connessione. Dove passa il traffico? Quali reti tocca? Quali dati emergono in background? Le risposte sono state, a dir poco, sorprendenti.

e sim 2

 

Prima sorpresa: nel 40% dei casi, l'indirizzo IP assegnato non era americano. In alcuni casi non era nemmeno vicino. Una delle eSim più popolari per chi viaggia in Europa e negli USA, Holafly, faceva transitare i dati attraverso la Cina. Non si parla di server generici in cloud: parliamo di infrastrutture di China Mobile, l'operatore statale che controlla una buona fetta del traffico telefonico in Asia. E non solo: anche il server che fornisce il «profilo» al telefono - quello che abilita la eSim - apparteneva alla stessa rete. In pratica, dall'attivazione alla navigazione, tutto passava da lì.

 

Non c'è un complotto, ma un modello di business. Molti rivenditori non hanno una loro infrastruttura globale, comprano pacchetti di connettività da operatori di tutto il mondo. E per ragioni di costo o disponibilità, capita che i dati di un turista americano finiscano in Cina, quelli di un europeo in India, quelli di un asiatico in Sud America. È il rovescio della medaglia di un sistema pensato per essere flessibile e scalabile. Ma è un rovescio pesante: perché mentre voi pensate di essere protetti dalle regole del Paese in cui vi trovate, i vostri dati attraversano giurisdizioni lontane, con leggi diverse su privacy e sorveglianza. [...[

e sim 1

 

La seconda anomalia è ancora più inquietante perché è invisibile. Gli studiosi hanno scoperto che alcune eSim stabiliscono connessioni verso server lontani senza alcuna azione dell’utente. Non parliamo di controlli di rete ordinari: parliamo di comunicazioni che avvengono quando il telefono è fermo, in tasca. In un caso, una eSim acquistata per navigare negli USA ha iniziato a dialogare con un server a Singapore.

 

In un altro, una eSim ha ricevuto un Sms da Hong Kong senza che sullo schermo apparisse nulla. Perché? Nessuna spiegazione chiara. Potrebbero essere funzioni di manutenzione, aggiornamenti, controlli. O qualcos’altro. Il punto non è la malafede ma l’opacità. Quando non sappiamo dove vanno i nostri dati, dobbiamo fidarci alla cieca. E questa non è mai una buona strategia.

 

e sim 4

[...] Queste non sono curiosità da smanettoni. Sono questioni che toccano la vita di chiunque usi un telefono, cioè tutti noi. Perché la eSim non è più una nicchia: Apple ha già lanciato iPhone senza slot fisico negli Stati Uniti, e molti analisti prevedono che entro pochi anni la Sim di plastica sparirà. Significa che il modello della «scheda digitale» diventerà universale. E con esso, i suoi punti deboli. Non stiamo parlando di tecnologie fallate. Il sistema eSim, nei suoi principi, è sicuro: le comunicazioni sono cifrate, i profili firmati digitalmente. [...]

 

Cosa si può fare? Gli studiosi suggeriscono tre cose semplici, che però richiedono volontà politica e industriale. Primo: trasparenza. Ogni rivenditore dovrebbe dire chiaramente chi gestisce i dati e attraverso quali Paesi passeranno. Secondo: limitare i privilegi dei rivenditori, che oggi possono vedere e fare troppo. Terzo: controlli veri, non solo contratti. [...]

e sim 6e sim 7e sim 5

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”