guerri scurati mussolini

MUSSOLINI: PIU’ CHE STORIA, FANTASIA! - GIORDANO BRUNO GUERRI STRONCA IL SECONDO VOLUME DI SCURATI: "VIENE RIPETUTO PIÙ VOLTE MUSSOLINI "CAPO DI STATO". IL DUCE NON LO ERA, ESSENDOCI UN RE - LE DISGUSTOSE PERVERSIONI SESSUALI NON APPARTENEVANO AL GIOVANE CIANO - COSÌ VA, QUANDO PIÙ CHE ALLA STORIA SI BADA ALLE ESIGENZE NARRATIVE. CIÒ DETTO, È UN BEL LIBRO? SÌ, LO SI LEGGE CON PIACERE ANCHE SE…"

Giordano Bruno Guerri per “il Giornale”

 

giordano bruno guerri

Gli anni fra la marcia su Roma e il 1932, importantissimi dal punto di vista storiografico, da quello narrativo sono i meno appassionanti in una biografia di Mussolini. Ci sarebbe da raccontare soprattutto l'assestamento al potere, la nascita della dittatura e dello Stato fascista, le nuove leggi e la trasformazione della società. Insomma, dev' essere stato un problema per Antonio Scurati trovare una chiave narrativa non uggiosa per il secondo volume del suo M (L'uomo della provvidenza, Bompiani, pagg. 648, euro 23).

 

L'ha risolto rendendo protagonista del libro non tanto il duce, quanto il suo corpo. Fin dall'incipit, per esempio, il delitto Matteotti non è visto analizzando cause e conseguenze, bensì raccontando con perizia clinico-romanzesca l'ulcera che gli avrebbe provocato e il peso del dolore fisico nei suoi comportamenti e nelle sue decisioni. «Io sono il mulo nazionale, io, il bue nazionale. E allora io non posso morire», spiega il duce nelle prime pagine.

 

mussolini

Di conseguenza Mussolini ha un corpo pubblico, che «esulta» sempre, e uno privato, che esulta di tanto in tanto, specialmente quando «tutti i muscoli del corpo sono pronti per l'accoppiamento» (è il verso di una canzone di Franco Battiato, lo so, Scurati si diverte a citarlo senza virgolette). Si tratta di una chiave di lettura interessante nell'analisi psicologica di un personaggio semivero, ma che poco aggiunge e qualcosa toglie alla comprensione di un periodo storico e del suo protagonista.

 

Niente di male, per carità, se lo si tiene presente e si aggiunge che il tutto è pure filtrato attraverso la fantasia e l'estro di uno scrittore. Raccontare attraverso il corpo significa anche - altro esempio sviluppare il rapporto complesso con Margherita Sarfatti (musa politica, educatrice di buone maniere, influenza culturale) attraverso le pieghe dei rapporti sessuali, delle gelosie, dell'abbandono.

 

mussolini

Significa, soprattutto, usare come fonte più evidente le memorie dell'autista Ercole Boratto e moltissimo quelle del cameriere-usciere Quinto Navarra. I due, infatti, non hanno alcun ruolo politico, sono addetti esclusivamente al corpo dell'uomo Benito, e attraverso di loro è come vedere la storia dal buco della serratura, oltre a rispettare l'antico motto «Nessun uomo è grande, per il suo cameriere».

 

È un gioco da storici intravedere, chiarissima, la bibliografia usata e non citata. Uno per tutti è, non sarebbe possibile altrimenti, il magnifico Il corpo del duce, di Sergio Luzzatto. Un altro gioco è scoprire forzature e invenzioni.

 

La fantasia e l'estro di Scurati dichiarano, in una nota iniziale, che «in un numero molto limitato di casi l'autore, governato dalle esigenze del racconto, si è concesso l'arbitrio di minimi sfasamenti temporali». Non ci dice quali, eccone uno: Scurati fa mietere il grano a Mussolini, a torso nudo, nel 1931, mentre l'episodio risale al 1935, però anticiparlo gli fa comodo per spiegare il rapporto di Mussolini con il proprio corpo, e l'effetto che fa sul popolo: «Si tratta di un corpo inaudito. Che sia muscoloso, vigoroso, possente poco importa.

 

Mussolini - marcia su Roma

Quel che conta è che mai prima di questo momento, nell'era moderna un capo di Stato si sia mostrato nudo in mezzo al suo popolo». Narrativamente è utile, storiograficamente è deviante, perché fra il Mussolini in abiti civili e quello a petto nudo c'è il passaggio fondamentale del Mussolini che si militarizza, in divisa (la caccia all'errore non è una mia passione, ma la definizione di Mussolini «capo di Stato» viene ripetuta più volte: il duce non lo era, essendoci un re, e anzi gli dispiaceva tanto che nelle occasioni ufficiali come la visita di Hitler dovesse cedere al re il posto accanto all'ospite).

 

scurati cover

Ancora più devianti, storiograficamente, sono le decine e decine di pagine dedicate alle efferatezze e alle stragi di Rodolfo Graziani in Libia. Tutto vero, tutto preciso, ma quell'orrenda pagina della storia, gravissima, fu irrilevante in Italia, mentre vengono dedicate pochissime righe alla Carta del lavoro, alla Conciliazione e alla «rivoluzione corporativa», meno suggestive da raccontare ma enormemente più influenti nelle vicende del periodo: far west fascismo, insomma.

 

Far west personaggi, anche, come quando Scurati fa intendere al lettore, senza dichiararlo, che il giovane Galeazzo Ciano in Cina partecipava a disgustose perversioni sessuali che non gli appartenevano. Con lo stesso criterio, c'è molto Farinacci e niente Bottai, e con la stessa filosofia l'autore dedica puntigliosa attenzione ai cinque attentati, male organizzati e falliti, che Mussolini subì in quegli anni.

 

ANTONIO SCURATI - L UOMO DELLA PROVVIDENZA

Scurati ne fa una piccola enciclopedia di bella lettura, mentre al povero Antonio Gramsci, al suo pensiero, al suo arresto e alla sua condanna al carcere vengono dedicate poche righe. Così va, quando più che alla storia si bada alle esigenze narrative. Tutto ciò detto, è un bel libro? Sì, lo si legge con piacere, Scurati è uno scrittore bravo, anche se personalmente avrei preferito che rinunciasse all'ambizione Buddenbrook tagliando due o trecento pagine.            

 

ANTONIO SCURATIMussolini - marcia su Roma

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…