1- MA QUANTO CIUCCIA IL CAVALLO DI VIALE MAZZINI! NON SERVE A UN TUBO, SE NON A DISSETARE PARTITI, CLIENTELE E AZZERARE QUANTI PIÙ CERVELLI POSSIBILE, MA LA SEDICENTE TV DI STATO È UNA FUCINA INESAURIBILE DI CAZZATE TARDO-BORBONICHE. “UN’ALTRA TASSA RAI PER PAGARE CELENTANO”. OK, ‘’IL GIORNALE’’ DIMENTICA CHE IL CANONE SERVE A PAGARE ANCHE LE CARTE DI CREDITO DI MINZOLINO E DI UN SACCO DI SCARTI MEDIASET, MA LA STORIA MERITA COMUNQUE LA PRIMA PAGINA. “LA RAI IMPONE UN CANONE SPECIALE A TUTTE LE AZIENDE CHE POSSIEDONO APPARECCHI TV O PC. VIALE MAZZINI INCASSERÀ 980 MILIONI DI EURO: COSÌ PAGA NANI E BALLERINE”. E PLETORE DI PRESUNTI GIORNALISTI CON LA SCHIENA A GEOMETRIA VARIABILE. 2- “BASTA FATTI. VOGLIAMO PROMESSE!”. SCRITTA SUL MURO DI UN’UNIVERSITÀ DEL NORD

a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1- NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN
Cittadini, sveglia! Affidate più denari alla nostra amata Patria bancaria. Piange e si dispera in prima pagina la Repubblica degli Illuminati: "L'Italia non risparmia più. Meno soldi in banca e i nuovi depositi crollano dell'80%. L'allarme nel rapporto Abi. A gennaio frenano anche i prestiti alle famiglie e alle aziende. Banche senza ossigeno. Istituti in piedi grazie all'aiuto della Bce".
Passa l'equazione "risparmio=soldi in banca", fateci caso. E' una semplificazione non esattamente disinteressata.

Poi uno va a pagina 26 della stessa Repubblica e inciampa nel solito coraggioso pezzo di Alessandro Penati: "Risparmiatori italiani presi a bond in faccia. Le banche continuano a lanciare obbligazioni complesse che spesso mascherano alti costi e rendimenti bassi". Il professore defenestrato da Via Solferino, spiega bene bene: "Adesso le banche guadagnano anche sulle perdite che i loro bond hanno causato agli investitori. Grazie ai finanziamenti illimitati della Bce all'1%, li utilizzano per ricomprare sul mercato le loro obbligazioni a prezzi inferiori a quelli di emissione. Così offrono magari 70 per i loro bond emessi a 100, ma crollati sul mercato anche a 50. Il risparmiatore, demoralizzato o bisognoso di liquidità, accetta, e contiene le perdite. Ma per la banca sono profitti, perché i bond sono rimborsati a 100. Unicredit ha appena fatto un utile di oltre 500 milioni ricomprandosi quasi 2 miliardi di bond propri; Intesa e Banco Popolare, rispettivamente di 130 e 250 milioni".

Comunque, per tirarvi su il morale almeno di sabato, è bello vedere che quando un'inchiesta penale è fatta bene e con coraggio, come quella di Alfredo Robledo sui derivati spacciati al municipio di Milano, poi porta benefici tangibili anche alla comunità. Insomma, serve. "Derivati, Milano incassa 450 milioni dalle banche. Conclusa la trattativa con quattro istituti" (Corriere, p. 1). Chissà che non serva di lezione a Torino, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Reggio Calabria... Trattandosi di fregature prese in gran parte da amministrazioni di centrosinistra, non sempre le varie procure sono state particolarmente zelanti. Vero, cari torinesi?

2- AVVISI AI NAVIGATI
Dagospia lo sostiene da tempo: intorno a Fonsai si gioca una partita ben più vasta del semplice salvataggio della famiglia Ligresti. "Fonsai, il ribaltone di Sator e Palladio. Le mosse di Arpe e Meneguzzo. Le partecipazioni strategiche della compagnia possono influire sugli scenari di Unicredit, Mediobanca e Rcs", avverte il Giornale (p. 21). "A Piazza Affari nell'ultima settimana è passato di mano il 26,7% della compagnia guidata da Emanuele Erbetta e Piergiorgio Peluso, segno che a Piazzetta Cuccia e dintorni bisognerà mantenere molto alta la soglia di attenzione", prosegue il quotidiano di Paolino Berlusconi, che deve tutelare gli investimenti di Ennio Doris e Marina Berlusconi nei tinelli mediobancheschi, dove entrarono grazie a Cesarone Geronzi. "Anche perché proprio in Fonsai c'è un 3,8% di Mediobanca, un 5,2% di Rcs e un 1,1% di Generali che potrebbero cambiare molti assetti nel cosiddetto ‘salotto buono'".

Significativo che Peluso sia, prima ancora che il figlio della ministra Cancellieri, un manager cresciuto alla corte del ragioniere di Marino. Mentre tra i barbari alle porte spicca Matteo Arpe, che da Geronzone fu defenestrato e per questo non aveva più spazi di manovra nella patria dei vari Berlusconi, Ligresti, Letta, Miccichè, don Verzè, Tarek Ben Ammar, Palenzona e compagnia bisignanesca. Ora, con Mario Monti e AirOne Passera a Palazzo Chigi, si vedrà se il bando di Arpe è stato revocato, oppure vige ancora il divieto non scritto di farci affari di un certo livello, pena l'essere fuori dalle operazioni "di sistema". Nella partita si muoveranno anche le pedine delle cosiddette authority indipendenti e, insomma, sarà un banco di prova per apprezzare la reale discontinuità del governo dei Sapientoni.

Già qualcosa si capisce da questo impagabile sommarietto del Corriere, dedicato alla famosa Isvap del famoso Giannini (non l'attore, il comico): "Alla luce del criterio di stabilità, il regolatore valuterà anche il ruolo del private equity" (p. 51). Spieghino Lorsignori, dall'alto della tripla B e della tripla poltrona, che cosa s'intenda per "stabilità" nella Palude Italia.

3- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM MONTI DIVINO)
Mega-slurp sul Corriere del calendario Pirelli: "Miss Italia, effetto Fornero. Addio costumi in passarella" (p. 29).

4- LA VERA LOTTA DI CLASSE
Visto che gli italiani sanno benissimo chi ha perso e chi ha guadagnato dall'introduzione dell'euro, evviva la lotta all'evasione! "Il Fisco prepara la lista nera. Chi non fa lo scontrino finirà in un elenco di sorvegliati speciali. Nuove norme antievasione nel decreto per la semplificazione sul tavolo del governo" (Corriere delle banche patriote, p. 1).

5- MA FACCE RIDE!
Sullo scandalo del tesseramento "alla Gava" nel Pdl, Angelino Jolie Alfano nomina un uomo di specchiata moralità "per fare luce". "Verdini commissario a Modena" (Corriere, p. 13). Sulla Stampa, Guido Ruotolo lo intervista pure, senza ovviamente fare il minimo cenno ai suoi tanti guai giudiziari: "Verdini: "Ci sono troppi infiltrati, confido nei magistrati" (p. 6). Ma non è meraviglioso uno come Verdini che chiede aiuto agli odiati pm?

6- MA FACCE RIDE!/2
Stampa di Mariopio Calabresi: "Mai più conti anonimi in Vaticano" (p. 11). I conti cifrati finiranno nel confessionale. Sempre anonimo.

7- MA QUANTO CIUCCIA IL CAVALLO DI VIALE MAZZINI!
Non serve a un tubo, se non a dissetare partiti, clientele e azzerare quanti più cervelli possibile, ma la sedicente tv di Stato è una fucina inesauribile di cazzate tardo-borboniche. "Un'altra tassa Rai per pagare Celentano". Ok, il Giornale dimentica che il canone serve a pagare anche le carte di credito di Minzolino e di un sacco di scarti Mediaset, ma la storia merita comunque la prima pagina. "L'emittente di Stato impone un canone speciale a tutte le aziende che possiedono apparecchi tv o pc. La Direzione abbonamenti sta mandando lettere di sollecito alle imprese. Viale Mazzini incasserà 980 milioni di euro: così paga nani e ballerine" (pp.1-3). E pletore di presunti giornalisti con la schiena a geometria variabile.

8- DIO, PATRIA E PETROLIERE
Inchieste della procura di Roma e di quella militare, che ovviamente finiranno per intralciarsi e non appurare nulla. "Esperti" e "fonti riservate" messe a disposizione dei giornali. Molti soldi in ballo e interessi corposi disturbati dal clamore (estero) e che ora devono rientrare in qualche modo in un'area più comoda e ombrosa. Ogni volta che aziende, militari o mercenari italiani finiscono nei guai fuori confine, il Circo Italia ci riserva il medesimo copione.

Cominciamo dal Giornale: "Ecco perché i marò sono stati incastrati. Tensione con Nuova Delhi. Dietro il caso della nave, sotto accusa per aver ucciso due pescatori indiani, un attacco all'italiana Sonia Gandhi" (p. 15). Riporta Fausto Biloslavo: "La posizione in mare dei fanti di marina del reggimento San Marco, quando hanno sparato dei colpi di avvertimento contro sospetti pirati, al largo delle coste indiane, non coinciderebbe, neppure come orario, con quella del peschereccio dove sono stati ammazzati due indiani. Lo sostiene una fonte riservata de Il Giornale, che segue da vicino il caso. Non solo: qualcuno potrebbe voler incastrare i marò, per colpire altre responsabilità e per motivi politici".

Un altro che "segue da vicino" il caso - probabilmente dalle poltrone di Porta a Porta - è un certo Andrea Margelletti, che ieri aveva già dispensato il suo sapere a Repubblica e oggi colpisce gratis sulla Stampa: "Nel report italiano l'azione viene posta in un arco temporale differente di alcune ore rispetto a quanto affermato dai pescatori. Gli italiani sostengono di aver fatto un'operazione in una zona, gli indiani dicono di essere stati colpiti in un'altra" (pezzo di Francesco Grignetti, p. 19).

Sul Corriere, è già aria di sentenze: "Pescatori indiani, una nuova versione scagiona i marò" (p. 17). Ancora due giorni e potremo leggere finalmente il titolo che noi tutti sogniamo dal primo momento: "Pescatori indiani, che cazzo volete?". La Fratelli D'Amato paga 600 euro al giorno i nostri super-soldati e noi qui a perder tempo dietro a ‘sti straccioni di pescatori indiani.

FREE MARCHETT
"Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente Cei, si è ritagliato un ruolo di equilibrio, che lo ha fatto apprezzare dalle forze politiche. Molto attento ai temi sociali, è stimatissimo nella sua città, dove tesse un dialogo proficuo". Questo memorabile santino in vita è incastonato, a mo' di pregevole infografica, in un altrettanto strabiliante paginone di Repubblica sul Concistoro, firmato da Marco Ansaldo.

ORA D'ARIA
"Basta fatti. Vogliamo promesse!". Scritta comparsa sul muro di un'università del Nord.

 

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