
BAMBOCCIONI DE ESPANA – I CAPEZZOLI DI SABRINA SALERNO, MAZINGA Z, I MODERN TALKING E BUTRAGUENO: I 30-40ENNI SPAGNOLI SI RIFUGIANO NELLA NOSTALGIA DEGLI ANNI ’80 PER ESORCIZZARE LA CRISI – IL GIOCO, NATO SU INTERNET, DIVENTA IL FENOMENO EDITORIALE DELL’ANNO
Francesco Persili per “Dagospia”
Vi ricordate Sabrina Salerno che va fuori di seno su TVE la notte di Capodanno del 1987? Avete da qualche parte ancora le Converse Weapon di Magic Johnson oppure le musicassette dei Modern Talking (You’re my heart, you’re my soul)?
Il fascino indiscreto della nostalgia e un revival della cultura di massa anni Ottanta aiutano gli spagnoli ad esorcizzare la crisi, la disoccupazione alle stelle e la resistibile ascesa di Pablo Iglesias (con il suo codino che fa molto Eighties).
Il fenomeno editoriale e di costume dell’anno è “Yo fui a EGB”, l’autobiografia pop dei 30/40enni, firmata da due ragazzoni di Bilbao, Jorge Diaz (1971) e Javier Ikaz (1978). Un’avventura nata per gioco su Internet nel 2010 con il videoclip di Matricula de honor dei Tequila, che si è trasformata in un libro, il più venduto del 2014 con più di 400mila copie.
EGB è l’acronimo di “Ensenanza General Basica” e racconta l’educazione sentimentale degli adulti con riserva spagnoli che rivivono il tempo dell’infanzia e vogliono tornare a sentirsi come quando suonava la campanella della ricreazione a scuola. Vamos a jugar. Mazinga Z per fare un giro nell’età dell’oro della fantasia tra cartoni, feticismi pubblicitari e videogiochi (Out of Run). La tecnologia al posto dell’ideologia e come colonna sonora la sigla dell’Eurovisione.
“Attention…Trois, deux, un…Fiiiu”. Il fischio di Gennaro Olivieri che introduce i ricordi improbabili di questi “Giochi senza Frontiere” dell’immaginario. Niente di ordinato. Solo tracce e fascinazioni di un altrove già vissuto. La voce di Joe Cocker in “Nove Settimane e mezzo”. La new wave dei Buggles con “Video Killed the radio star”. Le immagini di una tv “più libera” e senza l’ossessione del politicamente corretto, modernariato trash e citazioni vintage, pettegolezzo da alta portineria. Ma che fine ha fatto il neomelodico Alejandro Sanz?
Diaz e Ikaz, capobanda del mondo EGB che su Facebook è arrivato a contare più di 800mila aficionados, cavalcano l’onda lunga del fenomeno e tra foto di comunioni, sedie in formica e caramelle che hanno fatto la gioia dei dentisti iberici, hanno dato alle stampe il sequel del libro che nell’ultima settimana in Spagna è in testa alle classifiche di vendita.
Polaroid di un passato che non passa. Il Subbuteo, il biliardino, le foto di partite in strada o nei cortili, e chi fa questo, vince: le madeleines pallonare di quelli che erano ancora piccoli quando il colonnello Tejero assaltò il parlamento spagnolo per prendere il potere nel febbraio del 1981. Sono i ragazzi cresciuti con la camiseta di Naranjito, la mascotte del mundial di Spagna ’82, la voce del telecronista José Angel de la Casa, il “futbolino” di Emilio Butragueno, e la figurina di “inglorious” Arconada, il portiere che si ricorda per la papera in finale contro la Francia a Euro ’84 ma che per molti chicos resta una figura di ispirazione (la sua maglia venne indossata dal portiere di riserva Palop durante la cerimonia di premiazione della Spagna campione d’Europa nel 2008).
Uno degli autori del libro, Jorge Diaz, in un’intervista al quotidiano spagnolo “Marca”, ha ricordato come l’unico dei calciatori in attività che potrebbe trovare posto nel pantheon della generazione EGB è il portiere del Real Madrid, Iker Casillas: «Uno che per la sua semplicità potrebbe essere l’Arconada dei giorni nostri».
Hanno ragione gli Afterhours: «Non si esce vivi dagli anni Ottanta». Nostalgia di un’epoca felice, (bi)sogno di evasione dal presente, invenzione di una tradizione, quello che volete. In filigrana il romanzo dello svago, e dello sbrago, dei bamboccioni di Spagna che restano a giocare in cortile coi ricordi di Karate Kid, Magnum PI e Diana dei Visitors anche se la campanella della ricreazione è già suonata da un pezzo.