ESSERE SIMONA VENTURA: “SONO ENTRATA A MEDIASET A TESTA ALTA. SE MI CHIEDEVANO DI ANDARE A LETTO RISPONDEVO NO. MA NON È CHE AVESSERO BISOGNO, C’ERANO ESERCITI DI RAGAZZE PRONTE A BUTTARSI TRA LE LORO BRACCIA” – ‘’FAREI IL DIRETTORE DI RETE A LA7 E CHIAMEREI PIPPO BAUDO’’

Emiliano Liuzzi per "il Fatto Quotidiano"

 

simona ventura miss italiasimona ventura miss italia

   Si fosse foco non sarebbe più un incendio. Lo è stato. Oggi è meno debordante, un po’ per scelta sua e un po’ no. Da grande voleva fare Raffaella Carrà e per riuscirci non ha acceso un solo fiammifero. Milioni. Poi non aveva santi in paradiso. E non ne ha mai avuti. Ha cantato, ballato strepitato. E condotto, soprattutto. L’ambiente ti porta ovunque finché la dici all’auditel e agli investitori pubblicitari, altrimenti è stato bello, grazie di tutto.

 

Puoi scendere dal Monte Bianco con gli sci ai piedi o accontentarti di due piste all’Abetone. Lo chiediamo a lei chi è stata e chi è Simona Ventura, 49 anni da Bentivoglio, provincia di Bologna, cresciuta a Chivasso, Torino. Padre generale e mamma colonnello di casa, un ex marito e tre figli, un compagno che di cognome si chiama Carraro, ma per chi non conoscesse l'albero genealogico del potere, la nonna era Giuseppina Rizzoli, detta Pinuccia. Quei Rizzoli lì, che furono proprietari di Milano.

simona ventura in bikini simona ventura in bikini

  

Lo dica lei chi è: Monte Bianco o Abetone?

   Che lo dicano gli altri. Il curriculum mi mette sulle Alpi, ma io mi sento solo Simona Ventura, tanta gavetta e pedalare.

  

In un giro di telefonate, alcuni suoi colleghi la descrivono come una vipera. In tre alla parola Ventura hanno risposto vipera. Le vipere sono come gli squali, più leggenda popolare che capacità di uccidere.

   Mai ucciso nessuno. La vita è così, possono adorarti o detestarti. Succede. Mi ritengo una buona persona e chi ha lavorato con me lo sa bene. Chi vince è la squadra. Ho fatto l’attaccante, ma senza gli assist non avrei fatto niente. E sono così ancora oggi.

  

Lei non detesta?

   Io ho un compagno, ho trovato l’amore della maturità, tre figli, ho successo. Non so se ci sia stato momento migliore, sono serena.

simona ventura selfie simona ventura selfie

 

Si è fatta molta gavetta. Altri hanno trovato strade più brevi.

   Sono arrivata a Mediaset e sono entrata dalla porta principale. Mi fecero un contratto per Mai dire gol. Undici puntate.

  

Quanto la pagavano?

   Cinquecento mila lire a puntata. Ma è stato un momento entusiasmante. Mediaset è stata la mia scuola, c’erano persone solide, penso a Leonardo Pasquinelli (oggi ad di Magnolia ndr) direttori di rete che ci credevano. Una famiglia. Una grande famiglia. Poi la Gialappa’s, Claudio Lippi, un grandissimo Teo Teocoli. Ci divertivamo.

  

Lei era la ragazzina?

   Molto giovane, ma anche quelli della Gialappa’s lo erano.

 

 Si ma lei era donna...

   Ho capito dove vuole arrivare. No, non mi sono mai dovuta abbassare a questo. Lo dico con orgoglio, a me non chiedevano di andare a letto, ne avevano altre che si buttavano tra le loro braccia. E alla fine se non hai la stoffa puoi girare tutti i letti che vuoi.

Pippo Baudo Pippo Baudo

  

Una curiosità: come si fa a rifiutare le avances di un uomo di potere? Quello può decidere che la tua carriera è finita.

   Vero, l’ho sempre saputo. E ho detto no. Ma la situazione in quegli anni, parliamo del 2000, era molto diversa. Oggi non lo so, ma allora erano le ragazze che si buttavano addosso agli uomini potenti. Loro non avevano bisogno di chiederlo a me. Non chiedevano. Erano saturi. Penso di essermi spiegata.

  

Sesso e potere, scambi di favori. Coincidono spesso?

   Io penso di essere la dimostrazione del contrario. Alla lunga chi arriva con scorciatoie non resiste un giorno in più. Serve grande professionalità.

carlo giuffrecarlo giuffre

  

Nell’ambiente della tv però succedeva di tutto?

   Sì. Accadeva di tutto. Non con me. Perché io non mi buttavo tra le braccia di nessuno, mi sono sposata giovane.

  

Stefano Bettarini, giusto?

   Stefano, il papà di due dei miei figli. Molto presente, sempre. Fu un amore giovane, bello, di pancia, molto diverso da quello di oggi. Ma io volevo far tutto. Pensavo alla carriera. Volevo lavorare, uscire la sera, fare la mamma. E lui giocava in un’altra città. Non era possibile.

  

Dicono che al primo miliardo guadagnato dette una grande festa. Non si scandalizzi, può chiedere al maestro Carlo Giuffré che è un mostro di aneddoti, oltre che di bravura: molto prima di lei festeggiò il primo miliardo anche Peppino De Filippo nella sua casa ai Parioli.

Ecco, se lo fa De Filippo è un grande, la Ventura è una sfigata. Ma vuole la verità?

eduardo de filippo  eduardo de filippo

  

Spari i nomi e cognomi, chi era a quella festa?

   Non ci fu mai nessuna festa. Il mio rapporto col denaro era ed è ancora oggi disastroso. Mi interessava vincere, non i soldi.

   Ha vinto, oggi lo possiamo dire. Ha condotto Sanremo, i talent, miss Italia, L'isola. Nessuno può dire che la Ventura abbia perso.

   Ne ho ancora di strada. Non ho voluti contratti con reti, sono freelance, per la prima volta dopo anni. Era arrivato il momento.

  

Ha fatto Miss Italia.

   Ne hanno scritte di tutti i colori. Credo che non abbiano nemmeno guardato il programma. In molti giornalisti lo fanno.

   Si, capita. Ma chi è il giornalista che ha scritto la cosa più bella sulla Ventura?

teocoli teo14teocoli teo14

   Enzo Biagi, sull’Espresso, credo. Scrisse che avevo le gambe più belle d’Italia. Fu un’emozione. Più per il personaggio che mi degnava di nota che non per le gambe.

  

E la cosa più brutta?

   Scrissero che durante la separazione da Stefano facevo uso di droghe. Mi ha fatto male. Io sono sempre stata una sportiva, sana, ho ballato. Sopra le righe lo sono ancora oggi, è il mio essere, non c’è mai stato niente di chimico. Meglio dimenticare.

Siamo alla solita invidia.

Claudio LippiClaudio Lippi

Killeraggio, forse è più corretto.

  

Lei è figlia di un generale?

   Appunto. Uomo buono, ma rigoroso. Mi piace quando oggi incontro persone che mi raccontano di aver lavorato con lui. Lui ha 75 anni, fece il militare per una sua scelta, ci credeva. E tutti me ne parlano con grande affetto. Quello che una figlia vuol sentirsi dire di un genitore.

   Com’è stato inserire un uomo in famiglia che non fosse il padre dei suoi figli?

   Difficile. Ma Gerò (Carraro ndr) lo ha fatto con tatto, educazione. Un po’ alla volta. Ora è il loro miglior amico. Merito tutto suo. Non aveva figli, ma ha saputo come trattarli.

  

Due maschi e una femmina.

Gialappa's BandGialappa's Band

   Sì, della piccola ho avuto da poco l’adozione. Emozionante quasi come il parto. È mia figlia, adesso ha i diritti come gli altri due. Prima era un affidamento sine die, non me l’avrebbero mai tolta, ma aveva diritti diversi dai suoi fratelli.

  

Che cognome porta?

   Quello della sua famiglia di origine e Ventura.

  

Quando arrivo la piccola come la presero gli altri?

   Insomma. Non fu facile. Toglieva posto a loro, portava via la tata, il posto a tavola, le attenzioni. Adesso sono i tre fratelli più belli del mondo.

  

Come giudica gli anni Duemila?

   È una domanda che mi faccio spesso. La mia generazione è diversa da quella di oggi. Loro vogliono la pappa scodellata. Non c’è più la gavetta. Non la vogliono fare.

  

A proposito di colleghi. Salva Barbara D'Urso o Paola Perego?

Simona Ventura e Stefano BettariniSimona Ventura e Stefano Bettarini

   Non le risponderò mai a questa domanda. Paola la conosco da 30 anni, Barbara è la stakanovista della tv. Brava a trattare il pubblico quale rivolge. vince, i risultati da anni la premiano. Dunque mi tengo tutte e due.

  

Lei ha avuto insuccessi?

   Tanti.

  

Ci si rialza?

   Senza piangerai addosso sì.

  

barbara d'urso stende i panni barbara d'urso stende i panni

Ma se sua figlia venisse da lei e dicesse che da grande vuol fare la Ventura?

   Sappia che deve faticare il doppio. E con me la fatica la deve fare. Si fa la gavetta, proprio come ha fatto sua mamma.

  

Lei era giornalista. Poi ha iniziato nel mondo dello spettacolo e fu subito Simona Ventura. Rimpianti?

   No, ma il giornalismo mi manca ancora. Ho imparato da tutti, da Tito Stagno, che mi volle alla Domenica sportiva, dal modo di raccontare il calcio di Gianni Brera, dalla sottile ironia di Beppe Viola che restava al tempo stesso sempre credibile. Il più grande di tutti.

  

Se non la chiamassero più in tv si farebbe crescere i capelli bianchi come Pippo Baudo?

 Sì. Ne ho pochi. Ma lo farei. Non vedo l’ora.

  

Come si vede tra 20 anni?

   Nonna, molti nipotini. E viaggi in barca a vela, tutti insieme. È una bella immagine.

  

Nonna o direttore di rete?

LUCIO PRESTA FOTOGRAFA PAOLA PEREGO LUCIO PRESTA FOTOGRAFA PAOLA PEREGO

   Va be’, direttore di rete molto prima (ride). Non so se lo saprei fare, forse alcune nozioni gestionali mi mancano. Ma ho sempre imparato.

  

Lo farebbe il direttore di rete a La 7?

   Perche no? Ora però ho voglia di fare programmi che mi piacciono, di tornare in video perché penso di avere ancora qualcosa da dire

  

E chiamerebbe a lavorare Pippo Baudo?

   Sì, per insegnare ai giovani. Credo che nel prossimo festival di Sanremo di Carlo Conti ci sarà molto di Pippo.

  

Salva Mina o Raffaella Carrà?

   Mina. Per quella voce che sale e non sai dove arriva e perché mollò tutto e non è mai tornata indietro. Una sera, così, sul più bello. Perché quello aveva deciso. Le offrivano miliardi su miliardi. Ha sempre detto no, coerente con la sua scelta. Un esempio, per tutti. E poi era coraggiosa, avere figli fuori dal matrimonio negli anni Settanta...

gmi 32 carlo contigmi 32 carlo conti

  

Lei si sente un'artista?

   No, mi sento una libera professionista dello spettacolo. Credo che la definizione sia corretta. Anche se l’intrattenimento è arte, politica, giornalismo. Anche politica, sì. Ricordo che a Quelli che il calcio avevamo inventato un talent per i politici. C’erano una giovanissima Mariastella Gelmini, un timidissimo Angelino Alfano. Rivederlo che avevamo avuto l’ennesima idea all’avanguardia.

  

ALBERTO LUPO E MINA Una parte recitata da lui e la melodia cantata da lei Parole parole Studio ALBERTO LUPO E MINA Una parte recitata da lui e la melodia cantata da lei Parole parole Studio

Ci eravamo promessi che sarebbe stata sincera. Ci fidiamo?

   Sì. E capirete che non sono una vipera. Non sono né santa né vipera. Ma una donna molto felice e realizzata.

RAFFAELLA CARRA A THE VOICE RAFFAELLA CARRA A THE VOICE

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...