xi jinping cina italia

MORIREMO CINESI: PRONTI ALL’INVASIONE DI MERCI FETECCHIA DA PECHINO? – PENALIZZATE DALLA FOLLIA “DAZISTA” AMERICANA, LE IMPRESE ITALIANE RISCHIANO DI RITROVARSI SOMMERSE DI PRODOTTI DI BASSISSIMA QUALITÀ DALL’ASIA. UNA DINAMICA GIÀ AVVIATA DOPO IL COVID: C’È STATO UN AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI DI BENI DAL FAR EAST, CON PREZZI MOLTO AGGRESSIVI – ELETTRODOMESTICI, TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ADDIRITTURA L’ALIMENTARE: TUTTI I SETTORI COINVOLTI…

meme sulla guerra commerciale cina e usa

Estratto dell’articolo di Rita Querzè per il “Corriere della Sera

 

I dazi Usa sulla Cina sono incrementati nell’ultima settimana a più riprese. Per chi avesse perso il conto, oggi sono arrivati al 145%. Così le imprese italiane si trovano schiacciate tra due fronti: da una parte penalizzate dai dazi Usa, dall’altra consapevoli del rischio di invasione di merci cinesi a basso costo.

 

Acciaio, alluminio, chimica di base, veicoli, frigoriferi, lavatrici, tessile, abbigliamento. Persino l’alimentare. Se il pericolo è riconosciuto da tutti, meno condivisione c’è sul tipo di risposte da mettere in campo.

 

XI MAS - MEME BY EMILIANO CARLI

Nella relazione annuale sui progressi nel 2024 contenuta nel Dpf, il nuovo Def, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti avverte che «a partire dal secondo trimestre, l’andamento dell’economia potrebbe risentire degli annunci riguardanti i dazi imposti dagli Stati Uniti e dell’elevato grado di incertezza».

 

Prendiamo il comparto dell’elettrodomestico. Oggi il 35% dei frigoriferi venduti in Europa viene dall’Asia. «Dal Covid in poi abbiamo assistito a un aumento delle importazioni di prodotti dal Far East, spesso con prezzi molto aggressivi — fa il punto Marco Imparato, direttore di Applia, l’associazione dei produttori del settore —. Con i nuovi dazi Usa temiamo che questa dinamica possa accentuarsi».

 

riciclaggio di soldi italia cina 6

Un settore di cui si parla poco è la chimica. Ma anche qui il problema esiste, eccome.

«Il rischio che arriva da un riorientamento di prodotti cinesi verso l’Europa è altissimo — avverte il presidente di Federchimica Francesco Buzzella —. Anche perché la quota di import di chimica dalla Cina è già aumentata dal 5 al 16% nel periodo 2021-2024».

 

Ma oggi quali sono i segnali? «A gennaio l’import dalla Cina è raddoppiato», segnala Buzzella. Stessi timori per il tessile-abbigliamento. Il presidente di Confindustria Moda Sergio Tamborini lo ha sottolineato nei giorni scorsi: i prodotti che i cinesi non riescono più a vendere negli Usa finiranno da qualche parte, temiamo anche a casa nostra.

italia cina

Difficile dargli torto, anche perché la Cina fino a ieri ha esportato verso gli Usa prodotti legati alla moda per il non trascurabile valore di 145 miliardi di dollari l’anno.

Non mancano le preoccupazioni anche per il settore meccanico già in fase di riconversione con il green deal.

 

In quest’ambito non potranno più prendere la strada degli Usa merci cinesi per il valore di 87 miliardi di dollari ogni anno. Se parliamo di automotive e di siderurgia, poi, piove sul bagnato perché l’Europa subisce da tempo la concorrenza di Pechino, tanto che i dazi sulle merci cinesi sono stati introdotti da un pezzo.

 

CAPPELLO MAKE AMERICA GREAT AGAIN MADE IN CHINA

Il punto è: ora saranno una protezione sufficiente? Prendiamo il caso dell’automotive: se oggi le auto cinesi vendute in Europa ammontano a circa il 5% del totale, già prima dello choc dei dazi i consulenti di AlixPartners stimavano una crescita al 12% nel 2030 e al 20% nel 2035.

 

Che fare? […] «Il problema è che la Cina si trovava già a gestire un’importante sovracapacità produttiva. Da tempo cerca di rafforzare la domanda interna, che però resta ancora debole», riflette Alessandro Fontana, direttore del centro studi.

 

Gli industriali sono realisti. Anche all’incontro con il governo è venuto fuori che sarebbe meglio evitare i dazi sui beni intermedi (i singoli componenti di un prodotto) perché si metterebbero in difficoltà intere filiere. C’è il rischio di farci del male da soli, soprattutto quando si parla delle tecnologie strategiche per la transizione.

 

Al massimo i dazi potrebbero essere introdotti o incrementati su alcuni prodotti destinati al consumatore finale. Con la consapevolezza che possono essere anche facilmente aggirati. In Confindustria molti concordano sul fatto che più efficace sarebbe affrontare il problema alla radice. Cioè aumentando la competitività delle nostre imprese, a partire dal costo dell’energia.

riciclaggio di soldi italia cina 2riciclaggio di soldi italia cina 3

GIORGIA MELONI XI JINPING

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!